2019_06_18 I MASNADIERI tornano in scena alla Scala

Dal 18 Giugno al 7 Luglio 2019
Teatro alla Scala - Milano
Giuseppe Verdi
I MASNADIERI
Durata spettacolo: 2 ore e 39 minuti incluso intervallo
CAST
Massimiliano Michele Pertusi, basso
Carlo Fabio Sartori, tenore
Francesco Massimo Cavalletti, baritono
Amalia Lisette Oropesa, soprano
Moser Alessandro Spina, basso
Arminio Francesco Pittari
Rolla Matteo Desole
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Michele Mariotti
Regia David McVicar
Scene Charles Edwards
Costumi Brigitte Reiffenstuel
Movimenti coreografici Jo Meredith
Luci Adam Silverman
Nuova produzione Teatro alla Scala 

Le date:
Martedì 18 Giugno 2019_06_18
Venerdì 21 Giugno 2019_06_21
Lunedì 24 Giugno 2019_06_24
Venerdì 28 Giugno 2019_06_28
Lunedì 01 Luglio 2019_07_01
Giovedì 04 Luglio 2019_07_04
Domenica 07 Luglio 2019_07_07 Scala aperta

L'OPERA IN POCHE RIGHE
La ricognizione del teatro musicale del giovane Verdi prosegue con una nuova produzione de I masnadieri, su libretto di Andrea Maffei da Schiller, presentata per la prima volta a Londra nel 1847. Firma l’allestimento David McVicar, uno dei registi più prestigiosi a livello mondiale, che torna dopo la fortunata coproduzione con il Covent Garden de Les Troyens nel 2014, mentre la direzione è affidata a Michele Mariotti che torna alla Scala dopo il successo di Orphée et Eurydice di Gluck nel 2018, ma soprattutto forte di importanti affermazioni nel repertorio verdiano, da I Lombardi alla prima crociata a Torino a Don Carlo a Bologna, e di un fitto calendario internazionale. Nel cast voci molto apprezzate dal pubblico scaligero, da Fabio Sartori già impegnato nell’inaugurazione di Stagione a Massimo Cavalletti e al grande Michele Pertusi. L’ultima rappresentazione de I masnadieri alla Scala risale al 1978 e segnò il debutto operistico di un venticinquenne Riccardo Chailly che fu chiamato a sostituire l’indisposto Gianandrea Gavazzeni.

2019_04_23 ARIANNA A NASSO in scena alla Scala

Dal 23 Aprile al 22 Giugno 2019
Teatro alla Scala - Milano
Richard Strauss
ARIANNA A NASSO
Opera in un proglogo e un atto
Durata spettacolo: 2 ore e 25 minuti incluso intervallo
CAST
Der Haushofmeister Alexander Pereira
Ein Musiklehrer Markus Werba
Der Komponist, mezzosoprano Daniela Sindram
Der Tenor / Bacchus Michael Koenig
Ein Offizier Riccardo Della Sciucca, tenore*
Ein Tanzmeister Joshua Whitener
Ein Perückenmacher Ramiro Maturana*
Ein Lakai Hwan An*
Zerbinetta, soprano
Sabine Devieilhe (23, 26, 28, 30 apr.; 2, 5 mag.)
Daniela Fally (19, 22 giu.)
Ariadne, soprano
Krassimira Stoyanova (23, 26, 28, 30 apr.; 2, 5 mag.)
Tamara Wilson (19, 22 giu.)
Harlekin
Thomas Tatzl (23, 26, 28, 30 apr.; 2, 5 mag.)
Gabriel Bermúdez (19, 22 giu.)
Scaramuccio Kresimir Spicer
Truffaldin Tobias Kehrer
Brighella Pavel Kolgatin
Najade Christina Gansch
Dryade Anna-Doris Capitelli*
Echo Regula Mühlemann
*Allievi dell'Accademia Teatro alla Scala
Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Franz Welser-Möst
Regia Frederic Wake-Walker
Scene e costumi Jamie Vartan
Luci Marco Filibeck
Video Sylwester Łuczak e Ula Milanowska
Nuova produzione Teatro alla Scala

Le date:
Martedì 23 Aprile 2019_04_23
Venerdì 26 Aprile 2019_04_26
Domenica 28 Aprile 2019_04_28
Martedì 30 Aprile 2019_04_30
Giovedì 02 Maggio 2019_05_02
Domenica 05 Maggio 2019_05_05
Mercoledì 19 Giugno 2019_06_19 under 30
Sabato 22 Giugno 2019_06_22 Scala aperta


L'OPERA IN POCHE RIGHE
Il passo più ardito e riuscito della coppia Richard Strauss - Hugo von Hofmannstahl nel campo dell’esplorazione metateatrale torna con la sua tavolozza di divertimento, dottrina compositiva e schietta commozione in una nuova regia di Frederic Wake-Walker, giovane talento britannico che della varietà dei linguaggi teatrali ha fatto una cifra distintiva. Prosegue così, sotto la sicura guida musicale di uno straussiano di riferimento come Franz Welser-Möst, un cammino straussiano che dopo Der Rosenkavalier diretto da Zubin Mehta ed Elektra diretta da Christoph von Dohnányi proseguirà nel 2019 con Die ägyptische Helena e nelle prossime stagioni con Salome. Nella parte del Soprano/Ariadne si alternano Krassimira Stoyanova, ormai amatissima dal pubblico milanese, e Tamara Wilson, artista di casa al Metropolitan che ha debuttato con i complessi scaligeri nel recente Requiem verdiano diretto da Riccardo Chailly. Zerbinetta è il soprano di coloratura più ricercato del nostro tempo, Sabine Devieilhe, mentre Michael Koenig è Tenore/Bacchus e Markus Werba Musiklehrer. Nella parte parlata dell’Haushofmeister debutta sul palcoscenico scaligero il Sovrintendente Alexander Pereira.

Dal 23 aprile torna alla Scala Ariadne auf Naxos, raffinata opera di teatro nel teatro con cui il sodalizio fra Richard Strauss e Hugo von Hofmannsthal ha raggiunto vertici artistici assoluti, in continuità con i loro capolavori (Elektra, Der Rosenkavalier e Die Frau ohne Schatten).
Mai come in Ariadne, dovizia musicale e sottigliezza letteraria concorrono a un’analisi profonda e partecipe dell’animo umano, capace di unire i toni della commedia allo svelamento delle verità del cuore.
Una festa in casa dell’"uomo più ricco di Vienna" costringe mondi opposti a convivere a forza su uno stretto palcoscenico: da una parte Arianna, amante infelice, eroica, “seria”, si strugge in cerca del senso stesso della vita (e della morte); dall’altra la smaliziata Zerbinetta, consumata attrice da Commedia dell’Arte e cantante dalla coloratura spettacolare, ribatte che l’amore è solo il più delizioso dei divertimenti... meglio se con molti partner diversi.
L’inattesa sintesi fra sublime e faceto arriva con il nuovo amante: il divino tenore Bacco, capace di unire spirituale e carnale, morte e rinascita, in un gran finale che è insieme trascinante estasi tardo romantica e ironica presa di coscienza novecentesca.
La nuova produzione (a quasi 20 anni dall’ultima) è affidata all’originale regia di Frederic Wake-Walker, talento già apprezzato dal pubblico scaligero in Nozze di Figaro e Finta giardiniera. La direzione è di Franz Welser-Möst, un’autorità nel repertorio straussiano. Sul palco nelle prime recite brillano le stelle di Krassimira Stoyanova (Ariadne) e Sabine Devieilhe (Zerbinetta), insieme a Michael König come Bacco e Markus Werba come Musiklehrer, mentre il ruolo parlato del Maggiordomo è sostenuto da Alexander Pereira.

2019_05_06 Semele alla SCALA

Teatro alla Scala
Lunedì 6 maggio 2019 ore 20:00
Georg Friedrich Händel 
Semele
Oratorio profano in tre atti
Semele Louise Alder
Jupiter Hugo Hymas
Gadmus/Somnus Gianluca Buratto
Ino/Juno Lucile Richardot
Athamas Carlo Vistoli
Iris Emily Owen
Esecuzione in forma semiscenica
MONTEVERDI CHOIR & ENGLISH BAROQUE SOLOISTS
John Eliot Gardiner, direttore

Una serata unica, nell'ambito di una prestigiosa tournée europea, Lunedì 6 Maggio 2019 alle 20 i Monteverdi Choir e English Baroque Soloists, diretti dal Maestro John Eliot Gardiner, porteranno in scena, a quasi 40 anni dalla loro ultima esecuzione, una rara versione completa della Semele di Handel, oratorio profano in forma semiscenica.
La serata è organizzata per celebrare Opera San Francesco per i Poveri e i suoi 60 anni di impegno e aiuto per le persone più svantaggiate.
Nota come oratorio, Semele è un'opera in lingua inglese, su libretto del compositore tardo seicentesco William Congreve, incentrata su uno degli episodi più intensi delle Metamorfosi di Ovidio: l'amore di Giove per Semele e la conseguente gelosia di Giunone, che provocherà con la sua ira tutti gli accadimenti dell'opera.
Secondo il critico Lord Harewood, la "musica così piena di varietà, il recitativo così espressivo, l'orchestrazione così piena di invenzione, la caratterizzazione così adatta, il generale livello di invenzione così alto, l'azione così piena di situazioni credibili e di episodi" rendono Semele un lavoro perfettamente adatto alla scena operistica. L'intero ricavato della serata andrà a sostegno della quotidiana attività di Opera San Francesco a fianco dei più poveri.

2019_05_03 Primavera di Baggio 2019 i concerti della rassegna

Programma dei concerti della rassegna:
Primavera di Baggio 2019
Chiesa Vecchia di Baggio Via Antonio Ceriani, 4 20153 Milano MI
direzione artistica di Davide Cabassi e Tatiana Larionova
Tutti gli eventi della Primavera di Baggio sono ad ingresso libero
e preceduti dall'aperitivo offerto dalle Associazioni di Baggio.


La Primavera di Baggio, stagione concertistica internazionale, sotto la direzione artistica di Davide Cabassi e Tatiana Larionova, torna nel 2019 con il suo carico di grandi artisti, programmi accattivanti, qualità straordinaria e attenzione al sociale.
Il festival ha raggiunto la sua ottava edizione e avrà luogo come sempre nell’affascinante Chiesa Vecchia, simbolo del quartiere, tutti i venerdì (alle 20.45) e sabato (alle 18) dal 3 al 25 maggio 2019.
Tutti gli eventi della Primavera di Baggio sono ad ingresso libero e preceduti dal festoso aperitivo offerto dalle Associazioni di Baggio.

PROGRAMMA 2019

Venerdì 3 maggio 2019_05_03 - ore 20.45
LE TRE SORELLE
(due pianoforti per un violino)
Ksenia Dubrovskaya, violino
Marina Kolomiytseva, pianoforte
Tatiana Larionova, pianoforte
Musica di Janacek, Mendelssohn, Brahms

Sabato 4 maggio 2019_05_04 - ore 18
SABATO PIANO 1
Yevgeni Galanov
Marina Kolomiytseva
Emanuele Scaramuzza
Musica di Prokofiev (War Sonatas n. 6, 7 e 8)

Venerdì 10 maggio 2019_05_10 - ore 20.45
Gomalan Brass Quintet - AIDA
Musica di Verdi

Sabato 11 maggio 2019_05_11 - ore 18
SABATO PIANO 2
Luca Buratto
Musica di Bach, Ravel, Chopin, Beethoven

Venerdì 17 maggio 2019_05_17 - ore 20.45
TO BE PROG
Collettivo_21 & Davide Cabassi
meet progressive rock
from Pink Floyd to Zappa

Sabato 18 maggio 2019_05_18 - dalle ore 10.30 alle ore 18
SABATO PIANO 3
Piano City Milano
Piano Recitals
in collaborazione con il
Conservatorio “G. Verdi” di Milano

Venerdì 24 maggio 2019_05_24- ore 20.45
BA(GGIO) S(INFONIETTA)
+ LIVEMOVEMENT
Luca Bossi - flauto
Anton Dressler - clarinetto
Anna Maria Barbaglia - fagotto
Marco Pierobon Trumpet - tromba
Alice Costamagna e Daniele Cabassi - violini
Elena Faccani - viola
Marco Decimo - violoncello
Davide Cabassi - pianoforte
Musica di Dressler, Casella, Martinu, Schostakovitch

Sabato 25 maggio 2019_05_25 - ore 18
SABATO PIANO 4
Mariangela Vacatello
Musica di Ligeti, Chopin

2019_05_02 Tutto quello che volevo Storia di una sentenza

Dal 2 al 19 maggio 2019
Teatro Elfo Puccini - sala Bausch
Tutto quello che volevo 
Storia di una sentenza
di e con Cinzia Spanò
regia Roberto Recchia
cortometraggio Paolo Turro
produzione Teatro dell’Elfo
cortometraggio realizzato in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Brera – Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate, diretto dal prof. Roberto Favaro

prima nazionale
Pubblico Ministero: A cosa ti servivano i soldi che guadagnavi?
La ragazza: taxi, vestiti, shopping, insomma tutto quello che volevo (…) Era questo il mio scopo, alla fine non c’era nessuno scopo.

Tutto quello che volevo
Fece molto scalpore, qualche anno fa, la storia di due ragazzine di 14 e 15 anni, studentesse frequentanti uno dei licei migliori della capitale, che si prostituivano dopo la scuola in un appartamento di viale Parioli. Il caso ebbe una fortissima eco mediatica anche per via dei clienti che frequentavano le due ragazze; tutti appartenenti alla cosiddetta “Roma-bene”, professionisti affermati e benestanti, di livello culturale medio-alto, insospettabili padri di famiglia. La vasta indagine che è seguita alla scoperta della vicenda ha visto coinvolte e processate un altissimo numero di persone tra clienti e sfruttatori.

Una sentenza diversa da tutte le altre
La storia che raccontiamo inizia quando la strada della più piccola delle due ragazze - che noi chiameremo Laura - incrocia quella della Giudice Paola Di Nicola, chiamata a pronunciarsi su uno dei clienti della giovane, un professionista romano di circa 35 anni.
La Giudice, che deve esprimersi anche sul risarcimento del danno alla giovane oltre che sulla condanna alla reclusione e alla multa dell’imputato, si accorge subito che nessuna cifra potrà mai restituire alla ragazza quello che le è stato tolto. Inoltre:
«Com’è possibile risarcire quello che ha barattato per denaro dandole altro denaro? Se io adesso dispongo di risarcirla in questo modo non farei che ripetere la stessa modalità di relazione stabilita dall’imputato con la vittima, rafforzando in lei l’idea che tutto sia monetizzabile, anche la dignità. E come può inoltre il denaro proveniente dall’imputato, il mezzo cioè con cui lui l’ha resa una merce, rappresentare per quella stessa condotta il risarcimento del danno?».

Una sentenza che ha fatto il giro del mondo
Lo spettacolo è dedicato alla Giudice Paola di Nicola e alla sua coraggiosa e sorprendente sentenza. Attraverso il suo sguardo andiamo alla scoperta di un’altra realtà, molto diversa da quella che avevamo immaginato. All’epoca infatti, attraverso una narrazione facente leva prevalentemente sugli stereotipi, i media hanno fortemente inquinato la lettura collettiva della vicenda. Lo stigma è caduto soprattutto sulle giovani, che proprio in virtù del fatto di non essere percepite come vittime sono divenute vittime una seconda volta.

Cinzia Spanò prosegue la riflessione sul femminile, iniziata con La Moglie, attraverso l’incontro tra due figure molto diverse, ma legate entrambe dal bisogno di collocarsi dentro la propria storia per diventare pienamente ciò che sono.

Cinzia Spanò ha voluto al suo fianco Roberto Recchia per curare la regia di questo progetto, affidandosi per la seconda volta alla sua collaborazione dopo che nel 2013 avevano portato in scena A nome tuo, tratto dal romanzo di Mauro Covavich. Attore e regista formatosi all’Accademia dei Filodrammatici, Recchia si muove tra teatro di prosa e teatro musicale. Tra i suoi lavori recenti ricordiamo Futuristi per caso, per la direzione musicale di Alessandro Nidi, e Melodia per una nota sola di Magdalena Barile. Recchia ha anche curato la regia di molti titoli operistici. Tra i prossimi impegni: Die Zauberflöte all’Opera på Skäret (regia, agosto 2019).

Giovedì 02 Maggio 2019_05_02
Venerdì 03 Maggio 2019_05_03
Sabato 04 Maggio 2019_05_04
Domenica 05 Maggio 2019_05_05
Martedì 07 Maggio 2019_05_07
Mercoledì 08 Maggio 2019_05_08
Giovedì 09 Maggio 2019_05_09
Venerdì 10 Maggio 2019_05_10
Sabato 11 Maggio 2019_05_11
Domenica 12 Maggio 2019_05_12
Martedì 14 Maggio 2019_05_14
Mercoledì 15 Maggio 2019_05_15
Giovedì 16 Maggio 2019_05_16
Venerdì 17 Maggio 2019_05_17
Sabato 18 Maggio 2019_05_18
Domenica 19 Maggio 2019_05_19
Mar/sab ore 19.30, dom ore 15.30
Sala Bausch, Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33
Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org
Prezzi: Intero € 32.50, online € 16.50, Martedì € 21,50 – www.elfo.org

2019_04_30 Dal rock al reggae passando per l’elettronica.

Martedì 30 Aprile 2019 
Casale di Teverolaccio
Via Teverolaccio,  Succivo
inizio ore 21:00 - ingresso gratuito ad inviti tramite la pagine Facebook
PALKOSCENICO
Dal rock al reggae passando per l’elettronica.
20 ANNI E NON SENTIRLI
La storica band reggae-dub partenopea torna sulle scene con un nuovo live e brani inediti.
in concerto
chi partecipa all'afterparty in omaggio due cd e una t-shirt
Ci sarà una raccolta fondi devoluti in beneficenza a sostegno di laboratori per bambini disabili e normodotati
La band capitanata dal cantautore Lello Tramma - che per l'occasione festeggerà anche i suoi primi 40 anni - è formata da Trame Basse (suoni ed effetti), Pasquale Pezzullo (basso), Guido Amalfitano (batteria), presenterà alcuni brani inediti tra i quali il remix di Try brano che vede il featuring di ospiti nazionali e internazionali. In "Try" troverete l’energia dei Palk, l’esperienza di Madaski, la voce soul/funk di Dean Bowman, il tutto mixato da Neil Perch - Zion Train.
Il concerto dei Palkoscenico è anche una buona occasione per festeggerà il 40 esimo compleanno di Lello Tramma, che ha deciso di destinare la raccolta fondi all’associazione “Guardateci negli occhi” che da anni lavora, sul territorio della provincia di Napoli Nord, per alleviare le sofferenze d’autismo. L'idea è realizzare un laboratorio musicale per i ragazzi normodotati avvicinandoli all'arte della musica e permettere loro di trovare nuovi metodi di espressione sociale. Saranno gli stessi musicisti che compongono i Palkoscenico a realizzare il laboratorio e verranno coinvolti anche altri musicisti. Un modo diretto e concreto per mettersi a disposizione di realtà associative del loro territorio.

https://www.facebook.com/palkoscenico/

Guarda il video e ascolta il brano:
https://youtu.be/0Czc0dqZPkw

Il brano remix di "Try" è supportato da un video girato durante un viaggio in Giamaica fatto da Trame Basse (Antonio Tramma), bassista della band, e racconta in maniera semplice la natura e gli ambienti della terra del reggae. Luoghi rurali, popolo semplice e il mare che è il punto di congiunzione con Napoli.

2019_04_20 FOLKTREPO 2019

FOLKTREPO 2019: da non perdere!!


Ecco di seguito le due serate aperte a tutti:
SABATO 20 APRILE 2019 alle ore 21.00
Campfire Night 

Ci scambieremo musica, storie, proverbi, canzoni e tradizioni attorno al fuoco.
Una serata per conoscerci meglio e concederci un attimo di pace sotto le stelle.

DOMENICA 21 APRILE 2019_04_21 ore 21.00
Dance Night

Serata dedicata alle danze e alla musica tradizionale con musicisti provenienti da tutto il mondo!
Un'occasione di incontro, di scambio, di ascolto e di divertimento.
E a far ballare tutti, ci penserà la bravissima Daniela Possenti, Luigi Bergamaschi, i Bonarda de' Bardi e tutti i musicisti di Folktrepò 2019!!
Tranquilli, anche se non avete mai mosso un passo, basta solo averne voglia: è la vostra occasione!
Partecipazione libera!
NOTA: se volete fermarvi a dormire c'è ancora qualche posto in ostello! Prenotate in anticipo scrivendo a: associazioneartemista@gmail.com
Vorreste partecipare anche ad altri momenti ... Come partecipare all'intero evento Folktrepó??
È semplice! Basta iscriversi e presentarti con il tuo strumento!
Ecco i link che ti servono!!!
Info : https://docs.google.com/document/d/1vMxnBN_wYNndDPHSjmSiqPcHM_o4rDBErcm4SqKjPLM/edit?usp=sharing
Programma : https://docs.google.com/spreadsheets/d/1FgBYi78Zlpo7qW7OfVgKW5MC5C2X4lXC_zS2TEA9Luc/edit?usp=sharing
Iscrizioni : https://goo.gl/forms/6mDpp6MpkP1ESwYo2

[[ Eventi Facebook ]]
Prima serata: https://www.facebook.com/events/2316951228523408/
Seconda serata https://www.facebook.com/events/590052358174185/
Terza serata: https://www.facebook.com/events/921583448014025/
Quarta serata: https://www.facebook.com/events/455001921908669/
E Folktrepó 2018? Clicca qui per vedere il video della precedente edizione -> https://www.facebook.com/352835318542408/posts/502305673595371

2019_04_20 MEC - Mercatino Enogastronomico della Certosa

Data :20/04/2019
MEC - Mercatino Enogastronomico della Certosa
Sede Via del Monumento
Città: Certosa di Pavia (Pv)
Sezione #concertodautunnonews: altro
Descrizione: Sapori genuini in scena: Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile con il MEC-Mercatino Enogastronomico a Certosa

Un calendario ricco quello del MEC ad Aprile che in occasione del lungo Ponte di Primavera da Pasqua al 25 Aprile avrà in calendario una tripletta giocata in casa in quel di Certosa di Pavia. A Pasqua e Lunedì dell'Angelo (21 e 22 Aprile) e ancora il 25 Aprile dalle 9 alle 18 il farmers' market della Certosa raccoglie una selezione del meglio delle tipicità enogastronomiche provenienti dal triangolo del gusto delle province di Pavia, Milano ed Alessandria, oltre ad alcuni produttori extra-regione. Un'occasione per coniugare gusto e cultura con una gita fuori porta: enogastronauti e turisti del bello e del buono a breve raggio potranno scoprire un borgo magico dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in luoghi bellissimi, carichi di storia e spiritualità. Dalle 9 alle 19 i produttori del MEC daranno appuntamento con il loro ricco catalogo di sapori genuini: formaggi, miele e vini dell'Oltrepò, offelle, salumi di suino e d'oca, , pasta fresca, confetture, distillati, olio frutta e verdura dalla Sicilia. Tra i banchi del mercatino enogastronomico anche prodotti derivati dalla canapa (tisane e prodotti da forno), il pane pluripremiato del panificatore alchimista Marco Bernini.

La Certosa di Pavia è stata dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d'Italia. Eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia, il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore). La facciata, marmorea, è stata disegnata tassello dopo tassello da scultori e architetti, con angeli, monarchi e statue di santi. Un autentico tripudio di affreschi, ori, lapislazzuli e lacche e un'arte unica: bassorilievi e dipinti famosi come il "Padre eterno benedicente" del Perugino si vanno a sommare alle figure dipinte dagli antichi Certosini, che si affacciano dall'alto da finestre trompe l'oeil.

Mercatino Enogastronomico della Certosa
21, 22, 25 Aprile 2019

Dalle 9 alle 18
Via del Monumento, Certosa di Pavia (Pavia)


Contatti:
Indirizzo e-mail :
Numero di cellulare: 347 7264448
Numero fisso:
Sito Web:

1990_08_08 Da Leonardo a Tiepolo. Collezioni italiane dell'Ermitage di Leningrado. Catalogo Copertina flessibile – 30 giu 1990

Comune di Milano
Settore Cultura e Spettacolo
Museo dell'Ermitage di Leningrado
DA LEONARDO A TIEPOLO
Collezioni italiane dell'Ermitage di Leningrado
Pinacoteca di Brera
Pinacoteca dell'Ambrosiana
Museo Poldi Pezzoli
Pinacoteca del Castello Sforzesco
#leonardo500
#leonardodavinci

Visitato l'8 agosto 1990

DA LEONARDO A TIEPOLO
Collezioni italiane dell'Ermitage di Leningrado
Maria Grazia Curiati Direttore del Settore Cultura e Spettacolo
Pinacoteca del Castello Sforzesco
Museo dell'Ermitage di Leningrado
Nel nuovo clima culturale fatto di comunicazione e di collaborazione, che si è ultimamente instaurato tra i musei della Unione Sovietica e i musei italiani questa mostra ha un ruolo quasi simbolico. Grazie a questo nuovo corso e dunque alla nuova collaborazione internazionale tra i curatori, il più grande e prestigioso sovietico ha scelto e inviato a Milano una antologia di opere di pittura italiana che rappresentano in tanti modi le sue collezioni e la sto ria di quello che è da sempre considerato uno dei più importami musei del mondo, l'Ermitage.
Altrettanto faranno i musei milanesi inviando nel 1991 una selezione di opere pittoriche scelte,  sempre in collaborazione tra curatori milanesi e leningradesi, per rappresentare i quattro più noti musei milanesi: Castello, Brera, Poldi Pezzoli, Ambrosiana. Musei pubblici e musei privati: insieme in una iniziativa culturale per la prima volta.

Proprio il tema del collezionismo, nei suoi aspetti pubblici e soprattutto privati, è il filo conduttore delle due mostre. Un tema ricco di una storia che vede privilegiata ovunque, nei secoli, presso le corti e nelle raccolte imperiali d'Europa e in quelle dei più illuminati collezionisti e mecenati, l'arte italiana. Un tema che costituisce, in buona parte, le origini fondative dei nostri musei.

Non è un caso, infatti, che l'esposizione dell'Ermitage abbia la sua centralità nella Madonna Litta, che fino alla metà del secolo XIX era nella collezione del duca Litta a Milano, nello splendido palazzo settecentesco del Richini, nell'odierno corso Magenta: una collezione dalla quale provengono anche molti altri dipinti che oggi si trovano nei musei milanesi, come la leonardesca Madonna col Bambino che raccoglie un fiore di Giovanni Antonio Boltraffio ora al Poldi Pezzoli.  
Una casata di nobili tradizioni mecenatistiche, che ha più volte arricchito con donazioni anche le raccolte municipali di Milano. Anche il Ritratto di Antonio Porcia di Tiziano fu donato nel 1891 alla Pinacoteca di Brera dai Litta Visconti Arese. Il tema del collezionismo e della formazione dei musei si riflette nella stessa compagine museale milanese che, grazie all'intervento coordinatore del Comune di Milano, si presenterà unitaria a Leningrado nel 1991. 

Una grande pinacoteca nazionale come Brera, nata nel tardo secolo XVIII  sulla scorta della storiografia italiana che, dopo il Lanzi, esaltava le scuole regionali e nazionali. La Pinacoteca dello storico Castello Sforzesco: un museo civico per nascita, vocazione e significato, la coscienza della cui necessità comincia a farsi strada subito dopo l'unità d'Italia. Una collezione privata, quella di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, diventata di uso pubblico nel 1879: una casa-museo esemplare. La Pinacoteca Ambrosiana, uno dei primi musei europei, nato nel 1618 per volere di una grande personalità della cultura e della vita religiosa milanese: Federico Borromeo. 

L'esposizione a Palazzo Reale in Milano del prezioso gruppo di opere di pittura italiana inviato dell'Ermitage rappresenta dunque un omaggio reciproco tra due realtà museali, geograficamente lontane, ma idealmente molto vicine, nella loro storia e nel loro modo di costruirsi e di accumularsi: per collezioni, per acquisizioni; una affinità profonda nella storia del gusto e della istituzione Museo in Europa. Per questa eccezionale occasione molte forze culturali dei quattro musei e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano si sono mobilitate per creare intorno a essa altre occasioni culturali.

II percorso appositamente studiato della mostra è dotato di appositi pannelli esplicativi che ricollegano le opere esposte sia al tempo e al clima culturale dell'epoca, sia al momento collezionistico d'origine: un quadro estremamente interessante dal qualee emergono gli orientamenti di Pietro I, Caterina II e figure di spicco quali Crozat e Walpole e altri illuminati raccoglitori. 

Un altro strumento didattico-informativo propone un utile itinerario di collegamento tra le opere. Tra gli strumenti di lettura storico-artistica creati in occasione della mostra, uno in particolare è destinato a durare e a costituire anche in futuro un itinerario preferenziale per la storia dell'arte in Lombardia. Si tratta di una guida "intermuseale" relativa alle opere di Leonardo e dei leonardeschi presenti nei musei della Lombardia

La presenza della Madonna Litta a Palazzo Reale costituisce infatti lo spunto per un allargamento ulteriore della rassegna, fino a considerare ciò che dell'opera di Leonardo e dei suoi seguaci ancora è custodito sia nei luoghi per i quali essi le avevano create (e basti pensare al Cenacolo, alla Sala delle Asse nel Castello Sforzesco o ai lavori di Leonardo per il Duomo di Milano). Le numerose opere dei seguaci di Leonardo sparse fra i musei di Milano, Bergamo, Pavia e Brescìa. 

Le attività culturali legate a questa mostra e in particolare alla presenza della Madonna Litta si concluderanno in settembre con un convegno internazionale: Il collezionismo dei leonardeschi a Milano e la Madonna Litta; dedicato, nella prima sezione, alla "fortuna" delle invenzioni vinciane (non solo quella della Madonna Litta con le sue copie, repliche, derivazioni; ma anche altre composizioni del periodo milanese di Leonardo) e, nella seconda sezione, alla presenza di Leonardo e dei leonardeschi nelle collezioni milanesi dal XVI al XIX secolo (molte delle quali ormai disperse o emigrate).

L'invito a visitare e riflettere sulla mostra dell'Ermitage a Milano è accentuato dal richiamo dalla sua stessa sede espositiva. 

Il Palazzo Reale di Milano, già teatro delle "sperimentazioni" di Leonardo, accoglie nell'area "viscontea" le opere italiane provenienti da Leningrado, con un allestimento appositamente studiato che offre molte innovazioni nell'ambito museografico, garantendo ai dipinti la massima sicurezza e al pubblico una visione spaziata e funzionale,

La mostra è promossa e organizzata dal Settore Cultura e Spettacolo del Comune di Milano grazie al contributo del Gruppo Agusta, una delle otto società leader nel settore elicotteristico mondiale, e dell'Aem, Azienda energetica municipale milanese, unitamente alla collaborazione tecnica di Assicurazioni Generali e Alitalia.




2019_04_13 Alla Vigilia della Sua Passione

Sabato 13 aprile 2019 ore 21:00 
Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta
Piazza San Giovanni Battista alla Creta - Milano
Alla Vigilia della Sua Passione
I colori della Musica per un momento di riflessione Musiche di S. Barber e K.A. Arnesen
Coro della Scuola di Musica "A. Guarnieri" - Casatenovo
Coro "A. Lamotta"- Morbegno
Orchestra "A.Guarnieri"
Emma Caccia, soprano
Marta Fumagalli, contralto
Davide Mainetti, maestro dei cori
Massimo Mazza, direttore

PROGRAMMA
Samuel Barber
Adagio per archi, dal Quartetto op. 11

Kim Andre Arnesen
Requiem
per coro misto, mezzosoprano e voce bianca soliste, orchestra d'archi, tromba solista e percussioni
I Requiem aeternam
II Dies irae
III Not in vain
IV Lacrimosa
V Rextremendae
VI Pie Jesu
VII Sanctus
VIII We Remember Them

Kim Andre Arnesen - Requiem (2014)
L'antica tradizione cristiana, tracce di poesia americana, il solido pensiero ebraico. Il riposo eterno: la linea dell'orizzonte tracciata da morbide voci corali, nel punto in cui mare e cielo si confondono e l'uomo s'interroga sull'aldilà. Il giorno dell'ira: un paesaggio arcaico visto da un treno in corsa, figure incastonate l'una dentro l'altra su un ribollente stacco di percussioni. La maestà di Dio: formicolare di archi (carne), tappeto di tamburi (ossa), l'oro e la luce di una tromba solista (sangue, mente, spirito). Linee ad arco che spiccano il volo, incantata floridezza, la gioiosa energia del semplificatore. Sono alcune delle tessere che compongono il mosaico del «Requiem» del norvegese Kim . Andre Arnesen, eseguito in prima esecuzione italiana nel maggio del 2016, riproposto alla Carnegie Hall di New York nell'ambito del Martin Luther King Day
La composizione di Arnesen è una pagina giovane e accattivante, scritta in uno stile aperto a diverse suggestioni. Un Requiem "pop", innestato nel solco della popularmusic anglosassone e carico di una dirompente immediatezza. La composizione presenta scelte testuali singolari: contamina i movimenti tipici del Requiem con una lirica di Emily Dickinson, "Not in Vain", e termina con una toccante preghiera della liturgia ebraica, "We RememberThem (Noi li ricordiamo).
Speciale  è  anche  l'organico:  archi,   nutrito  gruppo  di   percussioni,   tromba   solista, mezzosoprano e una voce bianca, con il coro diviso fino a otto parti. Contrappunto quasi assente, notevolissimi spunti melodici, trascinante invenzione ritmica, accensioni, groove contagiosi, vitalità metrica, qualche ingenuità di scrittura che, paradossalmente, accresce la forza comunicativa della composizione.
Della sua composizione l'autore scrive: «Quando il lavoro mi è stato commissionato nel 2014, dal coro giovanile della cattedrale di Nidaros, nella mia città natale, mi è sembrato di tornare a casa, di trovarmi di fronte a un vecchio amico. Ero certo di scrivere qualcosa di nuovo e tuttavia un po' alla volta mi ha invaso la paura: un testo così carico di tradizione, utilizzato dai maestri più grandi della storia... Non l'ho dedicato a nessuno in particolare; mi piacerebbe potesse alleviare il dolore di chi soffre, di chi è in lutto, oppure che servisse a commemorare un avvenimento importante, degno di essere ricordato con onore».

Alcune foto di MarcoSte della serata:











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2019_04_15 INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche

INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche
In collaborazione con San Fedele Cinema e il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano.

CICLO CIN’ACUSMONIUM – focus TARKOVSKIJ
Auditorium San Fedele (Via Ulrico Hoepli, 3/b)  – Milano
Lunedì 15 aprile 2019 ore Ore 20.00 – Proiezione acusmatica
Solaris di Andrej Tarkovskij
Ore 19 - Lezione a ingresso libero - Sul sonoro di Tarkovskij
a cura di Maurizio Corbella
presentazione di p. Andrea dall’Asta SJ
Regia acusmatica: Dante Tanzi
Regia tecnica: Filippo Berbenni

Auditorium San Fedele Milano, Via Hoepli 3 /b
Ingressi:  € 5 studenti / € 7 intero
Mini Abbonamento: 2 Cin’Acusmonium € 10
*in biglietteria e on line + prevendita

info e prevendite: Biglietteria Auditorium
lun-ven 10 / 12.30 – 14 / 18 - tel.0286352231 
Acquisto on line: CLICCA QUI – evento Facebook
www.centrosanfedele.net


San Fedele Musica e Plunge in collaborazione con San Fedele Cinema, nell’ambito della rassegna INNER_SPACES, sono lieti di presentare il ritorno di A. Tarkovskij con proiezione spazializzata con i 50 altoparlanti dell’Acusmonium SATOR di San Fedele. Dopo il grande successo di Lo specchio, lo scorso 4 marzo,  sarà presentato un altro capolavoro del grande cineasta russo: Solaris. La pellicola di fantascienza è considerata la risposta sovietica a 2001 Odissea nello spazio.
Lo scopo non è quello di creare effetti fonici speciali o di aggiungere sonorità non previste dal regista. Prima della proiezione, Maurizio Corbella, musicologo e docente all’Università degli studi di Milano, condurrà due incontri dedicati alla costruzione dello spazio sonoro nel cinema e al ruolo del suono nella cinematografia del regista..

SINOSSI SOLARIS
L'intreccio fantascientifico di "Solaris", tratto da un romanzo del polacco Stanislaw Lem, diventa, nelle mani del regista russo, la storia di una redenzione. Protagonista è uno psicologo, Kris Kelvin (Donatas Banionis), che viene inviato sulla stazione spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris per comprendere cosa sia successo ai pochi scienziati rimasti lassù. Il pianeta - ricoperto da un immenso oceano - è un'entità aliena, forse un cervello pensante, in grado di materializzare ciò che si cela nei recessi della psiche umana. Kelvin dovrà fare i conti con questo potere: si presenterà al suo cospetto la moglie Hari, morta suicida anni prima. Giunto sulla stazione per rimediare agli influssi del pianeta sulla psiche degli altri, Kelvin dovrà quindi confrontarsi con i propri fantasmi.

L'anelito all'elevazione spirituale è centrale nella poetica di Tarkovskij. L'intreccio fantascientifico di "Solaris", tratto da un romanzo del polacco Stanislaw Lem, diventa, nelle mani del regista russo, la storia di una redenzione. Protagonista è uno psicologo, Kris Kelvin (Donatas Banionis), che viene inviato sulla stazione spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris per comprendere cosa sia successo ai pochi scienziati rimasti lassù. Il pianeta - ricoperto da un immenso oceano - è un'entità aliena, forse un cervello pensante, in grado di materializzare ciò che si cela nei recessi della psiche umana. Kelvin dovrà fare i conti con questo potere: si presenterà al suo cospetto la moglie Hari (Natalija Bondarchuk), morta suicida anni prima. Giunto sulla stazione per rimediare agli influssi del pianeta sulla psiche degli altri, Kelvin dovrà quindi confrontarsi con i propri fantasmi.

CIN’ACUSMONIUM
L’AUDITORIUM San Fedele è l’unica sala che propone la proiezione spazializzata dei grandi capolavori della storia del cinema, con una colonna sonora significativa, mediante un sistema audio di 50 altoparlanti (l’Acusmonium SATOR). Lo scopo non è quello di creare effetti fonici speciali o di aggiungere sonorità non previste dal regista. Si tratta di spazializzare, durante le proiezioni, unicamente le colonne sonore e il materiale audio dei film. L’Acusmonium non ha dunque la funzione di potenziare il suono, ma contribuisce a rendere più percepibile l’unità immagine/suono nell’esperienza cinematografica. L’elemento sonoro, nel linguaggio del cinema, viene spesso concepito come un elemento esterno, aggiunto successivamente al film, nella fase del montaggio. Non è così per alcuni grandi registi.  che auspicavano una maggiore compenetrazione tra suono e immagine. Il cinema non è una realtà artificiosa, non è neanche un linguaggio di sintesi tra le varie arti, è piuttosto una realtà esperienziale.
L’Acusmonium integra maggiormente la parte sonora con l’immagine, creando all'interno della sala uno spazio acustico nuovo. Così l’insieme ha più unità, un’unità intesa come fedeltà alla realtà, e al tempo stesso la realtà del cinema è più presente, più vicina allo spettatore, più reale e naturale.

L’Auditorium San Fedele è l’unica sala in Italia dotata di acusmonium, un’orchestra di 50 altoparlanti che consente la spazializzazione del suono. Ideato su disegno di Eraldo Bocca, il sistema SATOR è costituito da diverse tipologie di diffusori distribuiti lungo tre corone concentriche e una sezione di effetti che, attivato da due mixer, consente la diffusione di musica acusmatica, elettroacustica e mista. Questa particolare strumentazione viene impiegata anche per valorizzare, attraverso un’interpretazione live, di quei capolavori della storia del cinema che presentano materiale sonoro di  particolare interesse ed elaborazione. L’ acusmonium rende la sala uno spazio acustico tridimensionale, nel quale il suono costruisce effetti di profondità e lontananza inimmaginabili con un semplice impianto provvisto di surround, offrendo dunque allo spettatore un’esperienza unica e coinvolgente.
INNER_SPACES 2018-2019

Una produzione
San Fedele Musica

Guest curator
Plunge

Con il contributo di
Fondazione Cariplo

Con il patrocinio di
Comune di Milano

Media Partner
Digicult, Noisey, Lifegate, Poliradio, URSSS, Zero

In collaborazione con
Archivio Storico Ricordi, Conservatorio di Milano, Fondazione Isabella Scelsi, , Forum Austriaco di Cultura, Milano Musica, Università degli sudi di Milano – Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Consolato Generale di Repubblica di Polonia in Milano

Un’iniziativa di
Fondazione Culturale San Fedele

Soggetto di rilevanza regionale
Regione Lombardia

2019_04_27 Compositori in Veneto a Padova

Sabato 27 aprile ore 16.30 - Il mezzosoprano Elena De Simone interpreta "Compositori in Veneto" del Settecento barocco, Chiesa di Santa Croce a Padova.
Dove: Chiesa di Santa Croce, Via Marghera 38 Padova (Bus 22, Tram blu)
“Compositori in Veneto” del Settecento barocco
Elena De Simone,  mezzosoprano
Ingresso libero.
Programma:
B.Marcello:“Quella fiamma che m’accende”
A.Vivaldi: “Vedrò con mio diletto”
B.Galuppi:  “Di questa poverella”
G.Facco:  “Clori pur troppo bella”
A.Hasse: “Deh se piacer mi vuoi"
Caldara: “Talor di sdegno ardente”
M.T.Agnesi:  “Talor di sdegno ardente”

Nella Sala del Redentore della Chiesa di Santa Croce a Padova (via Marghera 38) il mezzosoprano Elena De Simone, accompagnata al clavicembalo dal musicista Federico Caldara, proporrà alcuni brani tratti dalla ricerca storico-musicale “Compositori in Veneto”. Arie di Facco, Marcello, Caldara, Vivaldi, Galuppi, Hasse e Agnesi. 
Il progetto "Clio", a cura dell'associazione culturale G.B.Belzoni, sarà presentato da Vincenzo Cùnsolo. Relatori Pietro Casetta e Gianluigi Peretti. 
Spiega Elena De Simone: "Il programma di musica vocale barocca del concerto "Compositori in Veneto" nasce da una mia idea  condivisa da Federico Caldara di creare un breve excursus su alcuni dei più importanti compositori del XVIII secolo. Cantare arie di Facco, Marcello, Caldara, Vivaldi, Galuppi, Hasse e Agnesi mi rende felice, non solo perché si omaggiano compositori che hanno avuto stretti rapporti col territorio, ma perché  fanno parte della mia ricerca artistica personale sul barocco che porto avanti da alcuni anni con grande passione tanto che ho realizzato alcune trascrizioni di arie inedite della lombarda M.T.Agnesi e del tedesco A.Hasse che ho interpretato  nel concerto al Teatro dei Filodrammatici a Milano nello scorso giugno 2018". 
Elena De Simone,  mezzosoprano Cenni biografici: Diplomata in canto presso il Conservatorio B. Marcello di Venezia , in pianoforte presso il Conservatorio G. Tartini di Trieste e laureata in psicologia all’Università di Padova. Si perfeziona in canto con i Maestri Claudio Desderi e Montserrat Caballè. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, interpreta molti fra i ruoli più importanti del repertorio per la voce di mezzosoprano, esibendosi in numerosi festival e teatri italiani. Si specializza in seguito nel repertorio barocco intraprendendo un’attività di ricerca che la porta ad incidere arie inedite e a riscoprire compositori sconosciuti al pubblico odierno. Viene ospitata più volte in televisione per parlare del suo lavoro, e alla trasmissione radiofonica svizzera “Ridotto dell’opera”  condotta dal musicologo Giorgio Appolonia.  Incide per la casa discografica Dynamic due intermezzi “La Dirindina “ di D. Scarlatti e “Il Pimpinone “ di T. Albinoni e  per la casa discografica Kikko Music l’intermezzo “ L’Uccellatrice” di N. Jommelli. Nel 2016 intraprende una collaborazione con l’Ensemble Il Mosaico, con lo scopo di incidere arie inedite del XVIII secolo. La prima uscita di questo progetto è stata il Cd di arie  in prima registrazione mondiale dedicato al compositore A. Hasse , pubblicato dalla casa discografica Tactus. Delle stesse arie è stata pubblicata la partitura da lei trascritta per la casa editrice padovana Armelin. A breve uscirà un nuovo Cd per la stessa casa discografica sulla compositrice milanese Maria Teresa Agnesi. Attualmente Elena De Simone si sta dedicando allo studio di questa compositrice  in parte dimenticata collaborando con la musicologa Pinuccia Carrer  e continua ad affiancare il lavoro di ricerca con la carriera concertistica. Al Teatro Filodrammatici di Milano ha interpretato arie di  Hasse e Agnesi, accompagnata al clavicembalo da Gianfranco Messina e Andrea Stringhetti al violoncello.
Info: mscomunicazione@virgilio.it