2018_07_26 Milano Arte Musica Arte dell’Arco

Associazione Culturale La Cappella Musicale

Milano Arte Musica
XII edizione 2018
Direzione Artistica Maurizio Salerno
Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
e-mail lacappellamusicale@libero.it
sito www.lacappellamusicale.com
Milano Arte Musica programma XII edizione 2018
Giovedì 26 luglio 2018, ore 20.30
Chiesa di San Sepolcro
Piazza san Sepolcro, Milano
Veracini e Porpora: due anniversari a confronto
L’Arte dell’Arco
Federico Guglielmo, violino

PROGRAMMA
Nicola Porpora(1686-1768)
Sonata in re maggiore n. 11 per violino e basso
Moderato - Presto - Lento, Adagio - Allegro
Sonata in fa maggiore per violoncello e basso
[Largo] - Allegro - Adagio - Allegro non presto
Francesco Maria Veracini(1690-1768)
Sonata accademica in sol minore Op. 2 n. 5 per violino e basso
Adagio assai (con grandissima gravità) - Capriccio VI con due soggetti (Allegro assai, Adagio assai) - Allegro assai - Giga (Allegro)
Nicola Porpora Sonata in sol maggiore n. 2 per violino e basso
Sostenuto (Grave, Fuga, Arpeggiato) - Aria Cantabile - Allegro
Francesco Maria Veracini
Sonata in la minore per violino e basso
Largo - Allegro - Allegro, Adagio, Allegro - Allegro
Sonata in la maggiore Op. 1 n. 7 per violino e basso
Cantabile - Larghetto, Adagio - Allegro - Largo - Allegro

Con l’appuntamento di giovedì 26 luglio alle ore 20.30 presso la chiesa San Sepolcro, Milano Arte Musica celebra altri importanti anniversari: i 250 anni dalla morte di Nicola Antonio Porpora e Francesco Maria Veracini. A rendere omaggio a due dei più importanti violinisti-compositori dell’epoca tardo-barocca, il trio L’Arte dell’Arco, composto da Federico Guglielmo (violino), Francesco Galligioni (violoncello) e Roberto Loreggian (cembalo).

Il 3 marzo 1768 si spegneva a Napoli Nicola Antonio Giacinto Porpora; neppure otto mesi più tardi, il 31 ottobre, chiudeva gli occhi per sempre a Firenze Francesco Maria Veracini. La scomparsa di entrambi i musicisti nelle rispettive patrie non dovrà trarre in inganno rispetto alla dimensione internazionale delle due figure. «Persona nota a tutta l’Europa», lo si è già ricordato, aveva definito Porpora il Metastasio: parole che si attaglierebbero altrettanto bene a Veracini. Rampollo d’una famiglia di musicisti, violinista come gran parte dei suoi familiari, quest’ultimo diede saggio del proprio talento dal secondo decennio del Settecento prima a Venezia, autentico diaframma tra l’Italia e i Paesi d’Oltralpe, poi direttamente in Germania, a Londra e a Praga. Fu in particolare membro stimatissimo della formidabile orchestra di Dresda, città che lasciò precipitosamente nel 1723 in circostanze poco chiare, e allestì diverse opere proprie nella prestigiosa piazza teatrale di Londra. L’Italia, e in particolare la natia Firenze, rimase tuttavia per una vita intera l’altro polo imprescindibile dell’esistenza errabonda e avventurosa di questo compositore-virtuoso dai modi anticonformisti. Londra e Dresda, oltre a Vienna, furono il palcoscenico europeo anche di Nicola Porpora. Fu nell’alveo della musica vocale, in tutte le sue multiformi varietà – opera, serenata, oratorio, cantata, musica da chiesa –, che si svolse la prodigiosa attività di Porpora, tra gli esperti più raffinati della voce umana, i cui segreti insegnò a Farinelli, Caffarelli, Montagnana, suoi allievi. Non potrebbe esserci epigrafe migliore del suo magistero delle parole che gli dedicò nel proprio racconto autobiografico Joseph Haydn, che di Porpora fu assistente e allievo pochi anni dopo la pubblicazione delle sonate qui in programma, laddove affermò d’aver appreso «dal celebre signor Porpora i veri fondamenti della composizione».
Non è però nell’agone della musica vocale, bensì sul piano della sonata per violino che avviene questa sera la sfida tra i due autori, accomunati non soltanto dallo strumento prescelto (lo strumento di Veracini, un unicum invece nella produzione di Porpora). Le tre raccolte attorno alle quali ruota il programma odierno, così come la sonata manoscritta di Veracini, nascono infatti tutte all’ombra della Corte di Dresda, a testimonianza dei comuni, stretti rapporti con l’epicentro della diffusione del gusto italiano in Germania. L’op. 1 di Veracini vede infatti la luce nel 1721 proprio durante il servizio del compositore in Sassonia con dedica al principe ereditario che l’aveva chiamato a Dresda da Venezia, dove Veracini aveva già composto per lui nel 1716 quella raccolta da cui proviene la Sonata in la minore eseguita questa sera. L’op. 2, le Sonate accademiche, chiamate tali perché destinate alle accademie musicali, cioè ai concerti privati, benché pubblicate a Londra nel 1744 sono dedicate allo stesso principe diventato nel frattempo re di Polonia ed elettore di Sassonia col nome Augusto III, di cui Veracini si definisce “compositor di camera”. Le 12 Sonate di violino e basso di Porpora uscirono invece a Vienna a dieci anni giusti dall’ultimo parto di Veracini, nel 1754, ma sempre all’intenzione della Corte sassone, dedicate alla persona di Maria Antonia Walpurgis, nuora del re, poetessa, compositrice in proprio e allieva di canto dello stesso Porpora. Singolare e notevolissimo questo parto senile del grande compositore, prossimo ormai alla settantina, che, al pari delle tre raccolte, assai diverse, di Veracini esibisce una forte propensione alla sintesi tra esperienze culturali diverse: moderno e antico, contrappunto e melodia vocale, stile italiano e gusto francese. Sarà sufficiente uno sguardo alla Sonata op. 2 n. 5 di Veracini per constatare come vi si avvicendino irritualmente un Adagio assai dalla gestualità teatrale e dalla cantabilità espressiva, il contrappunto serrato del Capriccio con due soggetti, l’invenzione melodica volitiva dell’Allegro assai, la freschezza della Giga conclusiva, speziata di ammiccanti inflessioni patetiche. Un concentrato, insomma, della selezione raffinata di gusto e scienza compositiva, che non andrà disgiunto dalla ricchezza di esperienze internazionali che i compositori italiani come i due oggi celebrati seppero metabolizzare e restituire in creazioni dall’impronta personale e dalla qualità estetica ancora memorabile.

BIGLIETTI
26 luglio posto unico 15 €
Giovani fino 26 anni: posto unico 5 euro (disponibilità limitata)
Gruppi: sconto 20% (minimo 10 persone)
Trenord: sconto 20% per abbonati IO VIAGGIO / ITINERO (solo acquisto online)
Abbonamenti: 150 euro
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto; in sede presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00; online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it

SEDE
Chiesa di San Sepolcro
Piazza San Sepolcro
MM Duomo, tram 2, 3, 12, 14, 15, 16, 19, 24
PER INFORMAZIONI
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176
e-mail mail@lacappellamusicale.com
sito www.lacappellamusicale.com

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