Sabato 19 ottobre 2019, ore 18.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2019-2020
Musica & Scienza 2019/20
La musica delle stelle
Beethoven e i buchi neri: dialogo tra
laVerdi e l’astrofisico Iovenitti
Musiche di Beethoven
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Relatore Simone Iovenitti (astrofisico)
Direttore Ruben Jais
Primo appuntamento con Musica & Scienza, la novità assoluta che laVerdi propone nella Stagione 2019/20, per raccontare la musica e il suo legame con la scienza. Una sfida che si declina in quattro lezioni-concerto sorprendenti e intriganti che vedono l’Orchestra sinfonica di Milano diretta dal Maestro Ruben Jais, che de laVerdi è anche direttore generale e direttore artistico, confrontarsi sul palco dell’Auditorium con alcuni importanti scienziati insieme ai quali verranno analizzate le affinità, le analogie e le similitudini tra il pensiero compositivo e scienze quali la Fisica, la Psicanalisi, le Neuroscienze e l’Astrofisica, quest’ultima protagonista del primo appuntamento, sabato 19 ottobre 2019, alle ore 18.00.
Nella prima parte della lezione-concerto, con l’ausilio di emozionanti immagini dallo spazio, l’astrofisico Simone Iovenitti introdurrà il pubblico al mondo delle pulsar, oggetti compatti di origine stellare che si sono evoluti nel tempo raffreddandosi e addensandosi e che emettono suggestivi fenomeni luminosi che riusciamo osservare dalla Terra grazie a potenti telescopi. Questi impulsi si ripetono da 13 miliardi di anni e sono gli orologi più precisi dell’universo. La pulsazione della luce emessa costituisce l'orologio più preciso dell’universo: nonostante la complessità di questi fenomeni la radiazione generata ci investe, come un faro nella notte, con una regolarità assoluta. Proprio questa caratteristica accumuna queste stelle al primo tempo della Quinta Sinfonia di Beethoven, la cui complessità musicale è in realtà caratterizzata dalla ripetizione incessante e regolare di un unico frammento armonico: esattamente come il segnale luminoso di una pulsar.
Ed è a questo punto che lo scienziato cede il passo al musicista, con il Maestro Ruben Jais chiamato a introdurre le caratteristiche musicali del capolavoro di Beethoven, regalandone al pubblico anche l’ascolto di brani scelti eseguiti dall’Orchestra sinfonica di Milano.
La seconda parte della lezione-concerto è dedicata ai buchi neri, che sono un’altra evoluzione della materia stellare. Se la pulsar lampeggia per milioni di anni, il buco nero, generato dal collasso di un corpo stellare, non emette alcun tipo di radiazione. Questo avviene poiché la densità del buco nero è decisamente più elevata: la massa del Sole va racchiusa in 10 km per avere una pulsar, in meno di 3 km per avere un buco nero.
Questa situazione estrema genera degli interessanti giochi di luce sulla radiazione che proviene da stelle limitrofe: da Terra vediamo in cielo forme non reali come archi, cerchi e disegni particolarissimi, che costituiscono una variazione apparente della Natura. Nella Quinta sinfonia avviene un fenomeno analogo, come ci spiegherà Ruben Jais, quando nel secondo movimento la variazione sul tema prende il sopravvento e ci mostra apparentemente dei suoni inesplorati e irriconoscibili.
Ci sono infine conseguenze catastrofiche quando i processi astrofisici generano oggetti compatti come i buchi neri: le stelle vicine possono essere risucchiate dalla gravità e la materia può scaldarsi fino ad emettere molta più energia che nella fusione nucleare, in un agglomerato di radiazione e gravità decisamente "esplosivo".
Anche in questo caso la parola passa alla bacchetta di Ruben Jais, perché nella Quinta l'accumulo di materia armonica porta nel quarto tempo ad una vera e propria detonazione della carica sonora, in un bagliore difficilmente comparabile. Ed è con questa nuova emozionante prospettiva, sinfonica e astrofisica insieme, che riascolteremo le note del capolavoro di Beethoven.
Simone Iovenitti, astrofisico
Nato a Milano, prima ancora che al telescopio pone le mani sul pianoforte. Coltiva la passione per la musica, studiando anche chitarra e percussioni, esibendosi in numerosi concerti come al Teatro Nazionale (2012) o all'Ippodromo di San Siro (2014). Nel frattempo però dedica i suoi studi all'astrofisica e dopo la laurea magistrale in fisica lavora sul lensing gravitazionale, sulla polarizzazione del fondo cosmico a microonde e sulle esplosioni dei gamma-ray burst, lungo la strada del dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi di Milano, che oggi lo ha portato a lavorare sul progetto ASTRI dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF/OAB). Nel tempo libero pratica alpinismo e scialpinismo sulle vette delle nostre Alpi, ma ultimamente si concentra sempre più sulla divulgazione della scienza: collabora col Planetario di Milano, Pint Of Science, Festival della Scienza, e soprattutto ha fondato il gruppo "PhysicalPub" con cui continua a coltivare e trasmettere la passione per le stelle.
Biglietti: euro 10.00/15.00 Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, on line: www.laverdi.org
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