2018_05_04 Robert Trevino torna sul palco de laVerdi per dirigere la Sesta sinfonia di Mahler

Venerdì 04 Maggio 2018_05_04 
Domenica 06 Maggio 2018_05_06 
Auditorium di Milano - largo Mahler - Milano
STAGIONE SINFONICA 2017/18
Intimo Mahler 
La bacchetta di Robert Trevino torna sul palco de laVerdi per dirigere la Sesta sinfonia del grande boemo 
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Robert Trevino

(Biglietti: euro 36,00/16,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

Torna all’Auditorium di Milano, per il suo secondo programma in stagione, lo statunitense Robert Trevino, una delle “bacchette” d’Oltreoceano più apprezzate dell’ultima generazione: lo ricordiamo nella impressiva direzione, lo scorso gennaio, della Settima sinfonia di Sostakovic, la mitica Leningrado.
Diverso, ma altrettanto intenso e sorprendente, il nuovo impegno del conductor americano, che interpreta un altro grande classico del repertorio dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi: la Sinfonia n. 6 di Gustav Mahler, universalmente conosciuta come Tragica. Dietro l’enigmatica severità che l’avvolge, la Sinfonia n. 6 del grande boemo, scritta tra il 1903 e il 1904, racchiude e sprigiona la più sincera e sofferta testimonianza di intimità dell’autore. Non a caso, la moglie Alma, implicita destinataria della composizione, rimarcò nelle sue memorie: “Nessuna opera gli è sgorgata tanto profondamente dal cuore come questa”.
Doppio appuntamento venerdì 4 (ore 20.00) e domenica 6 (ore 16.00) Maggio, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo in largo Mahler.

Gustav Mahler e la Sinfonia n. 6 in La minore Tragica
Nonostante sia generalmente conosciuta come Tragische Symphonie, la Sinfonia n. 6 non deve il proprio sottotitolo all’autore; è comunque innegabile che sia permeata da un senso di tragicità e di fatalità più pronunciato che in tutte le altre composizioni. Ciò che piuttosto incuriosisce, è il fatto che gli anni che hanno visto la composizione e la prima esecuzione dell’opera - tra il 1903 e il 1904, con le annesse, continue revisioni dell’orchestrazione fino al 1906, quando il compositore stesso dirigerà la prima ad Essen, il 27 maggio - sono stati tra i più felici della sua vita. Solo qualche anno prima, nel 1902, Maher aveva sposato Alma Schindler – considerata una delle più avvenenti e vivaci fanciulle della Vienna di inizio secolo – che gli aveva dato la prima figlia, Maria Anna, mente nel 1904 nacque la seconda, Anna.
La struttura della Sesta sinfonia è tradizionale: un primo movimento in forma sonata, con tanto (cosa assai inusuale per il Maestro boemo) di ritornello all’esposizione; un Andante moderato di carattere cantabile ed introspettivo; un battagliero Scherzo punteggiato da sinistri colpi di timpano, con le sonorità inquietanti dello xilofono ed i trilli dei legni che ricordano una danse macabre, intercalato da un Trio quasi pastorale cui fa seguito uno strano Finale multiforme, dove i momenti gloriosi, quasi squarci di sereno nel mezzo della tempesta, sono continuamente giustapposti all’ineluttabilità del fato. La conclusione è effettivamente tragica, talmente improvvisa che lascia l’ascoltatore attonito, in attesa di una speranza che non verrà.
Pur essendo considerata una delle più tradizionali composizioni di Mahler, la Sesta non si distacca tuttavia dalla continua sperimentazione che ha portato il compositore a spingere il concetto di tonalità tradizionale ai limiti massimi possibili ed alle relative, estreme conseguenze. A cominciare dall’organico, che dal Titano non aveva fatto altro che allargarsi e che qui è semplicemente enorme.

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