2019_02_10 DON GIOVANNI Selezione dall'opera a Broni

Domenica 10 Febbraio 2019_02_10 alle ore 17.00
Teatro Carbonetti, Via Leonardo Da Vinci, 27, 27043 Broni PV
W.A. Mozart
DON GIOVANNI
Selezione dall'opera con solisti, coro e orchestra
A cura di InCanto in Musica spettacoli - Primascena
Coro Polifonica San Colombano
Orchestra di InCanto in Musica
Gianluca Fasano, direttore
Sul palcoscenico gli artisti provenienti dalla masterclass internazionale Il BelCanto all'Opera
Docente il grande soprano Barbara Frittoli.
a seguire un aperitivo con gli artisti nel ridotto del teatro.
Biglietti 22/20/15 Euro
www.teatrocarbonetti.it
infotel 366 819 0785

2019_02_03 Il Requiem di Mozart con l’Orchestra Scarlatti a Forte dei Marmi

Domenica 3 febbraio 2019 dalle ore 17:30 
Giardino d'Inverno Villa Bertelli
Via 20 Settembre, 55042 Forte dei Marmi, Italia
Il Requiem di Mozart con l’Orchestra Scarlatti
Organizzato da Villa Bertelli
Wolfgang Amadeus Mozart
Requiem in re minore K. 626
soprano Cristina Martufi
contralto Isabella Messinese
tenore Kentaro Kitaya
basso Simone Simoni
Orchestra da Camera Scarlatti
direttore Miguel Salmon Del Real
coro “Schola contorum labronica”
diretto dal Maestro Maurizio Preziosi
Ingresso a pagamento, 10 euro. 

L’Orchestra da Camera Scarlatti torna a Villa Bertelli con una delle composizioni più note di Wolfgang Amadeus Mozart: Il Requiem in re minore K. 626, che il grande compositore austriaco non riuscì a completare prima di morire nel dicembre 1791. Sul palco ci saranno  ben 26 orchestrali e 36 coristi, oltre a quattro solisti e due direttori. Promosso dalla Fondazione Villa Bertelli, in collaborazione con l’associazione Armonie in Villa, il concerto sarà diretto dal Maestro Miguel Salmon Del Real e vedrà la partecipazione del soprano Cristina Martufi, del contralto Isabella Messinese, del tenore Kentaro Kitaya e del basso Simone Simoni. Li accompagnerà il coro “Schola contorum labronica” diretto dal Maestro Maurizio Preziosi. 

2019_01_26 Concerto per la Giornata della Memoria

Jovica Jovic e Francesca Biffi foto Concertodautunno
Sabato 26 gennaio 2019, ore 20.45
Teatro il Cielo sotto Milano
Tecelas Tegilabas
Canti e storie Rom 
concerto-racconto del fisarmonicista rom Jovica Jovic
Francesca Biffi, voce

IL CIELO SOTTO MILANO, in occasione della Giornata della Memoria, sceglie di ricordare l’Olocausto con un concerto-racconto del fisarmonicista rom Jovica Jovic: “La nostra musica è la nostra memoria, ma anche il nostro futuro, perché ci ricorda quello che siamo stati, ma ci ricorda anche di andare avanti.”
Jovica Jovic è un grande musicista. Con la sua fisarmonica ha percorso  l'Europa, fra teatri e balere, bar mitzvah e cresime, sagre di paese e festival internazionali. I suoi genitori, e molti altri della sua famiglia, sono sopravvissuti ad Auschwitz.
Il 26 gennaio, alla vigilia della Giornata della Memoria, racconterà l’identità del popolo Rom, che da sempre vive senza una patria e trova la propria dignità semplicemente nell’essere se stesso a fronte alta, affondando le proprie radici in una terra fatta di storie tramandate da una generazione all’altra.
Il concerto si apre con brani tradizionali in lingua Romanes, festosi e pieni di ritmo, intrecciandosi poi con i racconti scritti da Jovica Jovic nel corso della propria vita - una vita che lo ha portato a girare il mondo con la sua fisarmonica, sempre in bilico tra la volontà di partire e l’obbligo di scappare.
Un diario di viaggio che intreccia alla musica aneddoti comici e pieni di speranza, che culminerà in una canzone scritta da suo padre durante la prigionia di Auschwitz, il cui grido è:  “Non dimenticateci”.
Teatro il Cielo sotto Milano, il primo teatro al mondo in un metrò.
Viale Molise, all'interno della fermata del Passante di Porta Vittoria
raggiungibile tramite passante ferroviario, tram 12 o 27, bus 73 e filovia 90, 91 e 93
disponibile parcheggio in via Valentino Mazzola
Ingresso
contributo di 15€ (spettacolo + un piatto + vino o birra)
under26: 10€ (spettacolo + un piatto + vino o birra)
per info e prenotazioni:
chiamare 0291538705 (biglietteria) o +393402467270 (Eloisa)
oppure inviare una mail a organizzazione@ladualband.com

2019_01_25 Buon compleanno Giorgio. Spettacolo di musica e cabaret con Walter di Gemma

Venerdì 25 gennaio 2019 ore 20,45
EcoTeatro Via Fezzan 11 20146 Milano
GRAZIE, GABER ! 
spettacolo di musica e cabaret
con Walter di Gemma
Torna il divertimento all'EcoTeatro di Milano con una simpatica serata tributo dedicata a Giorgio Gaber
Il 25 gennaio 2019 cade l’ottantesimo anniversario della nascita di un grande artista di cui si sente la mancanza: Giorgio Gaber. Nel giorno del suo compleanno EcoTeatro lo ricorda con un recital di canzoni e monologhi tratti dal repertorio Gaber- Luporini portati in scena da uno dei suoi migliori interpreti contemporanei: Walter Di Gemma, attore, cantante, musicista, compositore e conduttore del programma televisivo “Canta Lombardia” di Antenna 3 . Una serata evocativa e divertente, con quel tocco di umorismo graffiante e intelligente che ha reso celebre il compianto signor G.
Posto direttamente on line:
http://www.ecoteatro.it/cartellone cliccate su acquista e seguite le istruzioni 
telefonate da mercoledì a sabato dalle ore 15 alle ore 19 al numero 0282773651
www.ecoteatro.it

2019_01_27 CONCERTO DELLA MEMORIA al Teatro Lirico di Magenta

Teatro Lirico, Magenta
Via Brenno Cavallari, 2, 20013
Magenta MI, Italia
Stagione Musicale 2019
DIREZIONE ARTISTICA TOTEM
CONCERTO DELLA MEMORIA – 27 GENNAIO 2019 ORE 21
Quatour pur la fin du temps – Quartetto per la fine del Tempo


Eseguito per la prima volta nel gennaio del 1941 nel campo Görlitz, in Slesia, al confine tra Germania e Polonia, Quatour pur la fin du temps è stato composto da Olivier Messiaen nel 1940 quando il musicista, arruolato nell’esercito francese, venne fatto prigioniero dai tedeschi ed internato. Nel campo di Görlitz incontra altri tre musicisti: Jean Le Boulaire (violinista), Henri Akoka (clarinettista) ed Etienne Pasquier (violoncellista). Nello zaino militare Messiaen riesce a portare con sé una piccola biblioteca di partiture e carta da musica; per i compagni di prigionia compone dapprima un Trio e quindi, pensando all'aggiunta di sé stesso come pianista, il Quatuor pour la fin du Temps.
La prima esecuzione avviene con sgangherati strumenti di fortuna davanti a cinquemila prigionieri in una notte in cui la temperatura esterna oscillava attorno ai 15 gradi sotto zero. Nella baracca 27 B Massien e i compagni eseguono una musica che evoca e annuncia la "Fine del Tempo", con un esplicito richiamo teologico, come l’autore stesso ha affermato, all’Apocalisse di San Giovanni. Per lui, credente, il tempo umano può esistere solo perché avvolto dall’eternità.
La musica di Messiaen segue un ritmo dinamico, usa dissonanze, cerca di sorprendere attraverso la libertà dei suoni che i musicisti possono esprimere in modo fantasioso. Il Quatour pur la fin du temps viene proposto per il Concerto della Memoria 2019 nell’esecuzione del Quartetto Totem formato da Ruben Giuliani, violino, Giovanni Volpe, violoncello, Flavia Feudi, clarinetto, e Maddalena Miramonti, pianoforte.
Lo spettacolo, prodotto da Totem, è diretto da Paola Ornati con la partecipazione di Lucilla Giagnoni, attrice, sceneggiatrice e autrice televisiva che accompagnerà con la lettura di alcuni brani uno dei concerti da camera più importanti del ventesimo secolo.
Lo spettacolo è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
TOTEM la Tribù delle Arti
Via Novara,2 (casella postale n.33)
Magenta (MI) 20013 Italia
Email: info@totemagenta.org
Telefono e Fax: +39 02.97001455
VEDI FOTOSERVIZIO DI CONCERTODAUTUNNO

2019_01_30 Teatro Tresartes di Vittuone LIBERA NOS DOMINE

mercoledì 30 gennaio 2019 alle ore 21.00
Teatro Tresartes di Vittuone (Piazza Italia)
Stagione 2019
organizzata da Centro Teatro dei Navigli
LIBERA NOS DOMINE
di e con: Enzo Iacchetti
Regia: Alessandro Tresa
Aiuto regia simona samarelli
Disegno luci: Valerio Tiberi
Scenografia: Gaspare de Pascali
Musiche originali: Marcello Franzoso
animazioni e vfx francesco crispi
Canzoni di: G. Faletti, G. Gaber, G. Guccini, E. Jannacci, E. Iacchetti arrangiate da Marcello Franzoso
Per la produzione clip video: Francesco Bolognesi dop Piermaria Agostini
Grazie a G. Covatta, A.Patrucco, G.Centamore, F. Freyrie, E. Ambrosi, L.Celi, L.Dimarzo, P.Insegno
Produzione: NitoProduzioni

Al via la stagione di prosa al Teatro Tresartes di Vittuone (Piazza Italia). La rassegna – organizzata da Centro Teatro dei Navigli con il sostegno e il contributo del Comune di Vittuone – apre le porte con un incredibile Enzo Iacchetti in LIBERA NOS DOMINE mercoledì 30 gennaio alle ore 21.00.
Il nuovo spettacolo di Enzo Iacchetti – diretto da Alessandro Tresa – esprime il desiderio di comunicare parole e musiche nel puro stile Teatro –  Canzone. Iacchetti si stacca dal cabaret per arrivare a maturare considerazioni che lo allontanano da come lo conosciamo in tv. Chi lo ha seguito recentemente in teatro, (Il Vizietto, Matti da slegare, Chiedo scusa al signor Gaber) ha già capito la sua voglia di crescere, come autore e come attore. Lo fa con uno spettacolo completamente nuovo, aiutato da effetti speciali coinvolgenti.
Solo in scena, Iacchetti è prigioniero dell’attualità e vuole liberarsi dai dubbi che lo affliggono su progresso, amore, amicizia, emigrazione, religione, offrendoci un’ultima ipotesi di rivoluzione. Affronta con ironia e provocazione la sua prigionia facendo ridere ma soprattutto emozionare con la rabbiosa delicatezza con cui cerca di salvarsi.
Ce la farà o sarà soltanto un grido di speranza?

Abbonamenti a soli 50€!
INFO E PREVENDITA
Biglietto intero € 12 | Biglietto Ridotto € 10 | Abbonamento a 5 spettacoli €50,00
TEATRO DEI NAVIGLI 348 0136683 – 324 6067434 info@teatrodeinavigli.com
Facebook: Teatro dei Navigli | Twitter: @TeatroNavigli
Ufficio – segreteria: ex Convento dell’Annunciata, Via Pontida, Abbiategrasso (MI)
Apertura al pubblico: dal MARTEDÌ al SABATO, 15.00 – 19.00
EDICOLA E CARTOLIBRERIA LA TOMASINA “CARLUIS”
Vittuone, Piazza Garibaldi 5 – tutti i giorni (esclusa la domenica pomeriggio): h. 06,30-13,00 e h. 14,30-19,00. | tel. 02 9022227

2019_01_24 Gábor Takács-Nagy dirige I Pomeriggi Musicali

Giovedì 24 Gennaio 2019_01_24  ore 20.00
Sabato 26 Gennaio 2019_01_26  ore 17.00
Generale aperta – giovedì 24 gennaio ore 10.00
Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro 2 – Milano
74ª STAGIONE SINFONICA
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
Ritratti d’Autore
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno
Beethoven, Gratulations-Menuet, WoO3
Beethoven, Sinfonia n. 1, in do Maggiore, op. 21
Beethoven, Sinfonia n. 2, in re Maggiore, op. 36
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Direttore: Gábor Takács-Nagy
Sul palcoscenico del Teatro Dal Verme di Milano, giovedì 24 gennaio, alle ore 20:00 (con replica sabato 26 gennaio, alle ore 17:00), va in scena il secondo dei Ritratti d’Autore che fanno da fil rouge a questa 74ª Stagione Sinfonica dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali.
Il programma presentato è una monografia interamente dedicata al “Generale dei musicisti”, Ludwig van Beethoven, del quale propone, dopo una delicata introduzione affidata al Gratulations-Menuet, un itinerario che dalla Sinfonia n. 1, che si muove ancora inevitabilmente nel solco di Haydn e Mozart, passa alla Sinfonia n. 2, in cui si può udire il compositore staccarsi dai modelli dei suoi predecessori e dirigersi sul cammino che lo porterà verso quella che sarà la sua completa e identificabile cifra stilistica futura.
A dirigere l’orchestra – e guidare il pubblico – lungo le tappe di questo viaggio beethoveniano sarà l’ungherese Gábor Takács-Nagy.

https://concertodautunno.blogspot.com/2018/05/20181011-stagione-sinfonica-ritratti.html

2019_02_04 CORRADO D'ELIA con CIRANO DI BERGERAC al Menotti

Lunedì 04 Febbraio 2019_02_04 
Martedì 05 Febbraio 2019_02_05 
Mercoledì 06 Febbraio 2019_02_06 
Teatro Menotti (via Ciro Menotti 11 - Milano)
COMPAGNIACORRADO D'ELIA
CIRANO DI BERGERAC
di Edmond Rostand - traduzione Franco Cuomo
regia e adattamento Corrado d'Elia
assistenti alla regia Marco Brambilla, Marco Rodio, Anna Troiano
con Corrado d'Elia, Chiara Salvucci, Marco Brambilla, Andrea Bonati, Giovanni Carretti, Francesco Cordella, Federica D'Angelo, Carlo Di Florio, Alessandro Labiad, Stefano Pirovano, Denise Ponzo, Marco Rodio
scene Fabrizio Palla foto di scena Angelo Redaelli
tecnico luci Christian Laface – tecnico audio Gabriele Copes
grafica Chiara Salvucci

Cari amici, è tempo di Cirano... è tempo di festa!!
Torna a Milano, al Teatro Menotti, l'attesissimo cult della Compagnia Corrado d'Elia!
Oltre venti stagioni di successi in tutta Italia, più di 200.000 spettatori, oltre mille repliche... questo Cirano sembra davvero non sentire gli anni che ha.
Corrado d'Elia sarà ancora una volta un Cirano appassionato e indomito, dal lungo naso e dalla irresistibile vitalità. In maniera visionaria e sentita, cui ci ha abituati da sempre, racconterà dell'amore non corrisposto per Rossana innamorata di Cristiano, bello ma privo di spirito.
Virtuoso insuperabile della spada e della parola, Cirano pagherà con la morte la sua diversità e il rifiuto delle convenzioni sociali, dell'asservimento politico e culturale, del conformismo ideologico.
Un Cirano svestito delle piume del romanticismo e delle facili rime, tradotto in prosa, che vi affascinerà per la fedeltà irremovibile ai suoi sogni. In poche parole... uno spettacolo imperdibile!
prenotate contattando la biglietteria del Teatro Menotti
02.36592544 – biglietteria@tieffeteatro.it
Compagnia Corrado d'Elia via Savona 10 20144 Milano
info@corradodelia.it  www.corradodelia.it

2019_02_03 WINTERREISE alla Palazzina Liberty

domenica 3 febbraio 2019 alle ore 15,30 
Festival Liederìadi, diretto da Mirko Guadagnini,
SCHUBERTS WINTERREISE
Orchestrazione di Hans Zender
per tenore e orchestra
Mirko Guadagnini, tenore
Ensemble 900,
orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana,
diretta da Francesco Bossaglia

presenta il terzo appuntamento della sua XIII edizione, patrocinata dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, con sede nella Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame di Milano, Largo Marinai d’Italia, nell’ambito della stagione 2018/19 di “Palazzina Liberty in Musica”, un progetto Comune di Milano | Cultura, Area Spettacolo.
In prima assoluta per la città di Milano, il tenore Mirko Guadagnini con Ensemble 900, orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana, diretta da Francesco Bossaglia, esegue SCHUBERTS WINTERREISE di Hans Zender, orchestrazione a opera del compositore tedesco del ciclo di 24 Lieder di Franz Schubert, Winterreise, scritto nel 1828 per voce e pianoforte e pietra miliare del romanticismo tedesco.
Hans Zender (Amburgo, 1936 -), esponente dell’avanguardia musicale tedesca, ha orchestrato Winterreise nel 1993 riuscendo a riflettere e amplificare la scrittura originale di Schubert, pur mantenendo la sua identità iniziale e arrivando
a offrire all’ascoltatore un’opera che è un dialogo tra passato e presente.
La musica si allunga, si interrompe, si arricchisce di sonorità attraverso slow motion e sovrapposizioni strumentali, trova negli effetti, nei suoni e nei rumori una nuova forma espressiva che non disturba il valore musicale originario dell’opera schubertiana ma semmai crea una conversazione tra passato e presente sintetizzando i diversi significati
che Winterreise ha avuto per le generazioni che si sono succedute tra Schubert e noi.
Zender fornisce una chiave di lettura nuova per chi ascolta e per chi interpreta, con uno sguardo rispettoso e riconoscente verso la scrittura schubertiana, elevata ancor di più nella sua bellezza al rango dell’immortalità.
INGRESSO 15 EURO
BIGLIETTERIA  ON LINE VIVATICKET
https://www.vivaticket.it/ita/event/festival-liederiadi-schubert-s-winterreise-di-h-zender/125017

2019_03_27 Camelie, mimose, magnolie, rododendri, azalee a LOCARNO

dal 27 al 31 marzo 2019
Camelie Locarno 
Camelie, mimose, magnolie, rododendri, azalee…
Da nessuna parte in Svizzera la primavera è più fiorita che a Locarno.
Esposizione che torna puntualmente dal 27 al 31 marzo 2019.

E da nessuna parte è anche più precoce, perché le prime fioriture si hanno già a partire da fine febbraio, quando altrove la natura è ancora immersa nei rigori dell’inverno.
Fra i fiori che per primi anticipano la bella stagione in riva al Lago Maggiore, la camelia è davvero la regina.  Coltivata da oltre 150 anni, è presente in ogni giardino e in centinaia di varietà.
Locarno ospita, non a caso, uno dei più ricchi parchi di camelie a livello internazionale e anche la più importante esposizione europea dedicata a questo fiore.
L’evento, denominato “Camelie Locarno” ed organizzato dalla Società Svizzera della Camelia in collaborazione con l’Ente Turistico Lago Maggiore e la Città di Locarno, conosce di anno in anno un grande successo.
L’evento attira appassionati da tutta Europa e si distingue da manifestazioni affini per le sue dimensioni, l’ampia varietà di piante e fiori che vi si possono ammirare, l’estrema cura posta negli allestimenti, la profusione degli addobbi floreali. Fulcro dell’evento è la mostra scientifica, allestita però con grande gusto scenografico, che presenta all’interno di una capiente tensostruttura circa 250 varietà di camelie recise, suddivise in diverse specie (japonica, reticulata, ecc), ibridi e cultivar provenienti da vari parchi e giardini privati della regione
L’esposizione si tiene nel cuore stesso del Parco delle camelie di Locarno. 
Inaugurato in occasione del Congresso mondiale della camelia tenutosi a Locarno nel 2005, ampliato a tappe ed insignito nel 2010 del prestigioso marchio “Garden of Excellence” conferito dall’International Camellia Society, il Parco ospita su una superficie di oltre 10’000 metri quadrati poco meno di mille diverse varietà di camelie. Due laghetti con giochi d’acqua e un romantico padiglione contano fra le principali realizzazioni di questo meraviglioso e incantato angolo di Locarno, ubicato in riva al lago, nei pressi della Lanca degli Stornazzi.
Non solo camelie ma anche musica
Come tutti gli anni non mancheranno i momenti collaterali.

Venerdì 29 marzo 2019_03_29, alle 20.30
salone della Sopracenerina -  Piazza Grande 5, 6600 Locarno, Svizzera
"I tre maestri" 
musiche di G. Legrenzi, G. Rovetta, C. Monteverdi
Ensemble Concerto Scirocco
con Gunhild Alsvik, soprano - Riccardo Pisani, tenore
Stefano Rossi, violino - Pietro Modesti, cornetto - Susanna Defendi, Nathaniel Wood,
tromboni - Giulia Genini, dulciana e fauti dolci - Luca Bandini, violone - Eriko Wakita, organo

Da segnalare in particolare il secondo appuntamento della rassegna Concerti delle camelie, che venerdì 29 marzo, alle 20.30, nel salone della Sopracenerina, ospiterà l’Ensemble Concerto Scirocco.

TUTTA UNA REGIONE IN FIORE
Locarno Camelie vale il viaggio anche per le attrazioni che offre l’intera regione.  Poiché dai territori asiatici d’origine, le camelie si sono diffuse in tutto il mondo inizialmente proprio grazie all’utilizzo delle foglie della Camellia sinensis per la preparazione del tè, una tappa imperdibile della visita a Locarno è il Parco del tè presso il Monte Verità di Ascona, unica piantagione di tè verde in Svizzera, con annesso laboratorio di produzione.
Nel raggio di pochi chilometri si possono inoltre trovare altre importanti attrazioni, tra cui il meraviglioso Parco botanico del Gambarogno – dedicato in particolare ai numerosissimi e splendidi esemplari di camelie e magnolie – la cui preziosa offerta paesaggistica, botanica e culturale è di rilievo mondiale.

BIGLIETTI, RAILAWAY E ALTRE OFFERTE PROMOZIONALI
L’entrata costa 10 franchi, pensionati e gruppi di almeno 10 persone 8 franchi. Ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino a 16 anni. In occasione di Locarno Camelie, Railaway offre condizioni particolarmente vantaggiose con riduzioni del 20% sul prezzo di entrata all’evento. 

ALTRE INFORMAZIONI PRATICHE
Dove e quando
Locarno Camelie si tiene al Parco delle Camelie di Locarno – sul lungolago, Via Gioacchino Respini 8, 6600 Locarno, Svizzera– da  mercoledì 27 a domenica 31 marzo 2019. 
La mostra rimarrà aperta nei seguenti orari: mercoledì – domenica dalle ore 9.30 alle ore 18.00. 
Il Parco delle Camelie è raggiungibile con servizio autobus FART gratuito – Fermata del bus di fronte alla stazione delle Ferrovie Federali, davanti alla biglietteria FART e in Via della Pace.
Sul posto sono disponibili ampie possibilità di parcheggio.
Per maggiori informazioni sull’evento e sulla regione, contattare l’Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli all’indirizzo info@ascona-locarno.com, al numero di telefono +41 (0) 848 091 091 oppure visitare il sito web www.ascona-locarno.com e i relativi social network Facebook: Ascona-Locarno Turismo  /  Twitter: @asconalocarno

2019_01_27 GIORNATA DELLA MEMORIA

MILANO, AGRATE, MONZA
CELEBRANO INSIEME
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
 ​
Venerdì 25 Gennaio 2019_01_25 ore 21.00 presso il teatro Pime di Milano
ALICE, LA PIANISTA DI THERESIENSTADT​
​​​con Elda Olivieri, Alice Baccalini e Rachel O'Brien
La storia della pianista Alice Herz Sommer sopravvissuta al campo di concentramento grazie a un pianoforte.

Sabato 26 Gennaio 2019_01_26 ore 21.00
presso la Chiesa di S. Eusebio ad Agrate B.
ALICE, LA PIANISTA DI THERESIENSTADT​
​​​con Elda Olivieri, Alice Baccalini e Rachel O'Brien
La storia della pianista Alice Herz Sommer sopravvissuta al campo di concentramento grazie a un pianoforte.

una produzione di
EQUIVOCI MUSICALI
​ELDA OLIVIERI, attrice
RACHEL O'BRIEN, mezzosoprano
ALICE BACCALINI, pianoforte
ANDREA ZANIBONI, drammaturgia
con la partecipazione straordinaria del Coro di voci bianche del Conservatorio G. Verdi di Milano
diretto dal M° Edoardo Cazzaniga​
"La musica ci ha salvato la vita e con la nostra musica noi abbiamo salvato delle vite.
Mentre suonavo pensavo: se adesso Hitler fosse tra il pubblico, forse non penserebbe allo sterminio."
Il concerto celebra Alice Herz-Sommer, pianista ebrea sopravvissuta all'orrore del lager grazie alla musica. Morta all'età di 111 anni nel 2014, Alice è stata una grande testimone del nostro tempo oltre che una straordinaria artista. Lo spettacolo alterna brani di Beethoven, Chopin, Schubert, Listz e altri compositori da lei amati, al racconto della sua incredibile vita: dall'infanzia a Praga, alle persecuzioni, fino alla guerra, alla deportazione con il marito e il figlio di soli 7 anni a Theresienstadt, dove grazie alla musica trovò la salvezza. Sul palco artisti di altissimo profilo con Alice Baccalini al pianoforte, la voce recitante di Elda Olivieri e il canto di Rachel O'Brien che con EquiVoci Musicali presenta al Pime questo spettacolo per la prima volta a Milano in occasione della Giornata della Memoria.

Domenica 27 Gennaio 2019 ore 10.45
presso la Palazzina Liberty di Milano
L'ORCHESTRA FEMMINILE DI AUSCHWITZ
con Silvia Giulia Mendola, Rachel O'Brien e Le Cameriste Ambrosiane
Ingressi
Biglietto unico: € 8.00 | under26, over65 e studenti: € 5.00
www.milanoclassica.it | segreteria@milanoclassica.it | T. +39 02 28510173
www.lecameristeambrosiane.it | info@lecameristeambrosiane.it | M. +39 339 6023392

Domenica 27 Gennaio 2019 ore 16.00
presso il Teatro Binario 7 di Monza
L'ORCHESTRA FEMMINILE DI AUSCHWITZ
con Silvia Giulia Mendola, Rachel O'Brien e Le Cameriste Ambrosiane
Sala Chaplin
Biglietti: intero € 12, ridotto € 10, allievi Scuola di teatro Binario 7 € 10, under 18 € 6
Per informazioni e prenotazioni: 039 2027002 biglietteria@binario7.org
La richiesta di prenotazione via mail va effettuata dal martedì al sabato fino alle 18.00

2019_01_29 Angelin Preljocaj: Winterreise (Viaggio d’inverno) alla Scala

Giovedì 24 gennaio 2019
Teatro alla Scala - Milano
Angelin Preljocaj: Winterreise (Viaggio d’inverno).

giovedì 24 gennaio si alza il sipario sull’attesa nuova creazione coreografica, in Prima Assoluta, di Angelin Preljocaj: Winterreise (Viaggio d’inverno). Il celebre ciclo di Lieder di Schubert si traduce in un magico fondersi di danza, musica e parole, un pellegrinaggio interiore che continua in grande stile il progetto dei balletti su musica da camera. Dopo aver concesso alla Scala tre importanti debutti nazionali (Annonciation, Le Parc e La Stravaganza), questo sarà il primo lavoro che Preljocaj pensa su misura e in prima mondiale per il nostro Corpo di Ballo. È una rarità che il noto coreografo francese dedichi una creazione a una compagnia diversa dalla sua: era avvenuto finora solo con l’Opéra di Parigi e il New York City Ballet. La scelta dei ventiquattro canti schubertiani per voce e pianoforte, eseguiti dal vivo dal basso-baritono Thomas Tatzl accompagnato da James Vaughan al pianoforte, rievoca l’atmosfera intima e poetica del viandante Romantico, languente d’amore e col cuore già rivolto al viaggio estremo.
Il 23 gennaio, l'Anteprima di Winterreise sarà riservata a favore della Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus per l’ospedale pediatrico Saint Damien in Haiti. Per informazioni e prenotazioni visita nph-italia.org.
Biglietti da 11 a 127 euro esclusa prevendita.
Biglietti ScalAperta (9 marzo – in vendita dal 7 febbraio) da 5,50 a 63,50 euro*.
* I possessori di un biglietto per Schwanengesang D744 di Romeo Castellucci, in scena al Teatro dell’Arte dal 1 al 3 febbraio, possono acquistare Winterreise alla tariffa ridotta ScalAperta su tutte le date. Gli spettatori di Winterreise possono acquistare Schwanengesang D744 a 16 euro anziché 22. Riduzione possibile esclusivamente presso le rispettive biglietterie presentando il tagliando o l’abbonamento per l’altro spettacolo.

2019_01_27 Giornata della Memoria alla PALAZZINA LIBERTY


PALAZZINA LIBERTY IN MUSICA
Stagione concertistica 2018/19
Comune di Milano | Cultura, Area Spettacolo
Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame, Largo Marinai d’Italia 1, Milano


Domenica 27 gennaio 2019_01_27, ore 10.45
LE SIGNORE DELL’ORCHESTRA
Memorie di una musicista ad Auschwitz
Concerto-spettacolo per la Giornata della Memoria
A cura di Milano Classica s. c. a r. l. e Associazione Culturale Le Cameriste Ambrosiane
in collaborazione con Equivoci Musicali
Rachel O’ Brien, mezzosoprano
Silvia Giulia Mendola, voce recitante
Le Cameriste Ambrosiane
Ingressi
Intero: € 8.00 | under26, over65 e studenti: € 5.00


Domenica 27 gennaio 2019_01_27, ore 18.00
Rassegna “Contemporanea-Mente”, II edizione, Venti d’Europa
LEVANTE. GLI EBREI D’EUROPA
In memoria di Vlado Herzog
A cura di Rete Culturale Cantosospeso
Concerto di musica corale contemporanea dedicato agli ebrei, popolo trasversale d'Europa, nella ricorrenza del Giorno della Memoria
Musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Arnold Schönberg, Heitor Villa-Lobos, Kurt Weill, João Bosco, Vinicius De Moraes, Caetano Veloso
Testi di Garcìa Lorca
Emanuele Segre, chitarra
Rodrigo Garcia, pianoforte
Ensemble Prometeo
Coro Cantosospeso
Martinho Lutero Galati de Oliveira, direzione artistica
Ingresso: € 20 (ridotto ragazzi)
FB cantosospeso choir, Milan, Italy - www.cantosospeso.it | info@cantosospeso.it | M. +39 340 8766729
 
Il concerto sarà preceduto dall’appuntamento delle ore 16.30, aperto al pubblico:
#torturanuncamais - Incontro con Ivo Herzog 
Ingresso libero fino a esaurimento posti


Palazzina Liberty in Musica celebra il Giorno della Memoria, domenica 27 gennaio 2019, con due concerti tematici e un incontro aperto al pubblico.
Il programma si apre alle ore 10.45 con “Le signore dell’Orchestra. Memorie di una musicista ad Auschwitz”, concerto-spettacolo interamente al femminile a cura di Milano Classica e Associazione Culturale Le Cameriste Ambrosiane in collaborazione con Equivoci Musicali; interpreti  il mezzosoprano Rachel O’ Brien e Le Cameriste Ambrosiane, accompagnate dalla voce recitante di Silvia Giulia Mendola. Protagonista della narrazione in musica è l’Orchestra femminile di Auschwitz, l’ensemble di 47 donne deportate, creato nel 1943 ad Aushwitz-Birkenau per ordine delle SS; le deportate avevano il compito di intrattenere gli ufficiali nazisti, accogliere i nuovi prigionieri e accompagnare le detenute al lavoro. Al cuore della trama è il vissuto di due straordinarie signore dell’orchestra: la direttrice Alma Rosè (1906 – 1944), violinista austriaca di origine ebraica, nipote di Gustav Mahler, deceduta nel campo per malattia, e Fania Fénélon (1908 – 1983), pseudonimo di Fanja Goldstein, pianista, compositrice e cantante di cabaret, nata in Francia da padre ebreo e miracolosamente sopravvissuta fino alla liberazione nel campo di Bergen-Belsen nel 1945, realizzando così il sogno di “sopravvivere e ricordare per far sapere al mondo”.

Levante. Gli Ebrei d’Europa. In memoria di Vlado Herzog” è l’omaggio in musica delle ore 18.00 che Rete Culturale Cantospeso tributa agli ebrei, popolo trasversale d’Europa, e in particolare alla memoria di Vlado Herzog (Osijek, 1937 – San Paolo, 1975). Il concerto inaugura “Venti d’Europa”, seconda edizione del ciclo “Contemporanea-mente”, dedicato alla musica corale di oggi. Solista d’eccezione è il chitarrista Emanuele Segre, voce fra le più autorevoli del concertismo internazionale. Sul palco della Liberty lo affiancheranno il Coro Cantosospeso, l’Ensemble Prometeo e il pianista Rodrigo Garcìa, diretti da Martinho Lutero Galati de Oliveira. In programma brani di Mario Castelnuovo-Tedesco, Arnold Schönberg, Heitor Villa-Lobos, Kurt Weill, João Bosco, Vinicius De Moraes, Caetano Veloso. Del compositore di origine ebraica Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 1895 - Beverly Hills, 1968), fuggito negli USA nel 1939 in seguito all’emanazione delle leggi razziali, si ascolterà “Il Romancero Gitano”, un'opera del 1951 per coro misto e chitarra sola, realizzata musicando poesie tratte dalla raccolta “Poema del Cante Jondo” di Federico Garcìa Lorca.
Il concerto di Cantosospeso sarà preceduto dall’incontro aperto al pubblico delle ore 16.30 con Ivo Herzog, figlio di Vlado Herzog. Ivo porterà la testimonianza del padre Vlado, il giornalista e drammaturgo nato a Osijek nell’attuale Croazia da famiglia ebrea, trasferitasi in Brasile nei primi anni ’40 per sfuggire alle persecuzioni razziali. Membro del Partito Comunista brasiliano (all’epoca clandestino), Vlado Herzog fu torturato e ucciso nel 1975 dalla polizia segreta brasiliana durante la dittatura militare. La sua morte ebbe un grande impatto sull'opinione pubblica, tanto da contribuire alla caduta della dittatura e alla ripresa della democrazia nel paese.
L’appuntamento dal titolo #torturanuncamaisIncontro con Ivo Herzog è a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per accedere al concerto delle ore 18.00 è necessario presentare il biglietto d’ingresso, in vendita in Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame.


2019_02_02 Si ride all'EcoTeatro di Milano con A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI ?

ECOTEATRO
(Ex Teatro di Milano- Cinema Orione)-Via Fezzan,11 - Milano 20146
STAGIONE 2018-2019
Prosa, lirica, musical, cabaret, concerti.

Sabato 2 febbraio 2019 ore 20,45 
Domenica 3 febbraio 2019_02_03 ore 16.00
GHIONE presenta

PIETRO FRANCESCO de SILVA e FRANCESCO PROCOPIO
A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI ? 
da Armando Curcio
Personaggi ed interpreti
Vincenzino Esposito, FRANCESCO PROCOPIO
Il Professore, PIETRO DE SILVA
Carmela  sorella di Vincenzo, LUANA PANTALEO
Rachelina,sorella di Ferdinando De Rosa, FELICIA DEL PRETE
Ferdinando De Rosa, ANTONIO FRIELLO
De Simone/Valentini, ANDREA VELLOTTI
REGIA GIUSEPPE MIALE DI MAURO

Si ride all'EcoTeatro di Milano con una commedia resa celebre dall'interpretazione del grande Eduardo De Filippo. Il nuovo allestimento vede in scena due attori che si sono distinti anche sul grande schermo: Francesco Procopio e Pietro De Silva.
Un marchese decaduto che ha fatto dell’esperienza e della ragionata semplicità la sua filosofia di vita, è il mentore di un ingenuo Vincenzino Esposito che, insieme all’altro discepolo Marco, decide di seguire l'anziano maestro, ‘o Professore, come un apostolo, lasciando il lavoro e impostando la propria esistenza con totale distacco e “indifferenza” per il denaro e la ‘realtà’, così come viene percepita dalla maggioranza delle persone. La verve comica di questa commedia custodisce perle di saggezza, talvolta ironiche, talvolta più profonde, che inducono il pubblico ora a ridere e battere le mani divertito, ora a riflettere sorpreso ed ammirato.

ECOTEATRO
ex Teatro di Milano - Cinema Orione
Direzione teatrale: Marco Daverio
Via Fezzan 11 -  20146 Milano
Info/prenotazioni da giovedì a sabato dalle ore 15 alle 19
Tel 370 1424292  -  02 82773651
http://www.ecoteatro.it/
Per informazioni sugli affitti sala e richiesta preventivi scrivere a:   direzione@ecoteatro.it

2019_01_26 Tempo Moderno Vigevano DENTRO PAROLENOTE

Sabato 26 GENNAIO 2019 - ore 21.00

Direttamente da Radio Capital
DENTRO PAROLE NOTE
Con GIANCARLO CATTANEO e MAURIZIO ROSSATO

Il progetto DENTRO PAROLENOTE nasce dalla volontà di svolgere un piccolo workshop che “prepari” un gruppo di persone ad interagire “live” allo spettacolo PAROLE NOTE!
Nel corso del laboratorio, i partecipanti preparano una sorta di “partitura a tema” che eseguono dal vivo insieme a Cattaneo e Rossato, in un’edizione speciale dello spettacolo che viene rappresentato all’interno della Stagione 2018/19 del Teatro
Moderno di Vigevano. La poesia che diventa, appunto, patrimonio da condividere in modo assolutamente speciale, anche all’interno del “programma-culto” amato dal pubblico! Questo spettacolo/laboratorio viene presentato per la seconda volta in Italia dopo il debutto di enorme successo nella scorsa primavera in provincia di Bologna. PAROLE NOTE è un progetto musicale e discografico in cui alcuni tra i migliori attori italiani leggono poesie e monologhi. Queste letture si fondono alla musica in un modo totalmente nuovo.
PAROLE NOTE è un programma radiofonico, in onda su RADIO CAPITAL.
PAROLE NOTE è anche uno spettacolo teatrale.
“Parole dritte al cuore” è il libro di Parole Note che contiene i testi più belli del progetto.
Parole Note è un progetto di Maurizio Rossato.

PAROLE NOTE è oggi anche il laboratorio DENTRO PAROLE NOTE WORKSHOP, che prepara un gruppo di persone ad interagire “live” con Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato, in un’edizione speciale dello spettacolo teatrale!

Spettacolo dal workshop omonimo condotto da Giancarlo Cattaneo, Maurizio Rossato e Corrado Gambi

Info e prenotazioni tramite la pagina FB “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, sul sito internet www.teatroilmosaico.it oppure al numero 348.1127776

Biglietto unico 15 €

2019_02_08 Deaf Kaki Chumpy al Rosetum Jazz Festival

Venerdì 8 febbraio 2019
quinto appuntamento del Rosetum Jazz Festival.
Siamo orgogliosi di ospitare sul palco del Capannone i
Deaf Kaki Chumpy,
organico eclettico formato da 18 musicisti milanesi
riunitosi con la voglia di raccontare storie.
Ci presenteranno il loro secondo album "Stories",
pubblicato questo settembre.

Vi aspettiamo dalle ore 20.00 al Bar del Capannone,
inizio concerto ore 21.00
Prenotazione obbligatoria scrivendo a jazz@rosetum.it

2019_01_26 Il violino della Shoah con Alessandra Sonia Romano e Bruno Canino

sabato 26 gennaio 2019 ore 20.30
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Musiche: Mendelssohn, Bloch, Ravel, Franck
Il violino della Shoah
violino Alessandra Sonia Romano
pianoforte Bruno Canino

Questo concerto, per ricordare un momento drammatico della nostra storia, propone attraverso l'esecuzione di un grande Maestro, Bruno Canino e una giovane violinista di talento, Alessandra Sonia Romano, importanti pagine del repertorio ebraico, da Felix Mendelssohn a Ernest Bloch a Maurice Ravel. La chiusura del concerto si stacca dai temi ebraici ed è affidata a César Franck e alla sua celeberrima Sonata per violino e pianoforte in La maggiore. Alessandra Romano, anche studiosa e appassionata di musica ebraica, da quando ha incominciato a suonare il violino della Shoah, con il quale si è magnificamente distinta in una serie di occasioni musicali di grande importanza per la storia di Milano (dalla esecuzione in Senato per il Giorno della Memoria a quella nella Sinagoga di Milano che ha segnato l'incontro tra il Cardinale Angelo Scola e il Rabbino Capo Alfonso Arbib), ha approfondito il repertorio della musica ebraica, dai grandi maestri ai compositori inediti, che si è rivelato per lei una miniera di scoperte.

2019_01_15 laVerdi e Intesa Sanpaolo per l’Auditorium

Milano, 15 gennaio 2019
laVerdi e Intesa Sanpaolo per l’Auditorium
La Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, con il Presidente Gianni Cervetti e il Consiglio di Amministrazione sono lieti di annunciare ai propri soci e sostenitori, così come alle istituzioni di Comune di Milano e Regione Lombardia, che è stato raggiunto un importante accordo con Intesa Sanpaolo, i termini del quale possono essere così riassunti:
1. La Fondazione ha ceduto la proprietà dell’Auditorium di Milano a Intesa Sanpaolo;
2. A fronte di questa cessione la Banca ha estinto il residuo credito tuttora in essere;
3. Intesa Sanpaolo, particolarmente sensibile all’attività culturale, concede l’immobile in uso a laVerdi per l’esercizio e lo sviluppo delle sue attività musicali e culturali
laVerdi, così come i suoi aderenti e soci riuniti ieri sera in assemblea, ringraziano sentitamente Intesa Sanpaolo sottolineando il valore dell’operazione, la quale – va sottolineato – oltre al proprio contenuto economico finanziario, ha un indubbio significato culturale.
Dal canto suo, laVerdi si sente stimolata a sviluppare e migliorare ulteriormente la propria attività culturale a favore di cittadini e appassionati di Milano e della Lombardia.


2019_02_14 laVerdi il linguaggio del ‘900 tra le due guerre

Giovedì 14 Febbraio 2019_02_14, ore 20.30
Venerdì 15 Febbraio 2019_02_15, ore 20.00
Domenica 17 Febbraio 2019_02_17, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018/19
Il linguaggio del ‘900 tra le due guerre 
Dall’Inghilterra di Elgar alla Russia di Prokof’ev con Claus Peter Flor e il violoncello di Quirine Viersen
Violoncello Quirine Viersen
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Claus Peter Flor

Edward Elgar Concerto per violoncello e orchestra in Mi minore op. 85
Sergej Prokof'ev Suite da "Romeo e Giulietta"

VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO

Dall’elegiaco canto del violoncello di Elgar quale estremo saluto all’intimità romantica, alla svolta compiuta da Prokof’ev che due decenni dopo ha trasformando “Giulietta e Romeo” di Shakespeare in un balletto di vibrante e poderosa plasticità; dall’Inghilterra di inizio secolo alla Russia stalinista. Questa volta Claus Peter Flor racconta insieme all’Orchestra Verdi le tensioni della musica del Novecento tra due guerre, in costante bilico fra tradizione e modernità, fra passato e futuro, alla ricerca di un proprio linguaggio. Ospite all’Auditorium per tre serate (giovedì 14 febbraio, ore 20.30, venerdì 15 febbraio, ore 20.00, e domenica 17 febbraio, ore 16) sarà la famosa violoncellista olandese Quirine Viersen con il Concerto per violoncello e orchestra di Edward Elgar, banco di prova di tanti violoncellisti ed eseguito la prima volta dalla London Symphony Orchestra nel 1919. Il brano  acquistò una vasta popolarità solo negli anni Sessanta, quando Jacqueline du Pré (che aveva studiato il Concerto di Elgar già a 13 anni), lo incise con la London Symphony Orchestra, appena ventenne. Il brano è anche inserito nella colonna sonora del film di Anand Tucker del 1998 “Hilary and Jackie” nel quale il ruolo della violoncellista era ricoperto da una giovanissima Emily Watson.
Immancabile nei giorni dedicati agli innamorati, la più famosa e struggente storia d’amore di tutti i tempi, quella di Giulietta e Romeo, legata alla penna di Shakespeare e che nel tempo si è arricchita di numerosi contributi e trasposizioni musicali. La suite dal balletto “Giulietta e Romeo” di Prokof’ev. che l’Orchestra Verdi eseguirà all’Auditorium di largo Mahler, con la sua famosissima introduzione incalzante di archi, secondo molti critici è quella che si avvicina di più alla poetica originale di Shakespeare.
Anche quest’anno in occasione del “Giorno del Ricordo” (istituito dalla Repubblica Italiana dal 10 febbraio 2004 per commemorare la tragedia delle foibe e l'esodo di 350.000 italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, avvenuta durante e dopo la Seconda guerra mondiale) laVerdi ospita il Comitato di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e il Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, impegnati a rinnovare la memoria delle vicende legate all’eccidio di migliaia di persone da parte dei partigiani di Tito tra il 1943 e il 1955.
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org  www.vivaticket.it.

giovedì 14 febbraio 2019_02_14 ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler
INIZIATIVE CULTURALI
Il classicismo di Elgar alla prova della guerra
Relatore Matteo Marni
Edward Elgar (1857-1934) fu certamente il compositore inglese più rappresentativo del suo tempo, la sua musica è un prodotto della cultura vittoriana ed edoardiana: in linea con il clima conservatore dell’Inghilterra di fine Ottocento, l’autodidatta Elgar seppe far tesoro non solo della tradizione musicale nazionale ma anche della lezione di Schumann e Brahms. Il trionfalismo delle marce per orchestra o delle due Sinfonie, con lo scoppio del Primo conflitto mondiale, venne messo in discussione da un mutamento di sensibilità generale che coinvolse anche la società inglese. Con il Concerto per Violoncello e orchestra in Mi minore del 1919 Elgar adottò un linguaggio nuovo, più espressivo e meno retorico, che i contemporanei non riuscirono subito ad apprezzare.

Note al Programma:
Edward Elgar Concerto per violoncello e orchestra in Mi minore op. 85
Il Concerto per violoncello e orchestra in mi minore op. 85 è l'ultima grande partitura orchestrale di Edward Elgar (escludendo la Terza Sinfonia rimasta allo stato di abbozzo nel 1934, anno della morte del compositore), nata dopo un lungo periodo di silenzio creativo. Il compositore non aveva scritto quasi nulla nel periodo della Prima Guerra Mondiale e ciò che lo spinse di nuovo verso la composizione fu un intervento chirurgico subito nel 1918 (una tonsillectomia, oggi ritenuta banale, ma all’epoca rischiosa, specie per un uomo di 61 anni). Stando alla testimonianza della figlia, appena si risvegliò dall'anestesia, Elgar chiese subito carta e penna per appuntare un tema musicale in 9/8. Due mesi dopo, durante la convalescenza nel suo cottage, vicino a Fittleworth, piccolo villaggio nel West Sussex . Elgar, cominciò ad orchestrare la melodia, senza avere ancora un'idea precisa di cosa farne fino a che nel maggio del 1919 decise di usarla come tema per un Concerto per violoncello e orchestra a cui lavorò alacremente portandolo a termine l'8 agosto (con dedica all'amico Sidney Colvin e alla moglie Frances). Il debutto avvenne il 27 ottobre 1919 alla Queen's Hall di Londra, nel concerto inaugurale della prima stagione sinfonica postbellica della London Symphony Orchestra, ma non fu un successo, anche perché all'epoca la musica di Elgar cominciava a essere fuori moda, anche nella conservatrice Inghilterra. Subito dopo quel fiasco, Elgar conobbe la violoncellista Inglese Beatrice Harrison, e con lei registrò due volte il Concerto prima nel 1920, in una versione incompleta, poi nel 1928. Il Concerto fu eseguito da celebri solisti come Gregor Piatigorsky, Pablo Casals, William Henry Squire, che ne fece una storica incisione nel 1936, ma acquistò una vasta popolarità solo negli anni Sessanta, quando Jacqueline du Pré (che aveva studiato il Concerto di Elgar già a 13 anni, sotto la guida di William Pleeth), lo incise, appena ventenne, per la Emi, con la London Symphony;  la sua interpretazione viene spesso descritta come "leggendaria" e "definitiva"
La storia della violoncellista che a 28 anni, all'apice della carriera, si scoprì affetta da sclerosi multipla che la portò alla morte a soli 42 anni è raccontata  nel film di Anand Tucker, “Hilary and Jackie”, del 1998, con Emily Watson nel ruolo di Jackie.
Nel Concerto per violoncello e orchestra Elgar si allontana decisamente dallo stile elaborato ed espansivo delle sue precedenti composizioni: è una partitura asciutta, di grande concentrazione espressiva - come i tre lavori cameristici nati nello stesso periodo - più leggero e condensato rispetto al mastodontico Concerto per violino del 1910 (che era in tre movimenti, ma durava un'ora circa), con una struttura formale semplice, priva di grandi sviluppi ed elaborazioni tematiche, con un ampio melodizzare, quasi un inarrestabile flusso melodico, pervaso di echi brahmsiani, che imprime all'intero Concerto un tono elegiaco, crepuscolare, un carattere insieme solenne e malinconico (non a caso è stato spesso visto come una sorta di addio all'eredità della musica romantica cui Elgar era così legato). La melodia rimase sempre nella mente del compositore, che nel 1933, gravemente malato, la canticchiò ad un amico dicendogli: “Se dopo la mia morte sentirai qualcuno fischiettare questa melodia a Malvern Hills, non allarmarti. Sarò sempre io”.
Eppure dietro l'apparente semplicità si svela la sapienza compositiva, la cura estrema dei dettagli, il lavoro armonico raffinatissimo, caratterizzato da sorprendenti percorsi modulanti, un'orchestrazione trasparente, ma sempre molto caratterizzata in ogni risvolto espressivo, e un certo gusto modale, che sembra riallacciarsi alla nuova moda neorinascimentale inglese, che aveva avuto il suo exploit nel 1910 con la Tallis Fantasia di Ralph Vaughan Williams.

Sergej Prokof'ev Suite da "Romeo e Giulietta" ( di Lorenzo Casati)
Nel 1870, prima dell’Amleto e della Quinta Sinfonia, prima dell’amicizia con Lucien Guitry e del rapporto con Nadezhda von Meck, prima, insomma, degli eventi che caratterizzarono la vita di Cajkovskij come oggi la conosciamo, vedeva la luce l’Ouverture-Fantasia Romeo e Giulietta. L’autore la dedicò a Milij Balakirev, da lui molto ammirato nonostante fosse solo di tre anni più vecchio, ed al quale aveva già dedicato un precedente lavoro orchestrale; nonostante il sottotitolo, la composizione è in realtà un poema sinfonico in forma sonata, i cui due temi rappresentano l’odio fra le due famiglie e l’amore dei due protagonisti, mentre il motivo presentato nel prologo rappresenta col suo carattere corale, quasi inteso a richiamare l’antica musica della chiesa ortodossa, il personaggio di Frate Lorenzo.
Tanto il soggetto quanto la struttura furono suggeriti a Cajkovskij da Balakirev, compositore tutto sommato modesto, ma pieno di idee e d’iniziativa; i due si incontrarono a Mosca, probabilmente nell’estate del 1869, ed il più anziano, che aveva ammirato il talento del giovane collega, gli propose la composizione di un brano sinfonico ispirato alla tragedia shakespeariana. Quando poi, in una lettera datata 14 ottobre, il giovane Pjotr scrisse al proprio mentore delle difficoltà incontrate nella composizione con le parole “temo che la mia musa sia volata via”, l’altro, senza minimamente scomporsi, gli rispose dandogli consigli sulla struttura da seguire (arrivando a suggerire come modello una propria composizione, l’ouverture Re Lear) e addirittura sulle tonalità da sfruttare, secondo un piano cui Cajkovskij si attenne con precisione. La prima versione del lavoro fu così completata ed eseguita per la prima volta il 16 marzo del 1870, dopo che la sua partitura era più volte passata per corrispondenza da Mosca a San Pietroburgo, da Cajkovskij a Balakirev, quasi dall’allievo al maestro, in un rapporto che oggi, conoscendo il vero valore dei due personaggi, ci fa sorridere. In particolare il compositore più anziano criticò fortemente il fugato iniziale (eliminato nella seconda versione) che a sua detta assomigliava più ad un quartetto di Haydn che al solenne eco di un coro liturgico; fu così che l’autore si rimise al lavoro, modificò fortemente l’introduzione e modificò parte del corpo del lavoro, appena in tempo per la pubblicazione da parte dell’editore Bote und Bock, che dette la composizione alle stampe nello stesso anno dietro suggerimento di Rubinstein. Solo un decennio dopo l’autore tornò a lavorare su Romeo, modificandone il finale e portando a termine, il 10 settembre 1880, la versione dell’opera che oggi più comunemente si esegue.
Pur essendo strutturata in una forma sostanzialmente classica, l’Ouverture-Fantasia Romeo e Giulietta presenta alcune caratteristiche di grande peculiarità, che la rendono in qualche modo unica nel proprio genere. Dopo un tema iniziale che dalla tonalità di Fa diesis minore scivola di semitono in semitono verso Fa e poi Mi minore, quasi a voler suggerire, pur nella tranquillità evocata dal personaggio del frate, cui il tema corrisponde, una “quiete prima della tempesta”, questa prontamente scoppia all’apparire del primo gruppo tematico, in tonalità di Si minore, che con la propria agitazione dà voce all’odio fra Montecchi e Capuleti, culminando in diversi colpi di piatti ad evocare l’incrociarsi delle spade sulle vie della “bella Verona”, ove “per civil mano, civil sangue scorre”. Dopo aver esposto cellule ritmiche che per la loro varietà e complessità sembrano presagire Stravinskij, la tonalità passa improvvisamente a Re bemolle maggiore e, quasi di sorpresa, giunge il tema dell’amore, riguardo al quale Balakirev scrisse “lo suono spesso, e vorrei tanto abbracciarvi per averlo scritto”, un sublime motivo di ampio respiro presentato dalle viole e dal corno inglese (Romeo), per poi passare ad oboi e flauti (Giulietta). Ricomincia la battaglia di secondo in secondo più serrata, mentre il tema dell’amore, che tenta più volte di uscire allo scoperto, viene sempre più drammaticamente frammentato e sopraffatto, fino ai fatidici colpi di piatti che rappresentano la morte dei due amanti. La battaglia prosegue scemando verso un momento di maggior tranquillità, una sorta di dolcissimo threnòs in Si maggiore, costruito su una lunghissima nota tenuta della tuba e sulla continua ripetizione di una cellula ritmica in terzine ai timpani; poi tutti tacciono a parte i fiati, che intonano un lamento intimo e straziante, ma a suo modo luminoso: la morte dei due “amanti nati sotto infelice stella” ha posto fine alla sanguinosa faida fra le loro famiglie. L’arpa introduce un’ultima eco del tema dell’amore, esposto da violini e viole, e la composizione si conclude su una serie di sette accordi di Si maggiore ed un ultimo Si (la singola nota) tenuto in unisono da tutta l’orchestra; un finale ad un tempo luminoso e cupo: la pace è fatta, ma a prezzo di sangue; l’odio uccide per mezzo dell’amore chi l’ha rinnegato e, in definitiva, sconfitto. (Lorenzo Casati)

2019_02_03 Domenica mattina al MAC con Mozart e Schönberg per laVerdi

Domenica 3 febbraio 2019, ore 11.00
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
laVerdi Musica da Camera 2018/19
Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia
Domenica mattina al MAC con Mozart e Schönberg 
E il duo Luciani-Motterle lancia un crowdfunding
Violino Fulvio Luciani
Pianoforte Massimiliano Motterle
Wolfgang Amadeus Mozart Sonata per violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore K 380
Arnold Schönberg Fantasia per violino e pianoforte op. 47
Wolfgang Amadeus Mozart Sonata per violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore K 481

Il duo composto da Fulvio Luciani (violino) e Massimiliano Motterle (pianoforte) torna al MAC di Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 domenica 3 febbraio alle ore 11.00 per il settimo concerto del fortunato ciclo “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia”. Dopo il successo dei cicli “Intorno a Brahms”, “Romantico Bach” e “Beethoven, l’invenzione della musica”, il nuovo progetto - avviato a febbraio 2018 (in totale 9 concerti) - prevede l’esecuzione integrale delle Sonate e Variazioni per pianoforte e violino di Wolfgang Amadeus Mozart, le cui composizioni vengono accostate a ogni concerto a quelle di un altro autore.
Questa volta a Mozart sarà accostato a Schönberg, di cui verrà eseguita la Fantasia per violino e pianoforte op. 47. Una scelta che Fulvio Luciani spiega così: “C’è stato un momento, all’inizio del Novecento, in cui il naturale aggiornarsi del linguaggio musicale è sembrato non bastare più. Si era alla ricerca di un mondo nuovo, e si è cercato di plasmarlo anche attraverso la creazione di una nuova lingua: quella consueta non poteva andar oltre alla descrizione dell’esistente. Protagonista di questo processo fu un visionario, Arnold Schönberg, che mise a punto un linguaggio, un sistema di regole e relazioni adottato poi, con gradi diversi di radicalità, un po’ da tutti. Tutti provarono a giocare al suo gioco. Ancor oggi si discute se fu la morte della musica, e ancor oggi la musica di Schönberg ha fama di esser ostica all’ascolto, anche quella scritta prima, nel pieno solco della tradizione. Ma trascorsi gli anni le cose cambiano, e diventa naturale leggere in trasparenza, a penetrare la superficie delle cose. Allora ricompaiono movenze di danza, fantasmi di valzer non così difficili a scorgersi, e si comprende come quella rivoluzione sia nata a Vienna, la Vienna che conosciamo, quella di Mozart, la sua stessa Vienna. Mozart non fu un rivoluzionario del linguaggio. Ma non vuol dire che sia stato retrogrado: si può guardare in molti modi al proprio presente, senza che lo sguardo diventi banale. È nella città, nel suo profumo, nel suo fascino, nella sua storia, il suo punto di incontro con Schönberg.

Il 21 gennaio 2019 inoltre parte la campagna di Crowdfunding che il duo Luciani-Motterle lancia allo scopo di finanziare il loro nuovo progetto discografico: un CD con musiche di Castelnuovo-Tedesco, un compositore e pianista italiano famoso negli anni Trenta, che negli Stati Uniti, dove si era rifugiato a causa delle leggi razziali, fu maestro di John Williams, Henry Mancini e André Previn. Nel disco, registrato a novembre 2018 presso l’Auditorium Fratelli Olivieri del Conservatorio Guido Cantelli di Novara, figura anche il raro Concerto n.3 per violino e pianoforte op.102 (1939) inciso dal duo per la prima volta: “L'abbiamo cercato e finalmente nel 2016 l'abbiamo eseguito in uno dei nostri concerti per laVerdi a Milano. - spiegano- Il Concerto n.3 è il cuore del CD che pubblicheremo con Brilliant, e per il quale diamo vita a questa campagna. Il sistema del crowdfunding ci è sembrato il mezzo giusto per realizzare il nostro progetto: sostenere le spese di produzione del CD che è già stato realizzato. Ora il tempo della post produzione si sovrappone alla campagna di crowdfunding.” https://www.musicraiser.com/projects/11388

La sede dei concerti è il M.A.C. in piazza Tito Lucrezio Caro, 1. Milano.
I Biglietti (euro 20,00/10,00) si possono acquistare nei giorni precedenti in Auditorium oppure, la mattina stessa del concerto, direttamente al M.A.C.
info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

2019_01_31 Romanticismo tedesco con Lonquich a laVerdi

Alexander Lonquich foto Concertodautunno
laVerdi Stagione Sinfonica 2018/19
Giovedì 31 Gennaio 2019_01_31, ore 20.30 
Venerdì 01 Febbraio 2019_02_01, ore 20.00 
Domenica 03 Febbraio 2019_02_03, ore 16.00 
Auditorium di Milano, largo Mahler
Romanticismo tedesco con Lonquich
Nella doppia veste di solista e direttore il musicista tedesco affronta con laVerdi due capolavori di Schubert e Schumann
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore e solista Alexander Lonquich
Robert Schumann Concerto per pianoforte e orchestra in La minore op. 54
Franz Schubert Sinfonia n. 9 in Do maggiore D 944 "La Grande"

Eccezionali eredi della rivoluzione beethoveniana, Franz Schubert e Robert Schumann rappresentano il cuore pulsante del Romanticismo tedesco. A loro e alla loro inquieta genialità si rivolge Alexander Lonquich, uno dei più acclamati pianisti della sua generazione. Giovedì 31 gennaio (ore 20.30), venerdì 3 febbraio (ore 20.00) e domenica 3 febbraio (ore 16.00) nella doppia veste di direttore e solista, il musicista tedesco affronta insieme all’Orchestra Verdi due tra le più evocative composizioni di quella stagione dorata, veri e propri capisaldi del repertorio sinfonico e concertistico.
All’Auditorium di largo Mahler verrà proposto in apertura il Concerto per pianoforte e orchestra in La min. op.54, di Robert Schumann, che racconta in musica la grande storia d’amore con sua moglie Clara, acclamata pianista che ne eseguì sia la prima versione ridotta del 1841 che quella completa del 1845. Questo fu anche il primo e l’unico concerto scritto da Schumann che aveva composto principalmente per pianoforte, dedicandosi anche alla trascrizione di alcune delle opere per pianoforte di Franz Schubert, che egli ammirava immensamente. E proprio a Schumann si deve la riscoperta dell’altro capolavoro in programma: la Sinfonia n.9, conosciuta come La Grande di Franz Schubert, composizione che il genio  viennese in vita  non ebbe la gioia di sentire eseguire. Solo grazie all’interessamento di Schumann la Sinfonia fu eseguita per la prima volta nel 1839 al Gewandhaus di Lipsia, diretta da Felix Mendelssohn, ottenendo da subito un grande successo.

Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org  www.vivaticket.it.


Note al programma
Robert Schumann Concerto per pianoforte e orchestra in La minore op. 54
Il concerto è il primo e l’unico scritto da Schumann, che si era dedicato fino ad allora alle composizioni per pianoforte solo. Dopo la soddisfacente prova della Prima sinfonia e contemporaneamente alla prima versione della Quarta, egli decise di affrontare la forma del concerto che dopo Beethoven aveva già avuto illustri continuatori.  E così nel maggio 1841 scrisse di slancio per la moglie Clara una fantasia in La minore per pianoforte e orchestra. eseguito o in forma privata a Lipsia nell’agosto del 1841 da Clara, considerata la migliore pianista dell’Ottocento. Fu nel giugno 1845 che Schumann decise di trasformare la Fantasia del 1841 in un regolare concerto in tre movimenti, componendo dapprima il finale e poi l'intermezzo centrale; il lavoro fu completato il 16 luglio ed eseguito a Dresda il 4 dicembre da sua moglie Clara, direttore Ferdinand Hiller
Sviluppando e completando la Fantasia del 1841, Schumann realizzava l'idea romantica di scrivere una musica che superasse i limiti e le distinzioni tra le forme tradizionali: "qualcosa a metà tra sinfonia, concerto e grande sonata", come scriveva a Clara già nel 1839. In effetti il Concerto in la minore è lontanissimo dalla concezione classica e rappresenta una forte novità per l’epoca per l’insolito rapporto che c’è tra pianoforte e orchestra, ove il dialogo e la collaborazione regnano sovrani; non più sfida aperta, ma totale armonia, come se pianoforte e orchestra conducessero uniti una loro battaglia. Criticato all’epoca per lo scarso  virtuosismo pianistico presente nel lavoro, contrariamente alla moda concertistica del tempo, oggi il Concerto in la minore è considerato tra le espressioni più autentiche della personalità schumanniana per la qualità e la varietà dell'invenzione musicale.

Franz Schubert Sinfonia n. 9 in Do maggiore D 944 "La Grande"
La prima notizia della Sinfonia n.9, il cui nome, La Grande, serve a distinguerla dalla più breve e concisa Sesta, pure in Do maggiore, comunemente conosciuta come La Piccola, risale a una lettera del 1825, a firma di Eduard von Bauernfeld, che aveva ospitato il compositore, suo intimo amico, presso la località montana di Gastein durante l’estate. La partitura fu inviata dall’autore alla Società degli Amici della Musica di Vienna (probabilmente nel 1826) nella speranza di poterla portare di fronte a un pubblico; dopo una prova di lettura a porte chiuse, della quale non conosciamo esattamente né data né direttore, il lavoro fu scartato (troppo lungo e difficile per quella che, in fondo, non era che un’orchestra amatoriale) e cadde nell’oblio. Così Schubert morì senza avere mai sentito eseguire il proprio capolavoro.
Nel 1838, dieci anni dopo la morte dell’Autore, Robert Schumann di passaggio a Vienna, fece visita a Ferdinand, fratello di Franz e quest’ultimo gli mostrò il manoscritto della sinfonia, abbandonato tra le tante carte lasciate dal compositore. Schumann ne rimase folgorato. “Chissà per quanto tempio ancora – scrisse - essa sarebbe rimasta in quell’angolo oscuro e polveroso, se io non avessi subito persuaso Ferdinand Schubert a spedirla alla direzione dei concerti del Gewandhaus di Lipsia, o anche allo stesso artista che vi presiedeva”. L’artista cui si fa riferimento era nientemeno che Felix Mendelssohn Bartholdy, il quale l’eseguì il 21 marzo 1839 di fronte a un pubblico entusiasta, così come entusiasta fu la recensione firmata dallo stesso Schumann, che così scriveva sulla sua rivista, "Zeitschrift für Musik": "Chi non conosce la Sinfonia in Do maggiore conosce ben poco di Schubert; e questa lode può sembrare appena credibile se si pensa a tutto quello che Schubert ha già donato all'arte. Oltre a una magistrale tecnica della composizione musicale, qui c'è la vita in tutte le sue fibre, il colorito fino alla sfumatura più fine, v'è significato dappertutto, v'è la più acuta espressione del particolare e soprattutto infine v'è diffuso il romanticismo che già conosciamo in altre opere di Franz Schubert. E questa divina lunghezza della Sinfonia, questo sentimento di ricchezza profuso dovunque ricrea l'animo. [...] Questa Sinfonia ha dunque agito su di noi come nessuna ancora, dopo quella di Beethoven".

2019_02_05 laVerdi festeggia Fabio Vacchi

laVerdi Stagione Sinfonica 2018/2019
laVerdi festeggia Fabio Vacchi in Auditorium e al MAC



Martedì 5 febbraio 2019_02_05 ore 20.30
M.A.C Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
Ensemble da Camera de laVerdi
Direttore Carlo Boccadoro
Fabio Vacchi Luoghi Immaginari
Fabio Vacchi Wanderer Oktet
Fabio Vacchi Orna Buio Ciel
Fabio Vacchi Dai Calanchi di Sabbiuno (Versione originale)
Ensemble da Camera de laVerdi
Direttore Carlo Boccadoro
Biglietti: euro 20,00/10,00. Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org  www.vivaticket.it.

Giovedì 7 febbraio  2019_02_07 ore 20.30
M.A.C Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
Contralto Giovanna Lanza 
I Solisti de laVerdi
Fabio Vacchi "Dieci melodie facili" per voce femminile e pianoforte
Fabio Vacchi Wanderer Sextet
Fabio Vacchi "Veglia Seconda" per violoncello e pianoforte
Fabio Vacchi Movimento di Quartetto
Fabio Vacchi "Respiri" per violoncello solo
Fabio Vacchi Tre Post x Scarlatti
Fabio Vacchi Presto da Boschi e Prati
Biglietti: euro 20,00/10,00. Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org  www.vivaticket.it.

Venerdì 8 febbraio  2019_02_08 ore 20.00
Domenica 10 febbraio  2019_02_10 ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Violino Domenico Nordio
Direttore Claus Peter Flor
Felix Mendelssohn Ouverture op. 26 "Le Ebridi"
Fabio Vacchi Concerto per violino
Felix Mendelssohn Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 "Scozzese"
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org  www.vivaticket.it

Venerdì 8 febbraio 2019 ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler
INIZIATIVE CULTURALI - LE CONFERENZE DE LAVERDI
Luoghi immaginari nella Milano di Fabio Vacchi
La scrittura per violino
Relatori Domenico Nordio e Fabio Vacchi
Compositore e interprete, Fabio Vacchi e Domenico Nordio, entrambi artisti “residenti” de laVerdi, introducono alla particolare, esaltante forma della scrittura musicale che è il Concerto per violino e orchestra. “Una voce si alza e l’orchestra la segue come moltitudine che ascolta colui che ha qualcosa da dire”: questa la poetica definizione che ne diede Gian Francesco Malipiero. Una forma che dal Barocco percorre l’intera storia della musica e che Vacchi prosegue con il suo concerto Natura naturans, “nato dall’esigenza di affrontare l’attuale dicotomia nella società, l’alternativa tra rispetto della natura e reato contro la natura”. Insieme alla scrittura di Vacchi, Nordio ripropone ora quelle novecentesche di Malipiero e di Ferruccio Busoni in un cd edito da Sony Classical, che sarà presentato nel corso dell’incontro.


Luoghi immaginari nella Milano di Fabio Vacchi con l’Orchestra Verdi, Nordio e i solisti de laVerdi diretti da Claus Peter Flor e Carlo Boccadoro
laVerdi omaggia Fabio Vacchi, uno dei massimi compositori italiani, da cinque anni suo compositore residente con la mini rassegna “Luoghi immaginari nella Milano di Fabio Vacchi”, che comprende due programmi della stagione sinfonica in Auditorium e due concerti da Camera al Mac di piazza Tito Lucrezio Caro,1.
Un doppio festeggiamento che Vacchi commenta così: “Venticinque anni di un’istituzione milanese come laVerdi sono un risultato eccezionale che scalda il cuore in momenti complessi. Come non ricordare l’iniziale slancio utopico di  Vladimir Delman e Luigi Corbani, fatto proprio da un grande come Riccardo Chailly? E poi le lotte per trovare spazio organizzativo ed economico, il sostegno degli sponsor, la tenacia creativa di tutti. I tanti artisti formidabili, ospiti fissi o di passaggio. Un pensiero particolare all’orchestra, tra le migliori d’Italia: duttile, appassionata, con un repertorio di ampiezza rara. E il coro. Con loro ho condiviso tante esperienze. Grazie alla generosità e alla curiosità di Chailly ho avuto prime esecuzioni indimenticabili, dalla Scala al Gewandhaus di Lipsia. Con Ruben Jais, oggi responsabile ma da sempre presente, ho il ricordo di quando riprese il mio “Prospero” già diretto da Chailly in Scala, o quando preparò il coro di dodici solisti in Scala per la mia opera “Teneke”. Ma c’è una cosa che voglio soprattutto sottolineare e che vorrei diventasse il filo conduttore del mio essere composer in residence. Il rapporto con il territorio, i concerti per i ragazzi, l’orchestra di giovani non professionisti, le conferenze, gli incontri. Questa è la via del futuro per un’istituzione di questo prestigio, radicata nel cuore di una Milano solidale e accogliente. Il massimo livello artistico può sposarsi con una programmazione varia, aperta al barocco come al contemporaneo eppure con un cuore solido di tradizione consolidata. E aperta soprattutto alla città, decentrata e insieme centripeta, capace di richiamare dai Navigli alla periferia un pubblico vivo, attivo, che crede nella cultura come motore della società e dell’economia. Per questo il mio impegno futuro con la Verdi, oltre a scrivere un brano dalla forte valenza pedagogica, vuole essere quello di muovermi nel territorio, di sostenere l’orchestra con incontri su temi a me cari come l’integrazione, l’animalismo, la cultura dei e con i giovani, lo stile di vita salutare. Io credo fermamente che la musica e l’arte facciano parte della più ampia sfera dell’umano. Tanto sono stato contrario, da ragazzo a strumentalizzare l’impegno, sia politico che estetico, perché convinto che la maestria e la qualità dell’arte dovessero essere prioritarie, così oggi posso permettermi di ritenere un dovere porre al servizio dei valori in cui credo la musica e la cultura.”
Protagonista dei concerti in Auditorium di venerdì 8 febbraio (ore 20) e domenica 10 febbraio (ore 16.00) sarà il suo Concerto per violino. Composto nel 2016, fu commissionato dal Teatro Petruzzelli di Bari dove venne eseguito per la prima volta; nel 2018 la composizione è stata rimaneggiata e, nella nuova versione “Natura naturans”, è stata presentata con grande successo il 5 novembre 2018 alla Carnegie Hall di New York con l’Orchestra dell’Opera di Budapest diretta da Balázs Kocsár e la solista Nagao Huraka, vincitrice del concorso internazionale Carl Flesch. Quella che ascolteremo in Auditorium sarà dunque la prima italiana di questa nuova versione dedicata anch’essa a Livia Pomodoro, oggi tra l’altro presidente dell’Accademia di Brera e da sempre impegnata sul fronte della giustizia, della tutela dei minori e del teatro. Sul palco, con l’Orchestra Verdi condotta dal suo direttore musicale Claus Peter Flor anche il violino di Domenico Nordio, artista residente de laVerdi, oltre che amico di Fabio Vacchi fin dai tempi del Conservatorio di Venezia.
Dice il maestro Vacchi: «Ho lavorato a questa seconda versione riveduta mentre ero immerso nella natura. racconta il compositore. Le aggiunte, i tagli e le modifiche sono nati dall'esigenza di affrontare l'attuale dicotomia nella società, l'alternativa tra rispetto della natura e reato contro la natura: scelte ambientaliste, animaliste, umanistiche che nell'arte e nella musica tendono al rispetto della nostra natura.»
A completare il programma due celebri brani di Felix Mendelssohn: l’Ouverture op. 26 "Le Ebridi" e la Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 "Scozzese".
Questi due appuntamenti della Stagione sinfonica saranno preceduti, il 5 e 7 febbraio, da due concerti nella sala del Mac di Piazza Tito Lucrezio Caro, 2, luogo ideale per ascoltare la musica da camera, durante i quali saranno eseguiti 11 brani composti nell’arco di vent’anni. Nella prima delle due serate, martedì 5 febbraio (ore 20.30) l’Ensemble da Camera de laVerdi diretto dal Maestro Carlo Boccadoro che di Fabio Vacchi oltre che amico è anche collega compositore, eseguirà i cinque brani che fanno parte della composizione “Luoghi immaginari”, ovvero spazi evocati da una musica che  ha tra le sue fonti di ispirazione il patrimonio etnico. Un folklore studiato, metabolizzato, “sognato” più che citato, linfa vitale e spunto per nuove invenzioni. I Luoghi Immaginari sono tra i brani cameristici di Vacchi più eseguiti, a cominciare da Daniel Harding a Salisburgo negli anni Novanta.
Sarà anche l’occasione per ascoltare il celebre “Dai Calanchi di Sabbiuno”, brano composto nel ‘95 in occasione dei cinquant’anni della Resistenza per ricordare i cento partigiani fucilati a poca distanza da Sabbiuno, località delle colline bolognesi alla quale Vacchi è molto legato. Al Mac verrà eseguita la versione da Camera del brano che nelle sue tre versioni (per quattro strumenti, per media e per grande orchestra, quest’ultima commissionata da Claudio Abbado) è ancora oggi tra i più eseguiti al mondo.

Nel programma di Giovedì 7 febbraio (ore 20.30) “Dieci melodie facili” per voce femminile e pianoforte, affidata al contralto Giovanna Lanza, sarà proposta nella versione originale che trae ispirazione da facili melodie di origine popolare variamente manipolate attingendo alle raccolte degli anni ’50 del grande etnomusicologo Alan Lomax. Non mancano gli omaggi ad altri compositori molto amati da Vacchi, come Schubert, (“Wanderer Sextet” e “Wanderer Oktet”) e Scarlatti (Tre post x Scarlatti), mentre “Orna Buio Ciel” è l’anagramma di Luciano Berio, da lui descritto come “stella solitaria che brilla nel buio del cielo.” A testimoniare la produzione di Vacchi per il cinema c’è invece “Presto da Boschi e Prati” che fa parte della colonna sonora del film del 2001 “Il mestiere delle armi” di Ermanno Olmi, con la quale Vacchi ha vinto il David di Donatello come miglior musicista, mentre “Respiri per violoncello” è stato composto per il film “Gabrielle” di Patrice Chéreau.

La settimana dedicata a Fabio Vacchi è stata preceduta da un anno denso di appuntamenti per il compositore, già impegnato in importanti nuove commissioni in Italia e all’estero: a febbraio 2018 è stata eseguita la “Prima Sonata” per pianoforte al LAC di Lugano con Andrea Lucchesini, seguita da “Eternapoli”, melologo con Toni Servillo al S.Carlo di Napoli, diretto da Donato Renzetti. Tra l’anteprima di “Natura naturans” a Budapest (12/10) e la prima alla Carnegie Hall, è seguita la prima americana del “Movimento di Quartetto”, sempre a New York con il Quartetto di Cremona alla Frick Collection (11/5); a fine ottobre, al Petruzzelli di Bari, c’è stata la prima esecuzione del “Concerto per violoncello” con Enrico Dindo sotto la direzione di John Axelrod.