Venerdì 17 Novembre 2017_11_17 ore 21
Chiesa di San Giovanni in Laterano
Piazza Bernini, Milano
MONTEVERDI450#1 “EXULTA FILIA SION”
Cantate e Mottetti del barocco italiano
Musiche di Monteverdi, Merula, Bassani
Soprano: Beatrice Palumbo
Organo: Carlo Centemeri
Un concerto dedicato ad alcune tra le principali opere del grande compositore di Cremona per voce sola e basso continuo, affiancate a brani di autori che ne raccolsero l’eredità nelle generazioni immediatamente successive, come Tarquinio Merula o Giovanni Battista Bassani. Protagonisti del concerto, il soprano Beatrice Palumbo, tra i più interessanti protagonisti della scena musicale barocca italiana, e l’organista Carlo Centemeri, direttore dell’Astrarium Consort, organista titolare della Basilica di San Lorenzo
Ingresso 5 euro
Sabato 18 Novembre 2017_11_18 Ore 21
CHIESA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO
PIAZZA BERNINI, MILANO
MONTEVERDI450#2 “ARIANNA… IL SUON DEI BEI LAMENTI”
Una drammatizzazione sonora in quattro stazioni sul “Lamento d’Arianna” di Claudio Monteverdi
Laura Faoro, flauto
Silvia Cignoli, chitarra elettrica
Mario Mariotti, tromba
Elia Moretti, percussioni
Ingresso 5 euro
Il secondo appuntamento del ciclo Monteverdi450 e’ realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Musica Contemporanea e inserito, altresì, nella rassegna “Risvegli di città”. La performance vedrà la presenza di un ensemble formato da Mario Mariotti (tromba), Laura Faoro (flauto), Elia Moretti (percussioni) e Silvia Cignoli (chitarra elettrica) che proporrà una spazializzazione sonora, drammaturgica e scenografica, con cui rileggere/ricomporre il “Lamento d’Arianna”, universalmente considerato uno dei capolavori di Claudio Monteverdi. La performance si sviluppa lungo quattro stazioni che sono contemporaneamente ambienti acustici, emotivi e fisici, a partire dalle quattro sezioni dell’aria monteverdiana, unica parte residua della perduta partitura della tragedia per musica “L’Arianna”, considerata uno degli esiti più alti del declamato arioso usato dal compositore cremonese di cui cadono nel 2017 i quattrocentocinquant’anni dalla nascita. Il Lamento di Arianna diventa anzitutto un lavoro sulla “plasticità” dei timbri degli strumenti moderni mettendo in stretta relazione i musicisti e il pubblico, “immerso” nell’installazione labirintica realizzata a partire dall’arredo sacro di San Giovanni in Laterano. Ma, tanto per la sua origine performativa di elaborazione sonora estemporanea, quanto per il carattere fortemente narrativo del materiale di partenza – il mito d’Arianna – il progetto non rinuncia ad una compiuta resa scenica, in linea con le tendenze più innovative e di ricerca del vicino mondo teatrale contemporaneo. Non ancora una “scrittura” scenica, bensì una drammatizzazione che tiene conto e rielabora in un insieme coerente la drammaturgia sonora già insita nella partitura monteverdiana, le possibilità installative e scenografiche offerte dallo spazio e le potenzialità del movimento attoriale stesso dei musicisti. In questo progetto dunque si trascende il ruolo del musicista interprete, che perde le briglie di una musica solo scritta. In un gioco sempre più attuale, specialmente negli ambiti di sperimentazione underground e di confine fra il mondo accademico e non, i musicisti si fanno registi degli avvenimenti musicali e di un pensiero progettuale scenicamente strutturato.
vedi sito http://www.canoneinverso.org/
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