Domenica 27 Gennaio 2019 20:00
Sala Verdi - Conservatorio Milano
Giorno della Memoria 2019
Serata in ricordo di Primo Levi nel centenario dalla sua nascita
Letture di Primo Levi
Con la partecipazione di Geppi Cucciari
Concerto:
L. Bernstein,
Chichester Psalms per solisti, coro, organo, arpa e percussioni
Sayaka Hashimoto soprano
Alessandra Notarnicola mezzosoprano
Massimo Rizzo contraltista
Alessandro Tamiozzo tenore
Filippo Quarti basso
Intende Voci Chorus - Direttore Mirko Guadagnini
Corale Lirica Ambrosiana - Direttore Roberto Ardigò
Fabio Mancini organo
Marta Vecchio arpa
Lara Cristino percussioni
Direttore Carlo Emilio Tortarolo
Ingresso libero
2019_01_24 IL RUMORE DELLA MEMORIA appuntamenti a Vigevano
dal 24 gennaio al 10 febbraio 2019
Città di Vigevano Assessorato alla Cultura
RETE CULTURA VIGEVANO
IL RUMORE DELLA MEMORIA
Shoah: parole e visioni per ricordare...
VIGEVANO Località varie
ingresso libero
Giovedì 24 Gennaio 2019_01_24
ore 21.00 - Sala Franzoso della Biblioteca Civica
UN EBREO A VIGEVANO - La significativa vicenda di Leon Rudich, medico
A cura ANED provinciale e ANPI Vigevano
Venerdì 25 Gennaio 2019_01_25
ore 9.00 -Cinema Odeon
Proiezione per le scuole
GLI INVISIBILI (2017 - regia di Claus Rafie)
A cura Associazione Culturale Il Grillo con Con Tatto Donna
Venerdì 25 Gennaio 2019_01_25
ore 20.45 - Sala Franzoso della Biblioteca Civica
Proiezione Film
LETTERE DA BERLINO (2016 - regia Vincent Perez)
Introduce Mariuccia Passadore
A cura del Gruppo di Lettura Bibliosofia
Sabato 26 Gennaio 2019_01_26
ore 17.00 - Sala dell'Affresco
IL TANGO AD AUSCHWITZ: Musik Macht Frei
di e con Mariateresa Bocca
A cura Università della Terza Età
Domenica 27 Gennaio 2019_01_27
ore 17.00-Auditorium San Dionigi
IL SILENZIO DI DIO
Con Don Mauro Bertoglio, Laura Pasquino e Giuse lannello - coordina Mariateresa Bocca
A cura Associazione Culturale Libellula con Rotary Mede Aureum
Martedì 29 Gennaio 2019_01_29
ore 9.00 -13.00 - Biblioteca dei Ragazzi
IL VIOLINO DELLA SHOAH di e con Anna Lavateli!
Per le classi quinte della Scuola primaria
A cura di Biblioteca dei Ragazzi G. Cordone
Martedì 29 Gennaio 2019_01_29
ore 9.00 -12.00 - Cavallerizza del Castello
INTERVENTI A CURA DELLE SCUOLE SECONDARIE DI I E II GRADO
con letture, video, musiche e cori - Incontro-intervista con un ex deportato
A cura del Settore Educativo del Comune di Vigevano
Venerdì 01 Febbraio 2019_02_01
ore 21.00 - Sala Franzoso della Biblioteca Civica
IL GHETTO DI VARSAVIA: amore e lotta con Caterina Cotta Ramusino
L'EDUCAZIONE E I SUOI MISTERI di Giuseppe Vico
A cura Associazione Culturale delle Genti Lucane
Domenica 03 Febbraio 2019_02_03
ore 17.30 - Auditorium San Dionigi
LA SONATA DI AUSCHWITZ - Musica e politica dal Fascismo alla Shoah
Concerto multimediale dell'Accademia Viscontea
tel. 0381 70149- reteculturavigevano@gmail.com
www.comune.vigevano.pv.it - www.reteculturavigevano.it
FONDAZIONE PIACENZA E VIGEVANO
AMICI PALAZZO CRESPI
Bibliografìe ragionate sui temi trattati presso La Biblioteca Civica Lucio Mastronardi, la Biblioteca dei Ragazzi Gianni Cordone e on-line
Città di Vigevano Assessorato alla Cultura
RETE CULTURA VIGEVANO
IL RUMORE DELLA MEMORIA
Shoah: parole e visioni per ricordare...
VIGEVANO Località varie
ingresso libero
Giovedì 24 Gennaio 2019_01_24
ore 21.00 - Sala Franzoso della Biblioteca Civica
UN EBREO A VIGEVANO - La significativa vicenda di Leon Rudich, medico
A cura ANED provinciale e ANPI Vigevano
Venerdì 25 Gennaio 2019_01_25
ore 9.00 -Cinema Odeon
Proiezione per le scuole
GLI INVISIBILI (2017 - regia di Claus Rafie)
A cura Associazione Culturale Il Grillo con Con Tatto Donna
Venerdì 25 Gennaio 2019_01_25
ore 20.45 - Sala Franzoso della Biblioteca Civica
Proiezione Film
LETTERE DA BERLINO (2016 - regia Vincent Perez)
Introduce Mariuccia Passadore
A cura del Gruppo di Lettura Bibliosofia
dal 26 gennaio al 3 febbraio 2019
Auditorium San Dionigi
IN TRENO CON TERESIO
Mostra sui deportati del trasporto da Bolzano a Flossenburg del 7 settembre 1944
A cura ANED provinciale e ANPI Vigevano
Sabato 26 Gennaio 2019_01_26
ore 17.00 - Sala dell'Affresco
IL TANGO AD AUSCHWITZ: Musik Macht Frei
di e con Mariateresa Bocca
A cura Università della Terza Età
Domenica 27 Gennaio 2019_01_27
ore 17.00-Auditorium San Dionigi
IL SILENZIO DI DIO
Con Don Mauro Bertoglio, Laura Pasquino e Giuse lannello - coordina Mariateresa Bocca
A cura Associazione Culturale Libellula con Rotary Mede Aureum
Martedì 29 Gennaio 2019_01_29
ore 9.00 -13.00 - Biblioteca dei Ragazzi
IL VIOLINO DELLA SHOAH di e con Anna Lavateli!
Per le classi quinte della Scuola primaria
A cura di Biblioteca dei Ragazzi G. Cordone
Martedì 29 Gennaio 2019_01_29
ore 9.00 -12.00 - Cavallerizza del Castello
INTERVENTI A CURA DELLE SCUOLE SECONDARIE DI I E II GRADO
con letture, video, musiche e cori - Incontro-intervista con un ex deportato
A cura del Settore Educativo del Comune di Vigevano
Venerdì 01 Febbraio 2019_02_01
ore 21.00 - Sala Franzoso della Biblioteca Civica
IL GHETTO DI VARSAVIA: amore e lotta con Caterina Cotta Ramusino
L'EDUCAZIONE E I SUOI MISTERI di Giuseppe Vico
A cura Associazione Culturale delle Genti Lucane
Domenica 03 Febbraio 2019_02_03
ore 17.30 - Auditorium San Dionigi
LA SONATA DI AUSCHWITZ - Musica e politica dal Fascismo alla Shoah
Concerto multimediale dell'Accademia Viscontea
GIORNO DEL RICORDO - FOIBE
Domenica 10 Febbraio 2019_02_10
ore 17.30 - Auditorium San Dionigi
URLA DALLE FOIBE
Letture e testimonianze di Pandemonium Teatro
tel. 0381 70149- reteculturavigevano@gmail.com
www.comune.vigevano.pv.it - www.reteculturavigevano.it
FONDAZIONE PIACENZA E VIGEVANO
AMICI PALAZZO CRESPI
Bibliografìe ragionate sui temi trattati presso La Biblioteca Civica Lucio Mastronardi, la Biblioteca dei Ragazzi Gianni Cordone e on-line
2019_01_14 INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche
#05 – Lunedì 14 gennaio 2019 ore 21
Auditorium San Fedele (Via Ulrico Hoepli, 3/b) – Milano
INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche
PHILIP JECK (UK)
OZMOTIC (I)
Regia acusmatica: Giovanni Cospito
Regia tecnica: Filippo Berbenni
Auditorium San Fedele Milano, Via Hoepli 3 /b
Ingressi: € 6 studenti / € 8 fino al giorno prima del evento * / € 12 il giorno del concerto
Abbonamenti: Spot Acusmonium - 6 spettacoli a scelta € 36
Spot Acusmonium Tarkovskij - 6 spettacoli a scelta + 2 Cin’Acusmonium € 44
*in biglietteria e on line + prevendita
info e prevendite: Biglietteria Auditorium
lun-ven 10 / 12.30 – 14 / 18 - tel.0286352231
Acquisto on line: CLICCA QUI – Evento Facebook
www.centrosanfedele.net
Il primo appuntamento dell’anno per la rassegna di INNER_SPACES vede rinnovarsi la formula della doppia esibizione live che vede impegnati il sound artist inglese Philip Jeck, veterano dello scenario elettronico contemporaneo e il duo torinese degli OZMOTIC, entrambi artisti che incidono per Touch.
Jeck è una conoscenza molto apprezzata a Milano. Il precursore della turntable music è però per la prima volta chiamato alla prova dell’Acusmonium Sator di San Fedele che affronterà con la sua strumentazione di impronta analogica caratterizzata dalla presenza di due nostalgici giradischi per il vinile. Aprono la serata le sonorità raffinate degli OZMOTIC primo progetto italiano ad entrare nel catalogo della storica etichetta inglese.
Per il primo appuntamento del 2019 con la rassegna INNER_SPACES torna a Milano il sound artist inglese Philip Jeck, classe 1952, precursore della turntable music in ambito sperimentale e nome storico dell’etichetta inglese Touch. La sua poetica si basa sull’utilizzo di vecchi dischi in vinile, mixati tra loro per creare originali composizioni dal tono malinconico ed elegiaco. Alle prese con l’Acusmonium Sator, il sistema audio spazializzato di San Fedele, il veterano inglese proporrà una performance, come di consueto nella sua carriera, trasversale e adatta a numerose chiavi di lettura, da quella squisitamente sonora ad altre che intersecano percorsi tecnici, storici e filosofici. L’equipaggiamento strumentale quasi interamente analogico di Philip Jeck si compone di due piccoli giradischi anni Sessanta, una tastiera Casio SK1 a bassa frequenza di campionamento, un lettore minidisc, un mixer e due pedali di effetti Sony di prima generazione.
Musicista visionario, video-artista innamoratosi del suono, sperimentatore imprevedibile in grado di cercare e trovare musica in qualsiasi fonte sonora, Philip Jeck è uno degli storici pionieri dell’arte del suono. Dopo anni trascorsi a esplorare registratori audio e congegni elettronici, la prima fase della sua carriera è in gran parte dedicata al dialogo tra musica e arti visive, sotto forma di colonne sonore, library music e, soprattutto composizioni per il teatro sperimentale, per compagnie quali Anatomy Performance Co., Yolande Snaith Theatre-dance, Movie’n’Opera. Risale al 1993 la sua performance più nota, “Vinyl Requiem”, elaborata al fianco di Lol Sargent e capofila dei suoi celebri lavori per turntables, che gli permette di vincere il Time Out Performance Award per la migliore performance dell’anno, primo di una lunga serie di premi che gli saranno riconosciuti negli anni a venire. Qui si apre la seconda fase della sua carriera, in gran parte legata al marchio discografico Touch, per il quale firma una serie di album dai gusti stilistici variegati ed imprevedibili: “Surf” (1999), “Stoke” (2002), “Sand” (2008) e “An Arc For The Listener” (2010), tutti usciti per l’etichetta di Jon Wozencroft, sono le più efficaci dimostrazioni della sua ricerca specificamente musicale, alla quale appartengono anche le collaborazioni con sound artist come Jakob Kirkegaard e Janek Schaefer. Parallelamente, Jeck ha proseguito ad incrementare la propria fama di performer, grazie soprattutto alla serie “Vinyl Coda”, evoluzione di “Vinyl Requiem” con cui oggi è pronto ad affascinare nuovamente il pubblico italiano. In diverse interviste, Philip Jeck ha affermato l’importanza che il film Solaris di Tarkovskij ha avuto nell’elaborazione del proprio universo sonoro.
In apertura il duo Ozmotic (Simone Bosco e Riccardo Giovinetto), primo progetto italiano a far parte del catalogo principale di Touch. Il recente album “Elusive Balance” esplora possibili contaminazioni tra glitch, minimal-techno e jazz contemporaneo, compendiati in un raffinato e onirico design sonoro dal fragile equilibrio. Il tentativo dei due sound artist è quello di conciliare gli opposti – tipicamente, sorgenti acustiche ed elettroniche –, quasi forzarli entro una struttura compositiva per essi studiata e approntata. Ma laddove taluni cercherebbero un contrasto violento e scientemente insanabile, Ozmotic opera una giustapposizione cauta e interstiziale, basata su un campionario limitato di elementi posti alternamente in dialogo tra loro. Fra morbide tessiture elettroniche, echi di polifonie rinascimentali e new age, pervasive pulsazioni digitali e frammenti di jazz cameristico memori del marchio ECM, il duo dà forma e sostanza a un “universo elegante” dove micro e macro sono idealmente ricondotti alla medesima essenza materica, scoprendosi complementari e indissolubili contro ogni aspettativa.
BIOGRAFIE
OZMOTIC è un duo di musica elettronica e strumentale, ispirato ai suoni contemporanei provenienti dalla musica classica e ambient; paesaggi sonori e suoni concreti si mescolano a musica glitch, IDM e noise.
Profondamente affascinato dalle dinamiche della società contemporanea, dall'architettura, dalle città e da vasti spazi incontaminati, OZMOTIC crea suoni caratterizzati da un'intensa varietà tonale e una raffinata ricerca ritmica.
L'interazione tra musica elettronica e arte visiva digitale in tempo reale è un tratto essenziale dell'estetica del progetto; il legame tra il materiale sonoro e la dimensione visuale-spaziale che emerge consente la creazione di forme espressive sia spettacolari che sperimentali.
OZMOTIC collabora con artisti di fama internazionale come Christian Fennesz (“AirEffect” e “Liquid Times”), Murcof (“U235”) e Senking (“Liquid Times”).
PHILIP JECK ha studiato arti visive al Dartington College of Arts negli anni '70 e ha iniziato a elaborare un suo specifico sound fin dai primi anni '80. Ha pubblicato 11 album da solista, tra cui il più recente "Cardinal", una doppia uscita in vinile su Touch e il suo disco del 2008 "Sand", che è stato il secondo dei 50 album più venduti dell'anno da The Wire.
Philip lavora ancora come artista visivo, di solito incorpora il suono e ha mostrato installazioni presso The Bluecoat, Liverpool, Hayward Gallery, Londra, Hamburger Bahnhof Gallery, Berlino, ZKM a Karlsruhe e The Shanghai e Liverpool Bienalles. Ha vinto il Paul Hamlyn Foundation Award per Composers 2009.
"... L'impatto che Jeck fa con i suoi mezzi limitati è enormemente commovente ... evoca un senso simultaneo di persistenza e decadimento, sia una profonda tristezza che un senso di gioia." - The Wire
L’Auditorium San Fedele è l’unica sala in Italia dotata di acusmonium, un’orchestra di 50 altoparlanti che consente la spazializzazione del suono. Ideato su disegno di Eraldo Bocca, il sistema SATOR è costituito da diverse tipologie di diffusori distribuiti lungo tre corone concentriche e una sezione di effetti che, attivato da due mixer, consente la diffusione di musica acusmatica, elettroacustica e mista. Questa particolare strumentazione viene impiegata anche per valorizzare, attraverso un’interpretazione live, di quei capolavori della storia del cinema che presentano materiale sonoro di particolare interesse ed elaborazione. L’ acusmonium rende la sala uno spazio acustico tridimensionale, nel quale il suono costruisce effetti di profondità e lontananza inimmaginabili con un semplice impianto provvisto di surround, offrendo dunque allo spettatore un’esperienza unica e coinvolgente.
INNER_SPACES 2018-2019
Una produzione
San Fedele Musica
Guest curator
Plunge
Con il contributo di
Fondazione Cariplo
Con il patrocinio di
Comune di Milano
Media Partner
Digicult, Noisey, Lifegate, Poliradio, URSSS, Zero
In collaborazione con
Archivio Storico Ricordi, Conservatorio di Milano, Fondazione Isabella Scelsi, , Forum Austriaco di Cultura, Milano Musica, Università degli sudi di Milano – Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Consolato Generale di Repubblica di Polonia in Milano
Un’iniziativa di
Fondazione Culturale San Fedele
Soggetto di rilevanza regionale
Regione Lombardia
Auditorium San Fedele (Via Ulrico Hoepli, 3/b) – Milano
INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche
PHILIP JECK (UK)
OZMOTIC (I)
Regia acusmatica: Giovanni Cospito
Regia tecnica: Filippo Berbenni
Auditorium San Fedele Milano, Via Hoepli 3 /b
Ingressi: € 6 studenti / € 8 fino al giorno prima del evento * / € 12 il giorno del concerto
Abbonamenti: Spot Acusmonium - 6 spettacoli a scelta € 36
Spot Acusmonium Tarkovskij - 6 spettacoli a scelta + 2 Cin’Acusmonium € 44
*in biglietteria e on line + prevendita
info e prevendite: Biglietteria Auditorium
lun-ven 10 / 12.30 – 14 / 18 - tel.0286352231
Acquisto on line: CLICCA QUI – Evento Facebook
www.centrosanfedele.net
Il primo appuntamento dell’anno per la rassegna di INNER_SPACES vede rinnovarsi la formula della doppia esibizione live che vede impegnati il sound artist inglese Philip Jeck, veterano dello scenario elettronico contemporaneo e il duo torinese degli OZMOTIC, entrambi artisti che incidono per Touch.
Jeck è una conoscenza molto apprezzata a Milano. Il precursore della turntable music è però per la prima volta chiamato alla prova dell’Acusmonium Sator di San Fedele che affronterà con la sua strumentazione di impronta analogica caratterizzata dalla presenza di due nostalgici giradischi per il vinile. Aprono la serata le sonorità raffinate degli OZMOTIC primo progetto italiano ad entrare nel catalogo della storica etichetta inglese.
Per il primo appuntamento del 2019 con la rassegna INNER_SPACES torna a Milano il sound artist inglese Philip Jeck, classe 1952, precursore della turntable music in ambito sperimentale e nome storico dell’etichetta inglese Touch. La sua poetica si basa sull’utilizzo di vecchi dischi in vinile, mixati tra loro per creare originali composizioni dal tono malinconico ed elegiaco. Alle prese con l’Acusmonium Sator, il sistema audio spazializzato di San Fedele, il veterano inglese proporrà una performance, come di consueto nella sua carriera, trasversale e adatta a numerose chiavi di lettura, da quella squisitamente sonora ad altre che intersecano percorsi tecnici, storici e filosofici. L’equipaggiamento strumentale quasi interamente analogico di Philip Jeck si compone di due piccoli giradischi anni Sessanta, una tastiera Casio SK1 a bassa frequenza di campionamento, un lettore minidisc, un mixer e due pedali di effetti Sony di prima generazione.
Musicista visionario, video-artista innamoratosi del suono, sperimentatore imprevedibile in grado di cercare e trovare musica in qualsiasi fonte sonora, Philip Jeck è uno degli storici pionieri dell’arte del suono. Dopo anni trascorsi a esplorare registratori audio e congegni elettronici, la prima fase della sua carriera è in gran parte dedicata al dialogo tra musica e arti visive, sotto forma di colonne sonore, library music e, soprattutto composizioni per il teatro sperimentale, per compagnie quali Anatomy Performance Co., Yolande Snaith Theatre-dance, Movie’n’Opera. Risale al 1993 la sua performance più nota, “Vinyl Requiem”, elaborata al fianco di Lol Sargent e capofila dei suoi celebri lavori per turntables, che gli permette di vincere il Time Out Performance Award per la migliore performance dell’anno, primo di una lunga serie di premi che gli saranno riconosciuti negli anni a venire. Qui si apre la seconda fase della sua carriera, in gran parte legata al marchio discografico Touch, per il quale firma una serie di album dai gusti stilistici variegati ed imprevedibili: “Surf” (1999), “Stoke” (2002), “Sand” (2008) e “An Arc For The Listener” (2010), tutti usciti per l’etichetta di Jon Wozencroft, sono le più efficaci dimostrazioni della sua ricerca specificamente musicale, alla quale appartengono anche le collaborazioni con sound artist come Jakob Kirkegaard e Janek Schaefer. Parallelamente, Jeck ha proseguito ad incrementare la propria fama di performer, grazie soprattutto alla serie “Vinyl Coda”, evoluzione di “Vinyl Requiem” con cui oggi è pronto ad affascinare nuovamente il pubblico italiano. In diverse interviste, Philip Jeck ha affermato l’importanza che il film Solaris di Tarkovskij ha avuto nell’elaborazione del proprio universo sonoro.
In apertura il duo Ozmotic (Simone Bosco e Riccardo Giovinetto), primo progetto italiano a far parte del catalogo principale di Touch. Il recente album “Elusive Balance” esplora possibili contaminazioni tra glitch, minimal-techno e jazz contemporaneo, compendiati in un raffinato e onirico design sonoro dal fragile equilibrio. Il tentativo dei due sound artist è quello di conciliare gli opposti – tipicamente, sorgenti acustiche ed elettroniche –, quasi forzarli entro una struttura compositiva per essi studiata e approntata. Ma laddove taluni cercherebbero un contrasto violento e scientemente insanabile, Ozmotic opera una giustapposizione cauta e interstiziale, basata su un campionario limitato di elementi posti alternamente in dialogo tra loro. Fra morbide tessiture elettroniche, echi di polifonie rinascimentali e new age, pervasive pulsazioni digitali e frammenti di jazz cameristico memori del marchio ECM, il duo dà forma e sostanza a un “universo elegante” dove micro e macro sono idealmente ricondotti alla medesima essenza materica, scoprendosi complementari e indissolubili contro ogni aspettativa.
BIOGRAFIE
OZMOTIC è un duo di musica elettronica e strumentale, ispirato ai suoni contemporanei provenienti dalla musica classica e ambient; paesaggi sonori e suoni concreti si mescolano a musica glitch, IDM e noise.
Profondamente affascinato dalle dinamiche della società contemporanea, dall'architettura, dalle città e da vasti spazi incontaminati, OZMOTIC crea suoni caratterizzati da un'intensa varietà tonale e una raffinata ricerca ritmica.
L'interazione tra musica elettronica e arte visiva digitale in tempo reale è un tratto essenziale dell'estetica del progetto; il legame tra il materiale sonoro e la dimensione visuale-spaziale che emerge consente la creazione di forme espressive sia spettacolari che sperimentali.
OZMOTIC collabora con artisti di fama internazionale come Christian Fennesz (“AirEffect” e “Liquid Times”), Murcof (“U235”) e Senking (“Liquid Times”).
PHILIP JECK ha studiato arti visive al Dartington College of Arts negli anni '70 e ha iniziato a elaborare un suo specifico sound fin dai primi anni '80. Ha pubblicato 11 album da solista, tra cui il più recente "Cardinal", una doppia uscita in vinile su Touch e il suo disco del 2008 "Sand", che è stato il secondo dei 50 album più venduti dell'anno da The Wire.
Philip lavora ancora come artista visivo, di solito incorpora il suono e ha mostrato installazioni presso The Bluecoat, Liverpool, Hayward Gallery, Londra, Hamburger Bahnhof Gallery, Berlino, ZKM a Karlsruhe e The Shanghai e Liverpool Bienalles. Ha vinto il Paul Hamlyn Foundation Award per Composers 2009.
"... L'impatto che Jeck fa con i suoi mezzi limitati è enormemente commovente ... evoca un senso simultaneo di persistenza e decadimento, sia una profonda tristezza che un senso di gioia." - The Wire
L’Auditorium San Fedele è l’unica sala in Italia dotata di acusmonium, un’orchestra di 50 altoparlanti che consente la spazializzazione del suono. Ideato su disegno di Eraldo Bocca, il sistema SATOR è costituito da diverse tipologie di diffusori distribuiti lungo tre corone concentriche e una sezione di effetti che, attivato da due mixer, consente la diffusione di musica acusmatica, elettroacustica e mista. Questa particolare strumentazione viene impiegata anche per valorizzare, attraverso un’interpretazione live, di quei capolavori della storia del cinema che presentano materiale sonoro di particolare interesse ed elaborazione. L’ acusmonium rende la sala uno spazio acustico tridimensionale, nel quale il suono costruisce effetti di profondità e lontananza inimmaginabili con un semplice impianto provvisto di surround, offrendo dunque allo spettatore un’esperienza unica e coinvolgente.
INNER_SPACES 2018-2019
Una produzione
San Fedele Musica
Guest curator
Plunge
Con il contributo di
Fondazione Cariplo
Con il patrocinio di
Comune di Milano
Media Partner
Digicult, Noisey, Lifegate, Poliradio, URSSS, Zero
In collaborazione con
Archivio Storico Ricordi, Conservatorio di Milano, Fondazione Isabella Scelsi, , Forum Austriaco di Cultura, Milano Musica, Università degli sudi di Milano – Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Consolato Generale di Repubblica di Polonia in Milano
Un’iniziativa di
Fondazione Culturale San Fedele
Soggetto di rilevanza regionale
Regione Lombardia