2020_03_13 A Morimondo con il MEC

Data :13/03/2020
A Morimondo con il MEC
Sede Corte dei Cistercensi
Città: Morimondo
Sezione #concertodautunnonews: altro
Descrizione: Torna ad essere un appuntamento fisso la trasferta a prova di goloso del Mercatino Enogastronomico della Certosa in quel di Morimondo: domenica 13 Marzo le eccellenze enogastronomiche a chilometro vero protagoniste in Corte dei Cistercensi a Morimondo, borgo slow e bandiera arancione alle porte di Milano



Mercatino Enogastronomico della Certosa
13 Marzo 2022
Dalle 9

Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)
Ingresso libero

Per informazioni 347 7264448





Morimondo, Marzo 2022. Anche a marzo conferma la propria presenza in quel di Morimondo il Mercatino Enogastronomico della Certosa. Ancora sulla strada delle Abbazie e ancora alla Corte dei Cistercensi a partire dalle 9 di domenica 13 Marzo, il farmers' market della Certosa va in trasferta con il suo catalogo di eccellenze enogastronomiche a chilometro sincero in uno dei Borghi più belli d'Italia alle porte di Milano e sede di una delle abbazie romaniche lombarde più belle e suggestive.

Tante le tipicità in vetrina e a prova di goloso: formaggi dal Canavese e dalla Valtellina, miele dal Monferrato, offelle e salame d'oca dalla Lomellina, vini, frutta e verdura di stagione dalla Sicilia, pane e prodotti da forno, distillati e l'antidepressivo naturale per eccellenza, il cioccolato nelle sue varie declinazioni. Ce n'è per tutti i gusti: nel catalogo del MEC, domenica 13 anche le nocciole del Piemonte, frutta secca e disidratata, olio e taralli dalla Puglia, e prodotti di bellezza e cosmetici naturali derivati dal riso.

Tra i produttori presenti anche cascina Balcarino da Orzinuovi (Brescia) che propone in degustazione ed in vendita confetture, marmellate, conserve, mostarde, sottaceti e sottoli da frutta e verdura di propria produzione.

Bellezza e bontà al MEC, occasione per una gita fuori porta alle porte di Milano alla scoperta dell'Abbazia e del Monastero: del complesso abbaziale costruito nel 12mo e nel 13mo secolo sono oggi visitabili il chiostro, la sala capitolare, le sale di lavoro dei monaci, la sala dei fondatori, il loggiato, il refettorio, il dormitorio. Nello specifico le visite guidate al Monastero si tengono alle 10,30, alle 15, alle 15,30 e alle 16, mentre all'intero complesso abbaziale (chiostro e monastero) alle 15 ed alle 18. Le visite, previsa esibizione di Green Pass, si effettuano in gruppi, solo su prenotazione e scrivendo a fondazione@abbaziamorimondo.it oppure chiamando lo 02 9496 1919. Tra le attività in programma domenica 13 Marzo c'è anche, sempre previa prenotazione ed iscrizione, anche il Laboratorio Affresco dalle 14,30 alle 19,30.




La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell'ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.
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