2021_01_08 L'anello senza le parole, ovvero una creazione con le musiche di Wagner

Richar Wagner
Der Ring des Nibelungen
L'anello del Nibelungo
arr. Henk de Vlieger
Radio Filharmonisch Orkest 
Live concert HD
Una saga musicale riassunta in poco più di un'ora di musica. I temi più belli in una orchestrazione rutilante.
Peccato che, come in tutte le selezioni, ci fa rimpiangere quello che manca o che appare troppo brevemente, come la discesa nel Nibelheim che nella versione originale è un tumulto di suoni ben più imponente di una brevissima citazione.
Bello il richiamo della foresta a 20'12".


Henk de Vlieger (nato nel 1953 a Schiedam) percussionista, compositore e arrangiatore olandese.
Dal 1984 è membro permanente della Netherlands Radio Philharmonic Orchestra come percussionista. Nel maggio 2011 è stato nominato consulente artistico dell'orchestra.
Sebbene come artista creativo de Vlieger abbia scritto una serie di composizioni originali, è più noto per i suoi arrangiamenti di opere del repertorio classico per orchestra o ensemble strumentali. 
Questi includono una serie di trascrizioni delle opere di Richard Wagner; tra questi The Ring: An Orchestral Adventure (1991), Meistersinger: an orchestral tribute (2005) e Parsifal: an orchestral quest (1993). 
Molti di questi sono stati registrati per l'etichetta Chandos dalla Royal Scottish National Orchestra diretta da Neeme Järvi.
Gli altri lavori di De Vlieger includono un'orchestrazione della Vier ernste Gesänge di Johannes Brahms (2012) e un arrangiamento per orchestra di percussioni de "Quadri di una esposizione" di Modest Mussorgsky (1981). 
Ha anche scritto un Manuale per la sezione percussioni orchestrali (2003). Ha anche eseguito l'orchestrazione della Sinfonia n. 1 "Il Signore degli Anelli" di Johan de Meij (2000).


#musicainfo, Schubert e il trio op.100 la meraviglia in una colonna sonora ovvero Barry Lindon

 #musicainfo, Schubert e il trio op.100 la meraviglia in una colonna sonora ovvero Barry Lindon

https://music.wixstatic.com/mp3/6366dd_7ea84b14d330492db0bc39052a0e3474.mp3 

Barry Lyndon Soundtrack 18 Franz Schubert - Piano Trio in E-Flat Op 100

#mkicisainfo Mendelssohn e il corvo delle Ebridi

 Felix Mendelssohn : The Hebrides (Fingal's Cave) - Overture




Minah's theme // Canción de Minah il tema delle Ebridi che diventa ossessivo tema in un cartoon

#musicainfo The Last Supper di Harrison Birtwistle

The Last Supper di Harrison Birtwistle
Quadri drammatici per 14 solisti, piccolo coro femminile e orchestra da camera
Testi di Robin Blaser
London Sinfonietta
Elgar Howarth, direttore
Exaudi, coro femminile
Festival MITO dedica un’ampia rassegna monografica ad un compositore contemporaneo: Harrison Birtwistle. Formatosi in quella fucina di talenti che fu negli anni Cinquanta il Royal Manchester College of Music, Birtwistle è unanimemente considerato una delle voci contemporanee più originali e autorevoli.
Giovedì 4 settembre alle 21, MITO presenta in prima italiana The Last Supper, al Piccolo Teatro Studio, opera musicale per il teatro, in forma semiscenica. Un cast d’eccezione per questa prima rappresentazione, ed una orchestra pioniera della musica d’avanguardia, la London Sinfonietta, da quasi 38 anni interprete indiscussa, sulla scena internazionale, delle espressioni più avanzate della musica contemporanea, sotto la guida del direttore Elgar Howarth. L’introduzione sarà di Vittorio Sgarbi. 
Nella stessa giornata il compositore si presenta al pubblico milanese con un incontro organizzato al Circolo Filologico Milanese alle ore 15.00. Con l’artista saranno presenti il musicologo Richard Causton e il compositore Francesco Cilluffo. Coordina il direttore artistico del Festival Enzo Restagno.
Scritta nel 2000, l’Ultima Cena, The Last Supper, è una complessa opera su testo di Robin Blaser, che reinterpreta la storia di Cristo alla luce dei due millenni trascorsi, guardando agli orrori del XX secolo. Essa infatti rappresenta una seconda venuta del Messia con evidenti riflessioni teologiche, storiche e politiche, in cui i discepoli insieme ad un ulteriore personaggio, lo Spirito interpretato da un coro greco, rivivono e reinterpretano sulla scena, in un percorso a ritroso, gli ultimi momenti del dramma cristiano. Tra i discepoli anche Giuda, che giustifica il suo tradimento con il ruolo a lui assegnato nella storia della Passione: permettere a Dio di dimostrare che Gesù era il Messia. E sarà proprio Cristo questa volta a salvare Giuda dall’ira dei discepoli, comparendo tra essi nel momento di massima tensione dell’opera. Una musica corale poi individua tre momenti particolari, tre Visioni: la crocifissione, la Via Crucis, il tradimento. Si tratta di mottetti preregistrati, appositamente composti per The Last Supper, che emergono nel silenzio della scena, come provenienti da lontano. Il Coro dal vivo, composto da nove voci femminili, è situato nella buca dell’orchestra e canta spesso in latino, in alternanza con l’inglese cantato in palcoscenico. Questo Coro Mistico funge da controparte dei discepoli e contribuisce a dare articolazione alla struttura musicale dell’opera, come nel caso della Lavanda dei Piedi, in cui Cristo purifica dai peccati i suoi discepoli. Il significato del Perdono assume in quest’opera una funzione vitale perché rappresenta la possibilità per l’umanità di redimersi dalla crudeltà causata proprio dalle religioni nei millenni passati. 

2021_01_06 ONDA POPOLARE concerto della Ass.Musicale Musicamorfosi

Musicamorfosi e Radio Popolare
presentano:
ONDA POPOLARE
sulle frequenze di Radio Popolare (FM 107.6)
Mercoledì 6 gennaio 2021_01_06, ore 21.00
A LOVE SUPREME
tromba Giovanni Falzone,
voce  Arsene Duevi, 
soprano Joo Cho,
fisarmonicista Nadio Marenco.

Volge al termine la speciale rassegna di 5 concerti prodotta dall'Associazione culturale Musicamorfosi e trasmessa in esclusiva su Radio Popolare
    Mercoledì 6 gennaio alle 12 andrà in onda l'ultimo concerto A Love Supreme, una performance degli artisti Giovanni Falzone, Nadio Marenco, Arsene Duevi e Joo Cho, registrata lo scorso 31 luglio in occasione della rassegna LAC en plein air al LAC – Lugano Arte Cultura
    Un'esperienza artistica unica nel suo genere attraverso diversi secoli, stili musicali e culture del mondo esplorando la spiritualità nella musica dal medioevo al jazz, spiritual e fughe, corali e improvvisazioni 
    Con l’ultimo dei suoi 5 concerti, giunge al termine della rassegna radiofonica Onda Popolare, ideata e realizzata dall'Associazione Culturale Musicamorfosi e da Radio Popolare per offrire musica ricercata e multi-culturale al loro pubblico durante le festività natalizie 2020. Dopo Patrizia Laquidara, Sorah Rionda, i Phase Duo e il capodanno arabo palestinese con gli Al Raseef, mercoledì 6 gennaio alle ore 12 sarà trasmesso il progetto originale di Musicamorfosi A Love Supreme. 
    Il concerto, registrato il 31 di luglio in occasione del mini-ciclo di concerti curato da Saul Beretta per la rassegna estiva del LAC di Lugano LAC en plein air, è uno speciale concerto all'insegna della spiritualità attraverso l'evoluzione musicale nei secoli passati che vede protagonista la tromba di Giovanni Falzone, accompagnato dalla voce del cantautore e maestro di coro Arsene Duevi, della cantante lirica di Joo Cho e il fisarmonicista Nadio Marenco.
    A Love Supreme è un progetto musicale capace di abbracciare diversi orizzonti della spiritualità nel mondo della musica, passando da composizioni medievali a quelle del jazz degli anni '60. Intitolato in omaggio all'album profondamente spirituale A Love Supreme di John Coltrane, il concerto esplorerà luci e silenzi, spiritual e fughe, corali e improvvisazioni attraverso la performance di alcuni tra i più talentuosi musicisti jazz italiani. Dalla spiritualità artistica di Johann Sebastian Bach (1685-1750), definito anche il 'Quinto Evangelista', fino al jazz di John Coltrane, che con l’eponimo album del 1964 segnò la sua conversione spirituale e la nascita di un nuovo universo musicale oltre i confini della musica tonale modale, passando per gli spirituals e l'intreccio rituale di ritmo e voce nella musica africana e afroamericana. A Love Supreme è  un progetto originale del direttore creativo di Musicamorfosi Saul Beretta.
    La rassegna Onda popolare è un progetto realizzato anche grazie al contributo di Nuovo Imaie e Let’s Go di Fondazione CARIPLO.

A LOVE SUPREME - Giovanni Falzone 
con Giovanni Falzone, tromba | Nadio Marenco, fisarmonica | Arsene Duevi voce | Joo Cho soprano
una produzione originale Musicamorfosi
intervista a cura di Ira Rubini
registrato al LAC en plein air (31.07.20) 
Un concerto sorprendente che mescola J.S. Bach (1685-1750), il “ruscello” di Dio, definito anche il “Quinto Evangelista” fino al jazz di John Coltrane (che, con l’album A Love Supreme, segna nel 1964 la sua conversione spirituale e la nascita di un nuovo universo musicale, oltre i confini della musica tonale modale), passando per gli spirituals e la musica africana (inarrivabili esempi di quel mix fra ritmo e voce, nato dalla musica tribale e divenuto l’humus della musica afroamericana).

Link diretti ai concerti precedenti:
PATRIZIA LAQUIDARA @ LAC en plein air

SORAH RIONDA @ studi di Radio Popolare

PHASE DUO - Live in studio

AL RASEEF @ Transumanza Fest Demonte

Chi siamo?

MUSICAMORFOSI è una associazione culturale senza fini di lucro che si dedica, dalla sua nascita ufficiale nel 2004, alla PROMOZIONE, DIVULGAZIONE, PRODUZIONE di FESTIVAL, CONCERTI, FIABE MUSICALI, PROGETTI ORIGINALI ovvero nuove formule di condivisione e fruizione della CULTURA, ospitando artisti italiani e stranieri, producendo spettacoli raffinati e innovativi, format originali e site specific, mescolando ogni tipo di linguaggio espressivo: musica, teatro, videoarte, danza coinvolgendo ogni anno oltre 30.000 persone. 

2017_12_20 laVerdi per il classico Messia di Natale

Mercoledì 20 dicembre 2017, ore 20.30
Auditorium di Milano – largo Mahler 
Il Messiah di Händel,
grande classico di Natale
Ruben Jais dirige l’Ensemble laBarocca
nel capolavoro settecentesco
Deborah York (soprano),
Filippo Mineccia (contralto),
Cyril Auvity  (tenore),
Renato Dolcini (baritono).
Ensemble Vocale, diretto da Gianluca Capuano
laBarocca
Ruben Jais, direttore

Con il Natale, torna all’Auditorium di Milano il Messiah di Händel.   laBarocca, ensemble specialistico de laVerdi fondato e diretto dal milanese Ruben Jais, ritrova l’incontro musicale con quello che è ormai diventato un classico del suo repertorio. Il capolavoro del compositore tedesco naturalizzato inglese, presentato a Dublino nel 1741 (oratorio per soli, coro e orchestra), sarà proposto al pubblico più trasversale – come si addice a un capolavoro senza tempo qual è il Messiah – mercoledì 20 dicembre (ore 20.30), nella tradizionale cornice dell’Auditorium di Milano in largo Mahler: un augurio speciale ed emotivamente carico di significati per i milanesi e non solo.
Protagonista sul palco della “Casa de laVerdi”, insieme agli strumentisti de laBarocca, anche l’Ensemble Vocale, diretto da Gianluca Capuano, e un cast di solisti specialisti del genere: Deborah York (soprano), Filippo Mineccia (contralto), Cyril Auvity  (tenore), Renato Dolcini (baritono).
(Biglietti: euro 25,00/17,50; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org  www.vivaticket.it).

“LaBarocca – spiega il direttore Ruben Jais – ha ormai acquisito uno status che la pone tra gli ensemble specialistici di riferimento nel repertorio della musica sei-settecentesca. Il Messiah è un appuntamento tradizionale: noi lo proponiamo a Natale anche se nell’opera di Händel, strutturata in tre parti, solo la prima è dedicata alla nascita di Gesù; la seconda al periodo quaresimale fino alla Resurrezione e al celeberrimo Alleluja, brano che tutti che conoscono; la terza parte invece è dedicata al giudizio universale.
“È una di quelle partiture che ogni volta danno la capacità al direttore di studiare nuove soluzioni timbriche, nuove soluzioni dinamiche, nuove soluzioni di equilibri e di fraseggi; partiture di una tale ricchezza che, anche cambiando il cast dei solisti, offrono sempre tante possibilità. Insomma: non ci stanca mai di studiarla e di dirigerla”.

Programma
Allorché Händel (Halle, 1685 – Londra, 1759) compose il Messiah (1741), la sua popolarità aveva già raggiunto il vertice di una fama quasi senza confronti. Eppure Händel veniva da un ennesimo momento difficile, dopo la grave paralisi che lo aveva colpito nel 1737, costringendolo a un lungo periodo di riposo forzato. Artisticamente, una svolta altrettanto difficile si era avuta dopo la chiusura della Royal Academy of Music – il centro della vita teatrale londinese – che lo aveva costretto a tralasciare la strada per lui fortunatissima del melodramma e a rivolgersi verso quella meno spedita dell'oratorio. In questo campo, musicalmente assai più prossimo all'altro di quanto non si creda, Händel inquadrò il nuovo corso rappresentato dall'oratorio in lingua inglese, fondendo le diverse tradizioni in magistrale unità d'intenti: sul piano dei contenuti, tese a spiritualizzare e a elevare l'oratorio oltre le barriere e le divisioni di determinate aree religiose nazionali; su quello delle forme, mirò a ottenere una concentrazione musicale più severa ed equilibrata, con un affinamento dei mezzi espressivi che si riverberò sulla struttura e sulle simmetrie della composizione: articolando un processo costruttivo di luminosa evidenza plastica. Anche nel Messiah – l'opera che segnando il primo ritorno all'attività creativa dopo una lunga malattia suggella da par suo l'epoca più splendida di questo genere – Händel rinuncia al narratore e a personaggi individuati, ma dispone l'arco architettonico in modo tale che l'impiego delle quattro voci soliste (soprano, contralto, tenore e basso) conferisca alla composizione
un profondo pathos evocativo e una varietà di accenti considerevole in alternanza o in connessione con l'eloquenza vertiginosa dei cori.
Il Messiah si articola in tre vaste parti che svolgono versetti da Isaia (in larghissima misura), da Aggeo, Malachia e Zaccaria, dal libro dei Salmi, di Giobbe, dalle Lamentazioni, dall'Apocalisse, dalle Epistole di San Paolo (agli Ebrei, ai Romani, ai Corinti: la prima ai Corinti è ampiamente presente nell'ultima parte), e infine dagli evangelisti Matteo, Giovanni e soprattutto Luca.

Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi www.laverdi.org