Auditorium milanese di via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano
XIX stagione di musica classica
Pagine di Mozart con il pianista Roberto Plano, il clarinettista Alessandro Travaglini e il quartetto d’archi Mirus sabato 26 ottobre per il primo appuntamento della nuova stagione di classica dello Spazio Teatro 89 di Milano
IN COOPERATIVA PER AMARE LA MUSICA - XIX stagione
La Musica racconta (dal 26 ottobre all’8 dicembre 2019) Testi, pretesti e contesti per nuove esperienze sonore
Sabato 26 Ottobre 2019_10_26
ore 20.30
Birilli, archetti e clarinetti
Capolavori cameristici mozartiani
W.A. Mozart
Trio per clarinetto, viola e pianoforte in mi bemolle maggiore KV 498 (Trio dei birilli);
Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore KV 581 (Stadler Quintet);
Allegro K 516c per clarinetto e quartetto d’archi;
Rondò K 581a per clarinetto e quartetto d’archi.
Roberto Plano (pianoforte), Alessandro Travaglini (clarinetto), quartetto d’archi Mirus (Federica Vignoni e Massimiliano Canneto, violini; Riccardo Savinelli, viola; Luca Bacelli, violoncello).
Domenica 03 Novembre 2019_11_03
ore 17
Figli del vento
I popoli romanì tra musica, poesia, storia e mito
Musiche di Liszt, Bizet, Rachmaninov; letture dal poema “Gli Zingari” di A. Puskin.
Luca Schieppati (pianofforte); con la partecipazione di Külli Tomingas, (mezzosoprano).
Voce recitante: Lorenza Fantoni.
Regia: Lisa Capaccioli.
Introduzione a cura di Leonoardo Piasere, professore ordinario presso l’Università di Verona, specialista di antropologia del mondo Rom.
Domenica 10 Novembre 2019_11_10
ore 18 e ore 20 (con aperitivo alle ore 19)
Piano Notturno
Chopin, Burato, il rubato, la notte, la poesia: che altro di più?
Integrale dei Notturni di Frédéric Chopin.
Cristiano Burato (pianoforte).
Domenica 01 Dicembre 2019_12_01
ore 17
Il Contrabbasso
Splendori (veri) e miserie (presunte) di uno strumento meraviglioso
C. Saint-Saens: L’Elefante e Il Cigno dal Carnevale degli Animali;
F. Schubert: Sonata “Arpeggione”; estratti dal Quintetto “La Trota”;
C. Ditters von Dittersdorf: Concerto per contrabbasso, 1° movimento;
G. Bottesini: Fantasia su “La Sonnambula” di Bellini.
Klaudia Baca (contrabbasso); Leonardo Nevari (pianoforte).
Uno spettacolo di e con Giorgio Bongiovanni, liberamente ispirato a “Il Contrabbasso” di Patrick Süskind.
Domenica 08 Dicembre 2019_12_08
ore 17
Per la memoria e per la libertà
Tragedie e rinascite fra musica e storia
Un percorso insolito, non lineare, con al centro l’ispirato “Vele ai navigli” di Giorgio Colombo Taccani e Pier Luigi Berdondini, scritto per commemorare, a 75 anni di distanza, le vittime della violenza nazifascista a Villa Triste. Intorno a questa prima assoluta graviteranno brani di provenienza diversissima, accomunati dal saper suscitare riflessioni su persecuzioni e discriminazioni legate all’appartenenza etnica, di classe o di genere. A guidarci, con la consueta e brillante oratoria in questo viaggio tra musica e storia, il public historian Giorgio Uberti.
Igor Stravinsky: Suite dall’Histoire du Soldat per violino, clarinetto e pianoforte;
Giorgio Colombo Taccani: Vele ai navigli, per voce, clarinetto, violino e pianoforte. Testo di Pier Luigi Berdondini (prima esecuzione assoluta);
Franz Liszt: Rapsodia ungherese n. 12 (trascrizione per violino e pianoforte di Joseph Joachim);
Carlo Galante: Per Sofja Tolstoja, Piccola Sonata in forma di Diario (il secondo movimento in prima esecuzione);
Scelta di songs di George Gershwin.
Akiko Kozato (voce); Piercarlo Sacco (violino); Selene Framarin (clarinetto); Luca Schieppati (pianoforte); con la partecipazione di Külli Tomingas (mezzosoprano).
Introduzione a cura di Giorgio Uberti, public historian.
Immortale amato (dal 26 gennaio al 25 febbraio 2020)
Beethoven, il Titano che innamora
Domenica 26 Gennaio 2020_01_26
ore 17
Esplorazioni, evoluzioni
Beethoven e la Forma Sonata: un prima e un dopo
Beeethoven: Sonate op.31 n.1 e op.54;
Scriabin: Sonata n.3; Bartok: Sonata.
Elia Cecino (pianoforte).
1° Premio al concorso internazionale “Luciani” di Cosenza 2018
Martedì 28 Gennaio 2020_01_28
ore 20.30
Trasformazioni, rivoluzioni
Beethoven e il violoncello, una storia a lieto fine
L. van Beethoven
Sonata op.5 n.1; Variazioni su un Tema del Flauto Magico; Sonata op.69.
Ursina Braun (violoncello); Alice Baccalini (pianoforte).
Giovedì 20 Febbraio 2020_02_20
ore 20.30
Beethoven-Album
Un monumento musicale all’Immortale Amato
Pubblicato dall’editore Mechetti di Vienna nel 1841, l’Album Beethoven conteneva 10 pezzi scritti da compositori contemporanei, con l’intenzione di raccogliere fondi per un erigendo monumento alla memoria del Titano di Bonn, proposito poi realizzato nel 1845. Accanto a compositori tuttora noti come Mendelssohn, Liszt (tra i promotori del progetto) e Chopin figurano anche nomi oggi pressoché dimenticati, come Döhler, Taubert, Czerny, Henselt, Kalkbrenner, Moscheles e Thalberg, relegati in ambito didattico o specialistico. L’esecuzione integrale dal vivo di tutto l’Album Beethoven è probabilmente un evento non ancora realizzato e, comunque, un appuntamento da non perdere per la varietà e la rarità del repertorio proposto.
Franz Liszt: Marche funèbre de la Symphonic héroique;
Frédéric Chopin: Prélude in do C diesis minore op. 45;
Carl Czerny: Nocturne in mi bemolle maggiore op. 647;
Theodor Döhler: Deux Impromptus Fugitives, n. 1 in sol maggiore, n. 2 (Tarantella) in sol minore op. 39;
Adolf Henselt: Wiegenlied in sol bemolle maggiore op. 13 n. 1;
Frederic Kalkbrenner: L’Echo! Scherzo brillante in do minore;
Felix Mendelssohn-Bartholdy: 17 Variations Serieuses in re minore op. 54;
Ignaz Moscheles: Deux Etudes, no. 1 in fa maggiore, no. 2 in re minore op. 105;
Wilhelm Taubert: Fantasie in si bemolle maggiore op. 54;
Sigismund Thalberg: Romance sans paroles in sol minore op. 41 n. 1.
Luca Ciammarughi, Stefano Ligoratti, Luca Schieppati (pianoforte).
Domenica 23 Febbraio 2020_02_23
ore 18 e ore 20.30 (con aperitivo alle ore 19)
Beethoven-Day
Un concerto e un’occasione da non perdere
Davide Cabassi suona Beethoven, e noi grati lo ascoltiamo. Poi Davide Cabassi ascolta Beethoven: porte e orecchie aperte allo Spazio Teatro 89 per chiunque - dilettante, professionista o aspirante tale - voglia farsi ascoltare da un grande Maestro e riceverne i consigli, i suggerimenti e gli incoraggiamenti.
Davide Cabassi (pianoforte).
Martedì 25 Febbraio 2020_02_25
ore 20.30
Notturni, Lacrime e Sonate
Un Beethoven raro e un po’ galante, affiancato e contrapposto al cortocircuito tra la modernità di Benjamin Britten e la malinconia senza tempo di John Dowland, e il costruttivismo inquieto di Paul Hindemith. Il tutto affidato agli incantesimi di suono e di fraseggio della viola di Danusha Waskiewicz, assecondata dal pianismo ispirato di Andrea Rebaudengo.
Beethoven: Notturno op.40;
Britten: Lachrymae, op. 48 (Reflections on a song of John Dowland per viola e pianoforte); Hindemith: Sonata op.11 n.4
Danusha Waskiewicz (viola); Andrea Rebaudengo (pianoforte).
Tel: 0240914901; info@spazioteatro89.org; www.spazioteatro89.org
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 7 euro (Under 25, Over 65, soci Coop e Coop Degradi, titolari CartaPiù Feltrinelli, IBS, soci Touring Club Italia, Arci).
Abbonamento a 10 concerti: intero 90 euro; ridotto 60 euro.
La XIX stagione di musica classica dell’auditorium milanese di via Fratelli Zoia 89 si rinnova e si articola in due cicli di concerti, intitolati rispettivamente “La Musica racconta; testi, pretesti e contesti per nuove esperienze sonore” e “Immortale amato, Beethoven il Titano che innamora”.
Sabato 26 ottobre, per il primo appuntamento della rassegna, saranno eseguiti due capolavori cameristici mozartiani: il Trio per clarinetto, viola e pianoforte in mi bemolle maggiore KV 498 (noto anche come il Trio dei birilli) e il Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K 581 (Stadler Quintet). A mo’ di chiosa all’ascolto del Quintetto K 581 verranno eseguiti anche due frammenti per il medesimo organico: l’Allegro K 516c e il Rondò K 518a
È tutta nuova, a partire dall’impostazione generale, la rassegna di classica “In Cooperativa per Amare la Musica” dello Spazio Teatro 89: la XIX stagione, realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e con il sostegno di Coop Lombardia e Furcht Pianoforti e in collaborazione con Serate Musicali, si articola ora in due festival tematici, ognuno dei quali composto da cinque appuntamenti.
Il primo ciclo, al via sabato 26 ottobre nell’auditorium di via Fratelli Zoia 89 e intitolato “La Musica racconta; testi, pretesti e contesti per nuove esperienze sonore”, ospiterà eventi in cui la parte musicale verrà affiancata da letture e approfondimenti, punto di partenza per la creazione di originali spettacoli teatrali. Il secondo ciclo (“Immortale amato, Beethoven il Titano che innamora”), in programma tra la fine gennaio e la fine di febbraio del prossimo anno, sarà invece dedicato al grande compositore tedesco, con l’esecuzione di sue pagine note e meno note, accostate ad altro repertorio, scelto per mettere in luce la centralità del suo genio in tutti gli sviluppi successivi della storia e dell’estetica musicali. Come sempre, a dar corpo a questi eventi si alterneranno interpreti di grande prestigio ed esperienza e giovani talenti selezionati in concorsi internazionali.
Un’altra novità organizzativa riguarda la programmazione e il calendario dei concerti, alcuni dei quali avranno luogo non più la domenica pomeriggio ma nei giorni infrasettimanali e in orari serali, per assecondare i suggerimenti e le richieste del pubblico.
Restano invariate, invece, le linee-guida che da sempre caratterizzano questa rassegna: si punta su concerti solistici e cameristici con programmi e organici vari, rari e interessanti in ambito strumentale e vocale, con ampio spazio per la musica del presente; gli interpreti sono musicisti di chiara fama e giovani emergenti; prima dei concerti ci sarà spazio per le preziose guide all’ascolto, sintetiche ma esaurienti, a cura della direzione artistica e con la partecipazione del pop historian Giorgio Uberti; infine, i prezzi dei biglietti restano accessibili anche per le fasce di reddito più deboli.
Sabato 26 ottobre (ore 20.30; ingresso 7-10 euro), per il primo appuntamento della nuova stagione, intitolato “Birilli, archetti e clarinetti”, verranno proposti quattro capolavori cameristici mozartiani: il Trio per clarinetto, viola e pianoforte in mi bemolle maggiore KV 498 (noto anche come il Trio dei birilli); l’Allegro K 516c per clarinetto e quartetto d’archi; il Rondò K 581a per clarinetto e quartetto d’archi; il Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore KV 581 (Stadler Quintet). A eseguirli, il pianista Roberto Plano, il clarinettista Alessandro Travaglini e il quartetto d’archi Mirus (Federica Vignoni e Massimiliano Canneto, violini; Riccardo Savinelli, viola; Luca Bacelli, violoncello). Un’inaugurazione di stagione sontuosa, affidata a interpreti di fama internazionale, indiscusso carisma e grande sensibilità.
La musica da camera fu per Mozart anche luogo privilegiato per sperimentare nuovi impasti timbrici e originali soluzioni estetiche. Esemplare in questo senso è il Trio per clarinetto, viola e pianoforte in mi bemolle maggiore KV 498, detto “dei birilli” perché pare sia stato composto durante un pomeriggio di svago con, tra gli altri, il virtuoso del clarinetto Anton Stadler, che poi eseguì il brano con Mozart alla viola e la sua allieva Franziska von Jacquin al pianoforte. Accostare due strumenti simili per tessitura e per morbidezza di suono come la viola e il clarinetto era già allora e resterà successivamente una rarità e una sfida compositiva per integrare e contrapporre sonorità al tempo stesso simili ma comunque assai diversamente caratterizzate in un intreccio di linee sinuose e armoniose risonanze con il pianoforte, cui soprattutto sono richiesti i momenti più leggiadri e brillanti presenti nel brano. Anche il Quintetto K 581 è legato all’amicizia con Stadler, che condivideva con Mozart la fratellanza massonica. Qui lo strumento a fiato si integra perfettamente, nella soffice luminosità della tonalità “massonica” di la maggiore (pare che tutte le tonalità con tre alterazioni in chiave, come quindi anche il mi bemolle maggiore del Trio dei birilli, alludessero a qualche percorso iniziatico degli adepti alla massoneria), con le morbide trame del quartetto d’archi; il tono espressivo, similmente a quello del coevo “Così fan tutte”, è improntato a una ambiguità sempre in bilico tra astratta purezza di forme e sfuggenti caratterizzazioni ora liriche, ora giocose.
A mo’ di chiosa all’ascolto del Quintetto K 581 verranno eseguiti anche due frammenti per il medesimo organico: l’Allegro K 516c, abbozzo di un mai ultimato ulteriore quintetto con clarinetto; e il Rondò K 581a, incompiuta versione alternativa dell’ultimo movimento del K 581.
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