2017_11_10 Arriva un classico del repertorio Bohème al Circolo Musicale Mayr-Donizetti

CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI
43ª STAGIONE OPERISTICA 2017-2018
direzione artistica: Damiano Maria Carissoni - Valerio Lopane
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)
www.MayrDonizetti.it
43ª stagione del Circolo Musicale Mayr-Donizetti
Venerdì 10 novembre 2017 - ore 21:00
LA BOHÈME
opera in quattro quadri, di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Ingressi 20€
personaggi interpreti
Rodolfo GIORGIO CASCIARRI
Schaunard ANDREA PORTA
Benoît GIOVANNI CESARE GUERINI
Mimì FEDERICA GRUMIRO
Marcello BRUNO PESTARINO
Colline FRANCESCO CAVALLI
Alcindoro CARLO BOMBIERI
Musetta ANNA DELFINO
Parpignol STEFANO MOZZALI
Sergente dei doganieri GIOVANNI CESARE GUERINI
Un doganiere ANGELO FIOCCO
Coro di voci bianche San Filippo Neri
Maestra del coro IRIS COMPOSTA
Piccola orchestra dei Colli Morenici
direttore Damiano Maria Carissoni
regia Valerio Lopane

capo macchinista OLIVIERO SCALVINI - macchinisti ROMUALDO SARGA, GIUSEPPE VITALI - elettricista MARCO CARMINATI
sartoria ERMINIA CASTELLETTI, LUIGINA DAMINELLI, AMABILE GHILARDI, DELIZIA LORELLO, MARIA CRISTINA MALGRATI, ANTONIETTA NAVA
trucco e acconciature Associazione Istituto Scolastico Sistema
scene CRISTINA DUCCI - elementi scenici CHIARA TAIOCCHI - costumi Sartoria Teatrale Calauce
effetti digitali ENRICO MAFFI - luci GIAMPIETRO NOZZA


«Più invecchio, più mi convinco che La Bohème sia un capolavoro e che adoro Puccini, il quale mi sembra sempre più bello»
Igor Stravinskij, Venezia 1956
Dopo la calorosa accoglienza riservata ad una serata inaugurale attorno al Settecento di Scarlatti e Mozart, ci addentriamo nella 43ª stagione con un tuffo nel romanticismo di Giacomo Puccini  (Lucca, 27 novembre 1813 - ivi, 23 gennaio 1864), con La Bohème (Prima rappresentazione, 1º febbraio 1896, Teatro Regio di Torino). L’opera (che riadatta liberamente il romanzo di Henri Murger, Scènes de la vie de bohème, del 1851), tramite l’acutissimo libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ci offre una prospettiva commovente della gioventù, con i suoi necessari slanci contrastanti: egoismo e bontà, isolamento e gruppo, svago e sollecitudine, in un crescendo di emozioni di fronte alle gioie semplici e alla spietatezza della vita.
È possibile scaricare liberamente il libretto alla pagina: http://www.librettidopera.it/zpdf/boheme_p.pdf

Note di regia
Puccini ha sempre tenuto in alta considerazione la cornice visiva dei suoi melodrammi. Questo vale, in special modo, per La Bohème: l’ambientazione di questo capolavoro, infatti, si intreccia in maniera indissolubile con la dialettica della vicenda, tanto da creare un unicum visivo, scenico e drammatico. Una tale urgenza di verità è certamente connessa all’esperienza autobiografica del musicista; è nota infatti la sua personale esperienza milanese di sapore bohèmien ai tempi degli studi in conservatorio, condotta accanto a un altro giovane, altrettanto “zingaro”: Pietro Mascagni. Quest’atmosfera fu colta in pieno alla prima assoluta torinese, con un Toscanini insolitamente complice di uno stile scanzonato, disinvolto e goliardico. Da queste riflessioni è nata la mia idea di risalire al clima della “prima volta”; mi sono quindi indirizzato per i fondali ad un’esperta di questo genere di indagini, la scenografa umbra Cristina Ducci, che rievocherà, con mezzi digitali e secondo la sua personale sensibilità interpretativa, i bozzetti originali di Adolf Hohenstein (1854-1928), che accolsero il battesimo dell’opera. Con le ulteriori scelte sui costumi, sugli attrezzi e sulla gestualità vorrei quindi delineare, come scriverebbe Murger, una vita al tempo stesso “gaia e terribile”.
  Valerio Lopane

La Bohème è un’opera complessa, punteggiata da grandi e celeberrimi momenti “cantati”, come Che gelida manina, Sì, mi chiamano Mimì, Oh, soave fanciulla, Quando men vo, Donde lieta, Vecchia zimarra, fusi in un unicum narrativo e musicale di incessante respiro. Il maestro Damiano Maria Carissoni, alla guida della Piccola orchestra dei Colli Morenici, ha raccolto intorno a sé un cast di evidente esperienza puccinana, entusiasticamente disposto a ricreare la necessaria scioltezza musicale e scenica in collaborazione con lui e con il regista Valerio Lopane. Mimì sarà Federica Grumiro, soprano di schietta natura lirica, (voce emersa dalle audizioni periodiche del Circolo, nuova per il pubblico del Mayr). L’insidiosa parte di Musetta, soubrette ricca di slanci umani, sarà Anna Delfino, recentemente applaudita come protagonista de La Dirindina. La parte di Rodolfo sarà sostenuta da Giorgio Casciarri (acclamato Cavaradossi nella nostra recente edizione di Tosca). Gli altri tre “moschettieri” -per dirla alla Murger-, saranno il vivace baritono Bruno Pestarino, Marcello (nuovo per il Circolo); il baritono Andrea Porta, Schaunard (appaludito Figaro in Le Nozze di Figaro) e, per finire, Francesco Cavalli, Colline (una delle recenti acquisizioni del Mayr-Donizetti). Le due parti “caratteriste” di Benoît e Alcindoro avranno la voce del nostro Giovanni Cesare Guerini e di Carlo Bombieri. Completa il cast, quale Parpignol, il giovane tenore Stefano Mozzali, voce bergamasca che si sta perfezionando con Livio Scarpellini. Il Coro Lirico Coro Opera Ensemble, istruito da Ubaldo Composta e il Coro di voci bianche San Filippo Neri, istruito da Iris Composta animeranno la scena del Quartiere Latino e della Barriera d’Enfer. Il regista Valerio Lopane si avvarrà della collaborazione per i costumi della Sartoria Teatrale Calauce e, per i fondali digitali, della scenografa umbra Cristina Ducci, per la prima volta al Mayr-Donizetti.

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