Venerdì 3 maggio 2019 ore 20.30 – Turno A
Domenica 5 maggio 2019_05_05 ore 16.00 – Turno B
Teatro COCCIA - Novara
STAGIONE 2018-2019 RASSEGNA OPERA
GIUSEPPE VERDI
LA TRAVIATA
Opera lirica in tre atti
su libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma “La Dame aux camélias” di Alexandre Dumas figlio
Edizioni EDWIN F. KALMUS & CO., Inc. Publishers of Music, Boca Raton, Florida
Prima rappresentazione: Teatro La Fenice, 6 marzo 1853
Personaggi e Interpreti:
Violetta KLÁRA KOLONITS soprano
Flora CARLOTTA VICHI mezzosoprano
Annina MARTA CALCATERRA soprano
Alfredo Germont DANILO FORMAGGIA tenore
Giorgio Germont ALESSANDRO LUONGO, baritono
Gastone / Giuseppe BLAGOJ NACOSKI, tenore
Barone Douphol / Commissionario ROBERTO GENTILI, baritono
Marchese d’Obigny CLAUDIO MANNINO, basso-baritono
Dottor Grenvil ROCCO CAVALLUZZI, basso
ORCHESTRA DEL TEATRO COCCIA
in collaborazione con
ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO CANTELLI DI NOVARA
CORO SAN GREGORIO MAGNO
Direttore MATTEO BELTRAMI
Regia RENATO BONAJUTO
Scene SERGIO SEGHETTINI
Costumi MATTEO ZAMBITO
Maestro del Coro MAURO ROLFI
Allestimento TEATRO GOLDONI DI LIVORNO
Produzione FONDAZIONE TEATRO COCCIA DI NOVARA
IVAN AYON RIVAS (03/05) ANGELO FIORE (05/05) tenori previsti sono stati messi fuori gioco dalle malattie di stagione e sostituiti in entrambe le recite da Danilo Formaggia
Traviata che vai Traviata che trovi, l'opera è stata rappresentata in tutte le salse possibili immaginabili, e molte volte è risultata essere una delle opere liriche più "traviate" delle altre ma non in questo caso. Questo allestimento novarese ha i suoi pregi in un apparato vocale di ottimo livello.
Sotto la bacchetta di Matteo Beltrami ha brillato il Coro San Gregorio Magno di Trecate diretto da Mauro Rolfi e le ottime voci da Violetta al dr.Grenvil.
L'incidente di percorso per le malattie stagionali di due tenori previsti su due, non ha inciso per nulla perché ovviato da un professionista di pregio come Danilo Formaggia arrivato ed inseritosi immediatamente nelle idee registiche di Renato Bonajuto che non sono state alla fine per nulla complicate.
A parte l'abusatissima trasposizione temporale che ha inciso solo nei costumi normalissimi ma ha perso però l'incisività verdiana della sarcastica descrizione di una società ipocrita e bigotta.
Nel primo atto non si coglie l'aspetto "lavorativo" della protagonista ambita da Baroni e Marchesi e momentaneamente fuori servizio per la "camelia assolutamente rossa" che dovrebbe indossare e che le fa rimandare l'immediata consumazione con Alfredo ma di poco ".. ebben domani!".
Novara è proprio proprio solo sullo sfondo, dalla finestre dell'attico del primo atto, alle silhouette del Teatro Coccia e del Castello nell'ultimo.
Scene semplici e costumi del pari semplici con un po' di violenza per frenare gli impeti giovanili di Alfredo che rischia qualche volta di volare in buca.
Secondo atto prima parte con una bella piscina ai cui bordi si svolge l'azione, e mi è sembrato di cogliere nella costruzione del "duettone" tra Violetta KLÁRA KOLONITS e Giorgio Germont ALESSANDRO LUONGO un omaggio alla regia di Massimo Scaglione che ne fece al Coccia una edizione splendida di questa scena nel 2003 con BRIGITTE JÄGER e GIORGIO ZANCANARO.
Seconda parte del'atto con due attrazioni, per il pubblico femminile con un torero svestirello e per il pubblico maschile con una fantastica danzatrice di lap dance con acrobatiche figurazioni al palo, nella festa in casa di Flora.
Clou dell'inventiva regista è per me stato il momento conclusivo del secondo atto, "Alfredo, Alfredo di questo cuore non sai comprendere tutto l'amore" e su questa frase l'inventiva di Renato Boanjuto ha pensato ad una Violetta offesa pubblicamente, che diventa la consolatrice del suo insultatore, impetuoso fanciullo che non si rende conto delle sue azioni, a cui rende i soldi che lui le ha dato pagando i suoi servigi pubblicamente.
Finale dell'opera nel buio assoluto con l'unico tocco di luce e di colore nel letto di Violetta morente che negli ultimi attimi di vita rivede al suo capezzale i fantasmi delle persone che ha amato o che le sono state vicino.
[m.m.]
NOTE DI REGIA di Renato Bonajuto
La Traviata. Un'opera alla quale il pubblico novarese è da sempre affezionato, la più rappresentata al Teatro Coccia.
Forte sentimentalmente e di grande impatto.
Mi sono immaginato questa Traviata ambientata negli anni Sessanta del Novecento (cosa non nuova, dato che Verdi stesso nella prima rappresentazione la posticipò temporalmente). Nel pieno del boom economico, del benessere e della sempre crescente indipendenza femminile.
L'epoca de "La dolce vita", dell'emancipazione sessuale, della libertà.
A fare da sfondo alla vicenda non è Parigi, ma si intravedono Novara, il Teatro Coccia, la Piazza dei Martiri e il suo Castello. Una scelta che è un omaggio al teatro, alle maestranze che lavorano a questo allestimento e a tutte le persone che mandano avanti questo luogo e la sua importante storia.
Il teatro della nostra città che è stato e rimarrà sempre un punto fermo e linfa vitale della cultura italiana.
Così in questi luoghi si aggira Violetta Valèry, e insieme a lei viviamo il tormento, la solitudine, e la accompagniamo in questo percorso doloroso che la porta a morire abbandonata da tutti.
Sola, in presenza di allucinazioni o fantasmi del passato che tornano spesso nella mente, ma impalpabili, sottolineando ancora di più la desolazione che la circonda.
Alla fine, comunque, il suo morire è un non morire: la vedremo tornare al Teatro Coccia, alla sua città e quindi alla vita e all’arte, come in un gioco metateatrale dove tutto riparte da dove è iniziato, in maniera circolare.
Biglietti dai 32,00 ai 62,00 euro
INCONTRO CON LA TRAVIATA organizzato da STM-Scuola del Teatro giovedì 2 maggio alle 18.30 al Piccolo Coccia (ingresso libero); e introdotto da DUE CHIACCHIERE SU LA TRAVIATA con il direttore del teatro Corinne Baroni, venerdì 3 maggio alle 19.45 e domenica 5 maggio alle 15.15 nel foyer del teatro (ingresso riservato al pubblico di La traviata).
Per informazioni e biglietti www.fondazioneteatrococcia.it oppure presso la biglietteria del teatro (0321.233201, aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30)
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