TEATRO LIBERO STAGIONE DI PROSA 2017/18 ORARI SPETTACOLI Salvo diverse indicazioni, gli spettacoli vanno in scena dal lunedì al sabato alle ore 21.00 e domenica alle ore 16.00. Da maggio 2018 invece tutti i giorni alle ore 21.00. Giovedì 05 Ottobre 2017_10_05 Venerdì 06 Ottobre 2017_10_06 Sabato 07 Ottobre 2017_10_07 Domenica 08 Ottobre 2017_10_08 Lunedì 09 Ottobre 2017_10_09 Martedì 10 Ottobre 2017_10_10 5-10 ottobre 2017/prima nazionale Effetto Morgana-compagnia in residenza TLLT 40 GRADI drammaturgia e regia Andrea Maria Brunetti con Fabio Banfo, Luigi Guaineri, Roberto Testa assistente alla regia Serena Piazza Due uomini, due attori russi, sullo sfondo della violenza e della criminalità degli anni ’90 si trovano, alla fine di una tournée invernale nella provincia battuta dal vento e dalla neve, bloccati in un paesino sperduto del nord, in una misera stanza ammobiliata. Qui, reduci da una apocalittica bevuta, senza un rublo in tasca, abbandonati dalla loro stessa Compagnia ripartita per San Pietroburgo, incontrano un uomo che vuole aiutarli: a patto che loro non facciano nulla per ricambiare il suo gesto. Ma i due senza saperlo gli salvano la vita, e l’uomo ora vuole riscuotere a tutti i costi ciò che gli è dovuto. Quaranta sono i gradi della vodka; quaranta sotto zero sono i gradi a cui scende la temperatura nella provincia russa, dove i due attori malandati stanno mettendo in scena il Macbeth di Shakespeare. Siamo nel post “perestroyka”, la ricostruzione attesa con speranza quasi mistica. Il dialogo è serrato: galleggia nell’alcol alimentando e distorcendo riflessioni su Dio, sull’arte, sulla morale, sul senso della vita. Il tutto con lo slancio tipico della “russkaja ducha”, l’anima russa, vera protagonista di questo atto unico. Mercoledì 11 Ottobre 2017_10_11 ATIR/Piccolo Teatro di Milano- spettacolo–ospite MAESTRO! Memorie di un guitto di e con Stefano de Luca La storia di un giovane attore e del suo indimenticabile incontro con Giorgio Strelher. In un racconto sfacciatamente autobiografico che passa dall'aneddoto alla citazione, dal ricordo alla riflessione, il regista Stefano de Luca ci trasporta nel cuore di un'esperienza irripetibile: l'incontro con uno dei più grandi maestri del teatro. “Da anni ormai sento la necessità, quasi l'urgenza, di raccontare qualche frammento dell' esperienza vissuta nell'arco di dieci anni accanto a Strehler - racconta - E ho deciso di dare forma teatrale a questi ricordi e a queste riflessioni e di presentarle al pubblico in forma di monologo. Lo spettacolo si snoda tra coincidenze, innamoramenti e segni premonitori. E’ la storia di un giovane attore giunto a Milano sul finire degli anni '80, alla scuola del più famoso regista europeo, e di alcune grandi lezioni di teatro e di vita apprese nei modi più curiosi e imprevedibili. Giovedì 12 Ottobre 2017_10_12 Venerdì 13 Ottobre 2017_10_13 Sabato 14 Ottobre 2017_10_14 Domenica 15 Ottobre 2017_10_15 Lunedì 16 Ottobre 2017_10_16 Martedì 17 Ottobre 2017_10_17 Carolina Reaper IN.TER.NOS. Indagine – Li hai visti? – Pigiama party drammaturgia Livia Castiglioni regia Patrizio Luigi Belloli con Silvia Giulia Mendola, Francesco Meola, Elena Scalet musiche Gipo Gurrado luci Daniel Tummolillo “Indagine” – “Li hai visti?” – “Pigiama party”: tre brevi atti unici caratterizzati da un sottofondo di inquietudine ed estraneità. Ogni episodio nasce e si conclude in un interno, una stanza. Da una quotidianità rassicurante emergono con prepotenza sfumature di debolezze e fragilità al limite del sopportabile. Un basso continuo di sussurri, grida soffocate che risuonano come un vago rumore di fondo a tratti assordante. In INDAGINE, due agenti di polizia si trovano a interrogare una ragazza riguardo misteriosi avvenimenti accaduti la notte prima a una festa di compleanno. LI HAI VISTI? ci racconta invece il progressivo isolamento che una giovane coppia costruisce attorno alla propria abitazione per il terrore che scatena la comparsa di quattro sinistri individui. PIGIAMA PARTY si apre con l’atmosfera leggera di una serata tra amici dove, tra cioccolata calda e sogni ad occhi aperti, aleggiano vecchie leggende metropolitane e storie dell’orrore. E forse basta l’anta di un armadio malmessa per trascinarci in un epilogo ai confini della realtà. Mercoledì 18 Ottobre 2017_10_18 Giovedì 19 Ottobre 2017_10_19 Venerdì 20 Ottobre 2017_10_20 Sabato 21 Ottobre 2017_10_21 Associazione Culturale Anfiteatro ARIA-Una fiaba sulla libertà scritto da Francesco Niccolini regia Roberto Aldorasi con Naya Dedemailan scene Antonio Panzuto Una mattina apri la porta di casa e trovi un regalo inatteso. Troppo bello per essere capitato proprio a te. È quello che accade a Liguor, il protagonista di questa storia: un piccolo uomo che vive su di un'isola triste, piena di divieti, compreso ridere e nuotare in mare. Chi sgarra fa una brutta fine. Ma oggi è il giorno fortunato di Liguor: dietro la porta di casa trova una bambina appena nata. Bella, sorridente, tranquilla e così leggera che deciderà di chiamarla Aria. “ARIA” è una fiaba moderna sulla libertà di espressione, sulla fuga dall’oppressione, dalla dittatura, dai divieti, sul rapporto padre e figlia. Aria è un monito a tutti noi, un invito a guardare oltre. Domenica 22 Ottobre 2017_10_22 Lunedì 23 Ottobre 2017_10_23 Martedì 24 Ottobre 2017_10_24 Mercoledì 25 Ottobre 2017_10_25 ARCUS Milano – Università degli Studi di Milano DISSOLVENZE INCROCIATE da Harold Pinter regia e adattamento Claudio Marconi con Sergio Longo, Omar Nedjari, Marika Pensa, Daniele Santisi assistente alla regia Paola Arcuria scene e costumi Claudio Marconi e Paola Arcuria luci Giuseppe Amato Ci sono scrittori che sanno davvero descrivere la vita, altri che senza descriverla ce la raccontano, altri ancora sono scrittori dell’istante, del frammento isolato del nostro inquieto e approssimativo procedere nell’esistenza. Uno di questi ultimi grandi fotografi-scrittori è Harold Pinter. Il nostro racconto è fatto di imperscrutabili incroci di voci che si dissolvono nel non-sense dell’attimo che ci sfugge. Pinter ha fissato nelle sue istantanee una realtà resa surreale dall’estrapolazione illogica dal contesto di riferimento. Un’umanità scossa che vaga attraverso discorsi sospesi spesso non destinati a concludersi, ma solo a dissolversi insieme ai sogni, alle emozioni, alle tensioni che li hanno generati. Queste strane “dissolvenze incrociate” sono qui inanellate come piccole perle con la stessa meticolosa incoerenza con cui Pinter ha scattato negli anni le sue istantanee, archiviandole sotto forma di radiodrammi, short stories, fino a farle catalogare - dagli altri - addirittura come atti unici. Giovedì 26 Ottobre 2017_10_26 Venerdì 27 Ottobre 2017_10_27 Sabato 28 Ottobre 2017_10_28 Domenica 29 Ottobre 2017_10_29 Lunedì 30 Ottobre 2017_10_30 Martedì 31 Ottobre 2017_10_31 Teatrouvaille EROTICA LINEA GOTICA di Stefano Braschi regia Stefano Cordella con Monica Faggiani, Francesca Gemma, Paola Giacometti, Chiara Serangeli in collaborazione con Centro di produzione teatrale ELSINOR Erotica-Linea-Gotica prende spunto dai racconti di mamme, nonne e zie sul passaggio del fronte nell'autunno 1944, ma anche da qualche racconto confuso del nonno della prima guerra. Gli orrori sono fuori della porta, ma piovono anche dal soffitto, insieme con le bombe e le granate, soldati da ogni angolo del globo bussano alla porta, buoni e cattivi ma pur sempre uomini. Ed insieme alla guerra, gli amori o i desideri d’amore, di cui i racconti delle zie, allora ragazze, erano traboccanti. La scena è ambientata in una piccola chiesetta di Cà Baccagli, in Emilia Romagna, adiacente alla villa padronale requisita dai tedeschi. Dentro vi si sono asserragliate una madre, una zia zitella e due figlie, Il filo rosso di questo spettacolo è il rapporto con il corpo. Il corpo maciullato e deformato dei soldati in guerra in contrasto con le forme e la tensione genuinamente erotica delle protagoniste. La curiosità verso il corpo dell'altro censurata dal senso del pudore e dalle rigidità culturali dell’epoca. La religione e il sesso. Giovedì 02 Novembre 2017_11_02 Venerdì 03 Novembre 2017_11_03 Sabato 04 Novembre 2017_11_04 Domenica 05 Novembre 2017_11_05 Lunedì 06 Novembre 2017_11_06 Martedì 07 Novembre 2017_11_07 Giorni Dispari Teatro LUDOVICO SECONDO LUDOVICO scritto e diretto da Vittorio Bizzi con Leonardo Lempi, Sarah Collu, Andrea Benvenuto e Nicolas Errico assistente alla regia Jacopo Girardi scene Debora Palmieri costumi Officine Red Carpet Teatro suono Alessandro Cerea luci e audio Stefano Capra Ludwig II di Baviera: il re pazzo. Un mito che si rinnova tra follia e grandezza, tra sogno e realtà, e costruisce castelli sempre più in alto, tra le aquile. O solo nella sua mente. Una storia di narcisismo, inquietudine, insoddisfazione e solitudine, ma soprattutto la storia di una visione delle cose, di un uomo nel mondo diverso dal mondo. Questa pièce si allontana dall'oggettività storica e propone una visione interna di Ludwig, portando fuori dal corpo del re il teatro magico delle sue visioni, materializzando l'inferno dei rapporti umani. Un grezzo simbolismo da ragazzi di oggi di una periferia metropolitana, Los Angeles, banlieue di Marsiglia o Quarto Oggiaro, che improvvisano rituali crudeli di sesso, di vita e di morte per sfuggire alla noia. Quattro attori interpretano una dozzina di personaggi. Ludovico, capetto controverso di una microsocietà alla deriva, risponde anch’egli al carattere crudo della messinscena: una ricerca personale e artigianale fatta con quello che si ha a disposizione, perché una società ai margini utilizza ogni oggetto che ha, di recupero, riciclo, assemblato da materiale con funzioni originarie anche molto lontane. Giovedì 09 Novembre 2017_11_09 Venerdì 10 Novembre 2017_11_10 Sabato 11 Novembre 2017_11_11 Domenica 12 Novembre 2017_11_12 Lunedì 13 Novembre 2017_11_13 Martedì 14 Novembre 2017_11_14 Mercoledì 15 Novembre 2017_11_15 Giovedì 16 Novembre 2017_11_16 Fenice dei Rifiuti LA BISBETICA DOMATA - L'anarchia dell'obbedienza liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare drammaturgia e regia Alessandro Veronese con Alessandro Veronese e cast in via di definizione produzione Fenice dei Rifiuti Prendi il mio corpo. Coloralo di bianco, e sarò sposa. Coloralo di azzurro, e sarò oceano. Coloralo di rosso, e sarò sangue. Coloralo di nero, e sarò lutto. Ti guardo immobile, goffo manichino. Per convincerti, anche questa volta, che io ti abbia obbedito. Una rilettura del testo originale, in cui lo sguardo del regista Alessandro Veronese si sposta sul tema della dittatura in un continuo ribaltamento di piani tra verità autentica e verità raccontata. Lo spettatore è condotto per mano da alcune donne travestite da croupiers all’interno di una sfavillante casa da gioco il cui premio finale è il corpo delle giovani sorelle Caterina e Bianca. L’arte del travestimento è la chiave di lettura del gioco: nulla è come sembra. I tavoli sono in realtà luccicanti prigioni, con catene legate alle caviglie degli spettatori. Le croupiers non smettono mai di esercitare il loro controllo mentale nei confronti dei partecipanti al gioco, in una continua e massacrante corsa al rilancio. Sabato 18 Novembre 2017_11_18 Domenica 19 Novembre 2017_11_19 Lunedì 20 Novembre 2017_11_20 Martedì 21 Novembre 2017_11_21 Mercoledì 22 Novembre 2017_11_22 Giovedì 23 Novembre 2017_11_23 Strutture Primarie MADAME BOVARY scritto e diretto da Luciano Colavero con Chiara Favero scenografia Alberto Favretto e Marcello Colavero suono Michele Gasparini luci Elisa Bortolussi costumi Stefania Cempini Madame Bovary: il titolo è una trappola. Quando ho cominciato a scriverlo questo testo non era nemmeno Madame Bovary, era solo un breve monologo nato dalla lettura di “Consumo dunque sono” di Zygmunt Bauman. Poi ho capito che quel materiale poteva dialogare con il romanzo di Flaubert. Ho osato una riscrittura radicale. Ho imprigionato Emma nel momento del suicidio e ho scritto un monologo per dissezionarla ed estrarne il cuore: il suo desiderio di essere altrove, di vivere un’altra vita, di essere qualcun altro. Quando si è trattato di metterlo in scena volevo che fosse un lavoro completamente incentrato sulla recitazione: ho intrappolato l’attrice in una pedana lunga 4 metri e larga 50 centimetri, un palcoscenico troppo stretto per recitare, dal quale non scende mai per tutta la durata dello spettacolo. Quando immagino madame Bovary vedo una donna che ha fame, vedo una donna drogata di desiderio. La sua droga non sono gli oggetti, la sua droga è l’immagine, la visione, il sogno di ciò che non possiede. Lei vede qualcosa che non ha, lo desidera e corre. Il desiderio l’avvelena ma nello stesso tempo la rende viva. Venerdì 24 Novembre 2017_11_24 Sabato 25 Novembre 2017_11_25 Domenica 26 Novembre 2017_11_26 Rassegna Palco Off Mana Chuma Teatro COME UN GRANELLO DI SABBIA testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla con Salvatore Arena scene Aldo Zucco musiche originali Luigi Polimeni disegno luci Stefano Barbagallo assistente alla regia Ylenia Zindato Giuseppe Gulotta, giovane muratore, viene arrestato e costretto a confessare l'omicidio di due carabinieri in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti traffici di armi e droga. Gulotta ha vissuto 22 anni in carcere da innocente e 36 anni di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. La voce di Giuseppe ci attira in questo vortice raccontando, come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile e alta identità. Lo fa alternandosi a voci secondarie, ma necessarie: un vicequestore illuminato, schiacciato anche lui dall’ingranaggio, l’ufficiale dell’arma, regista occulto delle torture, la moglie Michela, i genitori. Giovedì 30 Novembre 2017_11_30 Venerdì 01 Dicembre 2017_12_01 Sabato 02 Dicembre 2017_12_02 Domenica 03 Dicembre 2017_12_03 Lunedì 04 Dicembre 2017_12_04 Martedì 05 Dicembre 2017_12_05 Mercoledì 06 Dicembre 2017_12_06 Giovedì 07 Dicembre 2017_12_07 Venerdì 08 Dicembre 2017_12_08 Sabato 09 Dicembre 2017_12_09 Domenica 10 Dicembre 2017_12_10 Lunedì 11 Dicembre 2017_12_11 Martedì 12 Dicembre 2017_12_12 Teatro dell'Allodola PASSI di Antonio Alamo regia Tiziana Bergamaschi con Valentina Ferrari, Marisa Miritello, Elisabetta Torlasco, Greta Zamparini Una madre e una figlia. E alcuni scarafaggi parlanti. Tutti vivono nella stessa casa, seppur in luoghi diversi. Nuria, la figlia, vuole liberare l’appartamento dove vive la madre ma Carmen, la madre, non vuole assolutamente lasciare la sua casa. La demenza senile le permette di sentir parlare gli scarafaggi tra di loro. Il fatto che parlino non importa nulla. Il problema è solo come sterminarli. Antichi rancori e nuovi destini attendono donne e scarafaggi. In questo testo l’autore abbandona statisti e inventori per dare voce e spazio a persone e fatti quotidiani. Ma il dramma è sempre lo stesso: gli umani rischiano di distruggere se stessi e l’ambiente in cui vivono perché sono incapaci di ascoltare e comunicare, ognuno preso dai suoi egoismi dalle sue esigenze. Su questa linea narrativa si sviluppa il tema doloroso del rapporto vecchi/giovani attraverso le difficoltà di comunicazione dovute a uno stato alterato di coscienza come può essere la demenza senile o l’Alzheimer. Giovedì 14 Dicembre 2017_12_14 Venerdì 15 Dicembre 2017_12_15 Sabato 16 Dicembre 2017_12_16 Domenica 17 Dicembre 2017_12_17 Lunedì 18 Dicembre 2017_12_18 Martedì 19 Dicembre 2017_12_19 Effetto Morgana SEMMELWEIS-Breve storia dell'Igiene di e con Fabio Banfo regia Serena Piazza produzione Effetto Morgana Considerato il Galileo della medicina, per la sua scoperta rivoluzionaria e per l'ostilità che gli procurò, il dottor Semmelweis è uno di quegli uomini che la storia ha dimenticato. Ignac Semmelweis, nei primi anni dell'800, nel cercare di combattere la febbre puerperale che mieteva decine e decine di vittime nel reparto di ostetricia dell'ospedale di Vienna, scopre la contaminazione batterica per pura intuizione. Semmelweis arriva a questa scoperta solo attraverso l'osservazione empirica, verificando come nel suo ospedale, più che in altri, le puerpere muoiano a causa di febbre post parto ed incrociando questo dato con il fatto che i medici dissezionavano i cadaveri nell'attiguo reparto di anatomia prima di passare a visitare le partorienti. La sua scoperta lo porterà a fare una richiesta alle autorità ospedaliere: disinfettarsi le mani prima di entrare in ostetricia. Questa semplice richiesta gli arrecherà scherno e danni alla carriera, fino al suo allontanamento dall'ospedale. Giovedì 21 Dicembre 2017_12_21 Venerdì 22 Dicembre 2017_12_22 Sabato 23 Dicembre 2017_12_23 Rassegna Palco Off La Memoria del Teatro VIRGINEDDA ADDURATA regia Nicola Alberto Orofino di Giuseppina Torregrossa con Egle Doria e Francesca Vitale voce fuori campo Fiorenzo Fiorito disegno luci Simone Raimondo costumi Monia Torchia IN SOSTITUZIONE DELLO SPETTACOLO “IL NOSTRO AMORE SCHIFO” Rosalia visse gran parte della sua vita nel silenzio di una grotta, prima nei pressi di Agrigento, poi a Palermo. Abituata al silenzio, del tutto priva di condizionamenti di culture, media e tendenze dominanti, ma anche di controculture e di controtendenze. Una donna misteriosa, della cui vita si sa pochissimo e che fu conosciuta solo dopo la sua morte per il miracolo della guarigione palermitana dall’epidemia di peste che colpì la città nel 1624. Lo spettacolo prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Trapani qualche anno fa. Un marito, con la complicità della sua amante, trascina in un agguato la moglie, al nono mese di gravidanza, le spacca la testa, la cosparge di benzina e poi le dà fuoco. Le protagoniste della storia, prima che la tragedia si compia, vanno tutte supplici dalla “Santuzza”. Nel confronto il confine tra bene e male si appanna, le donne si fidano e confidano nella Santa, la quale di rimando, brutalmente, ammonisce che spesso le cose, più che dal cielo, vanno risolte sulla terra. Mercoledì 27 Dicembre 2017_12_27 Giovedì 28 Dicembre 2017_12_28 Venerdì 29 Dicembre 2017_12_29 Sabato 30 Dicembre 2017_12_30 Domenica 31 Dicembre 2017_12_31 Mò.Mì COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA di Dario Fo e Franca Rame diretto e interpretato da Lidia Miceli e Alessandro Moser aiuto regia Alessandro Natale scene Paolo Pioppini disegno luci Rocco Giordano Un emozionante e irriverente viaggio all'interno delle dinamiche di coppia. Un uomo e una donna dopo anni di matrimonio rigorosamente monogamo provano ad aprirsi verso estemporanee relazioni sentimentali. Un equilibrio familiare compromesso. I rapporti fugaci e i maldestri tentativi di suicidio. La speranza offerta da un nuovo legame e un tardivo rimpianto che sfocia quasi in pazzia. Portata al successo da Dario Fo e Franca Rame, l’opera viene riproposta restituendo tutta la comicità propria del testo originale, nel quale s’innestano riflessioni e considerazioni di vibrante attualità. Mercoledì 10 Gennaio 2018_01_10 Giovedì 11 Gennaio 2018_01_11 Venerdì 12 Gennaio 2018_01_12 Sabato 13 Gennaio 2018_01_13 Domenica 14 Gennaio 2018_01_14 Lunedì 15 Gennaio 2018_01_15 Martedì 16 Gennaio 2018_01_16 Mercoledì 17 Gennaio 2018_01_17 Giovedì 18 Gennaio 2018_01_18 Venerdì 19 Gennaio 2018_01_19 Sabato 20 Gennaio 2018_01_20 Domenica 21 Gennaio 2018_01_21 Lunedì 22 Gennaio 2018_01_22 Martedì 23 Gennaio 2018_01_23 Compagnia Teatro Binario 7 COME SONO DIVENTATO STUPIDO di Martin Page drammaturgia e regia Corrado Accordino con Corrado Accordino, Chiara Tomei, Alessia Vicardi e lo Stupido assistente alla regia Valentina Paiano scene e costumi Maria Chiara Vitali Antoine ha una grave malattia: l’intelligenza. E’ una persona particolarmente dotata, fisiologicamente più sensibile e acuta della media, e ha capito che il suo spirito inquieto e la sua curiosità intellettuale lo condannano al mal di vivere. Tenta quindi varie strade per risolvere la sua difficoltà a partecipare alla vita fino a quando prenderà la decisione definitiva: diventare stupido. Ma non è così facile: il percorso è più accidentato di quanto sembri. Lui vorrebbe dimenticare di capire, appassionarsi alla quotidianità, credere nella politica, comprare bei vestiti, seguire gli avvenimenti sportivi, fantasticare sull’ultimo modello di automobile, guardare con interesse e partecipazione emotiva i programmi televisivi. Vorrebbe tutto questo. E soprattutto vorrebbe stare bene con gli altri, non capirli ma essere come loro, fra di loro, uno di loro, e come loro condividere le stesse cose. Venerdì 26 Gennaio 2018_01_26 Sabato 27 Gennaio 2018_01_27 Domenica 28 Gennaio 2018_01_28 Rassegna Palco Off Briglia d'Oro Teatro MOZZA di e con Claudia Gusmano aiuto regia Laura Palmeri musiche Ermanno Dodaro luci Michelangelo Vitullo scenografia Martina Picchioni e Letizia Cascia C’è una giovane donna in mare sulla prua di un peschereccio. Una generazione di marinai la sua, a partire dal nonno, che il mare “ce l’aveva dentro” perché lo aveva bevuto tutto durante la sua vita. Con la sua morte, il destino di Mozza si palesa. Un sintomo di malessere dietro l’altro, analisi del sangue, un urlo liberatorio, insegnato dal nonno per farle tornare il sangue in corpo che le era stato tolto, viene scambiato per un sintomo di follia. Lo psicologo dice: “c’è una sola cura e il da farsi è chiaro: Mozza a mare deve stare”. Il suo peschereccio, dotato di un campanaccio da suonare in caso di emergenza, manca di una parte fondamentale: il timone. Escludendo categoricamente la richiesta di aiuto, non c’è più nulla che dipenda dalla sua volontà, né tornare né proseguire. Giovedì 01 Febbraio 2018_02_01 Venerdì 02 Febbraio 2018_02_02 Sabato 03 Febbraio 2018_02_03 Domenica 04 Febbraio 2018_02_04 Lunedì 05 Febbraio 2018_02_05 Martedì 06 Febbraio 2018_02_06 Giorni Dispari Teatro FRIDA K testo di Serena Nardi tratto dagli scritti di Frida Kahlo regia Serena Nardi con Sarah Collu e Serena Nardi coreografie Lara Guidetti video Vittorio Bizzi musiche originali Alessandro Cerea scene e costumi Officine Red Carpet Teatro Una messa in scena che prende il via dai fatti biografici, così come Frida stessa li racconta nei numerosi scritti che ha lasciato, ma non vuole esserne un racconto. Gli episodi che segnarono l’esistenza di questa donna straordinaria sono la partitura su cui si costruisce una scena che squarcia la tela di nuvole dipinte per mostrarci la forza e la tenacia con cui Frida si aggrappava alla vita, che la morte le contendeva fin dall’adolescenza. Frida ci viene mostrata letteralmente appesa a una serie di nastri rosso sangue, da cui pendono, come tanti tarocchi che già hanno rivelato ciò che dovevano rivelare, dettagli di alcuni dipinti famosi. Compagna di gioco sarà la morte, venuta a prenderla questa volta senza possibilità di appello. In una danza di ricordi scambiati – a volte leggeri, spesso crudelmente dolorosi ma sempre veri – Frida e la Morte si palleggeranno i racconti, le impressioni, le emozioni e i sentimenti, in un’atmosfera spesso grottesca e dissacrante che tutto cerca, fuorché il melodramma. Giovedì 08 Febbraio 2018_02_08 Venerdì 09 Febbraio 2018_02_09 Sabato 10 Febbraio 2018_02_10 Domenica 11 Febbraio 2018_02_11 Lunedì 12 Febbraio 2018_02_12 Chronos3 NUOVO EDEN di e con Jessica Leonello regia Manuel Renga video Nicola Zambelli scene Mario Leonello, Mario Barnabi, Manuel Renga Immaginate di addormentarvi per quindici anni. Di risvegliarvi e tornare a fare un giro per le vostre città, cercando i luoghi impressi nella vostra memoria, le persone, le abitudini. Tutto sommato, a noi, pare non sia successo nulla. Ma per Cesare, che viveva nel cuore storico di un’operosa città del Nord Italia, quasi tutto è cambiato: il cinema Eden - che era l’ultimo cinema a luci rosse rimasto in città - si è trasformato in un cinema d’essai; il cricket è diventato il secondo sport più praticato e i suoi giocatori sono tutti indiani e pachistani ormai di seconda generazione; ogni semaforo si è trasformato in rotonda. Ai bordi della città solo residui industriali di vecchie fabbriche abbandonate e al loro posto un luna park e centri commerciali; perfino le prostitute anziane, coetanee di Cesare, sono le ultime rimaste, con le loro sedie, a lavorare in orario diurno nel centro storico, tra i vicoli di un quartiere simbolo dell’aggregazione e della vita popolare. Riaprite gli occhi e il vostro vecchio eden, è un nuovo eden. Martedì 13 Febbraio 2018_02_13 Mercoledì 14 Febbraio 2018_02_14 Giovedì 15 Febbraio 2018_02_15 Venerdì 16 Febbraio 2018_02_16 Sabato 17 Febbraio 2018_02_17 CHRONOS3 MARIA SOTTERRATA-La terra trema, la volontà no drammaturgia Davide Lo Schiavo regia Valentina Malcotti con Valeria Sara Costantin scene e costumi Antonella De Iorio realizzazione scene Gianmarco Malcotti e Antonella De Iorio Uno spettacolo realizzato con il contributo del Comune di Gemona del Friuli e in collaborazione con LAB Laboratorio Internazionale della Comunicazione Maria Fantìn è una giovane ragazza di Gemona che sogna di diventare un’abile sarta e lavorare in un atelier di moda a Parigi. Il terremoto sconvolge la sua realtà: Maria rimane imprigionata sotto le macerie, non sa più dove si trova, non riesce ad uscire. In uno spazio e un tempo in continuo mutamento ripercorre la sua vita, nel tentativo di ritrovare la propria identità per sfuggire alla cinica Nostra Signora Morte, anch’essa rimasta incastrata sotto il terremoto, suo malgrado. Le parole di Maria rievocano la sua vita passata: l’infanzia, le amicizie perdute, il primo amore, la prima discoteca, il lavoro in manifattura, la Gemona sconosciuta di prima del terremoto, la sua famiglia. Maria combatte fra passato e futuro sospesa in un limbo di attesa: oscillando tra vita e morte, le circostanze del crollo e lo scacco con Nostra Signora Morte la costringeranno a compiere una scelta decisiva. Domenica 18 Febbraio 2018_02_18 Lunedì 19 Febbraio 2018_02_19 Martedì 20 Febbraio 2018_02_20 Mercoledì 21 Febbraio 2018_02_21 Giovedì 22 Febbraio 2018_02_22 Il Servo Muto Teatro FANTINE-Quando dal Caos nacque l'Amore ispirato a “I Miserabili” di Victor Hugo drammaturgia e regia Michele Mariniello con Sara Drago sound design Fabrizo Frisan scene Silvia Cremaschi “Fantine – Quando dal Caos nacque l’Amore” è un monologo tratto dal romanzo I Miserabili di Victor Hugo. Una rivisitazione del personaggio di Fantine, estrapolato dal contesto romantico-ottocentesco e fatto rivivere al giorno d’oggi. La storia racconta in chiave attuale le vicende del personaggio del romanzo, calato però nella degradata periferia di una grande città: un cupo agglomerato di palazzoni ad alveare da regime sovietico e case popolari. Fantine, rappresentata nell’attimo prima di morire, inizia a raccontare la sua storia animando situazioni e personaggi: la vita nella casa popolare, la storia dei suoi genitori, di come la mamma si sia rifatta tutta per poi fuggire in Belize con Jesus e di come papà abbia smesso di parlare, per fissarsi sul televisore. Racconta il luogo in cui vive, i panorami disperanti e le persone che vi abitano; racconta l’amore, unica possibilità, fra ignoranza e squallore, di cambiare il destino. Venerdì 23 Febbraio 2018_02_23 Sabato 24 Febbraio 2018_02_24 Domenica 25 Febbraio 2018_02_25 Rassegna Palco Off Onirika del Sud LA VOCE DI PEPPINO IMPASTATO di Giuseppe Caramagno con Pierpaolo Saraceno e Mariapaola Tedesco regia Pierpaolo Saraceno Dalle frequenze di Radio Aut, radio libera fondata a Terrasini nel 1977, si poteva ascoltare la voce secca, diretta e sincera di un uomo semplice e umile, ma tanto forte da sfidare nella sua terra martoriata dalla mafia, la sua stessa famiglia mafiosa. Quell’uomo è Peppino Impastato, grande lottatore ma soprattutto grande spirito ribelle, ucciso a soli trent'anni su ordine del capo di Cosa Nostra, Gaetano Badalamenti (Don Tano), bersaglio preferito di Peppino nelle sue trasmissioni di Radio Aut. L’ambiente scenico è diviso in due parti: da un lato la madre di Peppino che racconta, con occhi pieni d’amore, il mondo del figlio, la sua lotta, la sua forza d’animo. Dall’altro, una serie di flashback che ripropongono la vita di Peppino, le sue azioni, ma soprattutto la sua voce. Giovedì 01 Marzo 2018_03_01 Venerdì 02 Marzo 2018_03_02 Sabato 03 Marzo 2018_03_03 Domenica 04 Marzo 2018_03_04 Lunedì 05 Marzo 2018_03_05 Martedì 06 Marzo 2018_03_06 Il Giardino delle Ore/Teatro del Rimbombo/Belafonte con il supporto di Teatro Binario 7 e Residenza Carte Vive CANE SUGAR di Simone Severgnini, Andrea Robbiano e Davide Bonaldo supervisione drammaturgica Filippo Pozzoli con Simone Severgnini e Andrea Robbiano video e luci Davide Bonaldo musiche Tommaso Severgnini scene Francesca Mazzarello Siete mai stati contattati dal profilo di un morto su facebook? Che fine fanno le nostre identità virtuali una volta che il corpo ci abbandona? Da questi interrogativi è partito il lavoro di ricerca per la realizzazione di “Cane Sugar”, progetto teatrale che intende indagare due grandi temi: l’identità e il lutto. La prima in quanto multiforme essere che vive sia in noi, sia nelle nostre appendici, oggi sempre più virtuali; il secondo in quanto ancestrale dolore dell’umanità. Ci si sono così aperte altre due grosse questioni che sono state il motore del lavoro drammaturgico e di ricerca attorale: dove sta oggi la mia identità? Quanto è ancora il corpo il depositario di quello che sono? E quanto ho realmente delegato al web di essa? Come cambia la percezione del lutto attraverso internet? Quanto il contatto, molto più stretto e realistico che ci viene permesso oggi dall’etere, con i nostri cari defunti, sta cambiando la nostra percezione della morte e della sofferenza ad essa legata? Può davvero il nuovo contatto che il web mi consente con i morti semplificare il processo di elaborazione del lutto? “Cane Sugar” è uno scherzo che si spinge oltre il limite. Uno spunto per riflettere sulla nostra nuova immortalità, forse un nuovo modo di riproporre il mito di Frankestein, laddove il ruolo che una volta era della corrente elettrica ora è del web: spinta pulsante che rianima anche il più defunto dei corpi. Giovedì 08 Marzo 2018_03_08 Venerdì 09 Marzo 2018_03_09 Sabato 10 Marzo 2018_03_10 Domenica 11 Marzo 2018_03_11 Lunedì 12 Marzo 2018_03_12 Martedì 13 Marzo 2018_03_13 Mercoledì 14 Marzo 2018_03_14 Giovedì 15 Marzo 2018_03_15 Venerdì 16 Marzo 2018_03_16 Sabato 17 Marzo 2018_03_17 Domenica 18 Marzo 2018_03_18 Lunedì 19 Marzo 2018_03_19 Martedì 20 Marzo 2018_03_20 Compagnia Teatro Binario 7 AMORE ORGANICO con Alfredo Colina, Rossana Carretto, Fabio Zulli scritto e diretto da Corrado Accordino assistente alla regia Valentina Paiano scene e costumi Maria Chiara Vitali Oggi tutto si può comprare. Qualcuno potrebbe dire che nei secoli è sempre stato così, ma ora più che mai è evidente il potere e il fascino che il denaro esercita. Tutto ha un prezzo, purché ci sia un compratore. Ebbene, uno dei mercati più fiorenti e longevi che la storia conosca è quello degli organi. La nostra storia si dipana esattamente tra le follie di questo mercato altamente sensibile. Un uomo e una donna hanno bisogno dello stesso trapianto di organi. Facile immaginare che, nella nostra storia, uno sia ricco e uno sia povero. E che il ricco prevarrà sul povero. Meno prevedibile è però la macchinazione che il povero sta escogitando. La ricca è una vedova senza scrupoli. Il povero è un vedovo disgraziato, senza un futuro né un passato dignitoso. E poi c’è un terzo uomo, bello, aitante, affascinante, un seduttore nato, che sconvolgerà le regole del gioco. Giovedì 22 Marzo 2018_03_22 Venerdì 23 Marzo 2018_03_23 Sabato 24 Marzo 2018_03_24 Domenica 25 Marzo 2018_03_25 Lunedì 26 Marzo 2018_03_26 Martedì 27 Marzo 2018_03_27 Teatro Libero Palermo CONTRAZIONI di Mike Bartlett traduzione italiana Monica Capuani regia Luca Mazzone con Viviana Lombardo e Silvia Scuderi spazio scenico e paesaggio sonoro Luca Mazzone progetto e realizzazione video Pietro Vaglica luci Fiorenza Dado e Gabriele Circo Una manager e una sottoposta, una serie d’interviste, una morbosa curiosità che sconfina nell’ossessiva e ingombrante presenza voyeuristica dell’azienda nella vita privata dei propri lavoratori. Un testo asciutto e crudo del giovane e affermato drammaturgo inglese Mike Bartlett (Oxford 1980) – prodotto più volte dalla Royal Court e dal National Theatre di Londra – che mette due donne una di fronte all’altra, in una sorta d’intervista dove una è carnefice, l'altra è vittima. È un gioco di sottile tensione quello che si crea tra le due donne che, seppure nella consapevolezza che il potere trasforma le persone a prescindere dalla loro cultura, dal loro credo, dal loro genere sessuale, mette in luce aspetti inconsueti delle relative femminilità che si incrociano e si scontrano. Mercoledì 04 Aprile 2018_04_04 Giovedì 05 Aprile 2018_04_05 Venerdì 06 Aprile 2018_04_06 Sabato 07 Aprile 2018_04_07 Domenica 08 Aprile 2018_04_08 Lunedì 09 Aprile 2018_04_09 Martedì 10 Aprile 2018_04_10 Mercoledì 11 Aprile 2018_04_11 Giovedì 12 Aprile 2018_04_12 Venerdì 13 Aprile 2018_04_13 Sabato 14 Aprile 2018_04_14 Domenica 15 Aprile 2018_04_15 prima nazionale Compagnia Teatro Binario 7 MUNCH-La vita fa schifo, il panorama è bellissimo di Corrado Accordino in collaborazione con Simona Bartolena regia Corrado Accordino assistente alla regia Valentina Paiano scene e costumi Maria Chiara Vitali Un urlo, un grido, uno spostamento della realtà dai contorni inafferrabili, un tormento che nasce in noi e si espande sulla vita intorno a noi: questo non è Munch, o meglio, non è solo Munch. E’ l’intero Novecento che si apre su queste premesse. Dio è morto, le guerre indossano per la prima volta nella storia l’aggettivo Mondiale, Freud ha cominciato a mischiare e confondere le carte, la modernità è sinonimo di grandezza, di volontà, di spinte propositive ma anche di isolamento, di nuovi paradigmi della paura, di nuovi contorni dell’anima. Tutto si trasformerà nel Novecento, tutto perderà il suo senso riconoscibile e oggettivo per trovarne un altro, meno afferrabile, meno riducibile, più potente e anche più pericoloso. Questo Tutto o smarrimento del Tutto, di un insieme che diviene attimo e atomo assoluto, che sa sprigionare potenza e bellezza e orrore insieme, è già impresso nelle anime di quegli artisti che sono in empatia con il mondo, qualunque sia il volto che il mondo sta assumendo. Giovedì 26 Aprile 2018_04_26 Venerdì 27 Aprile 2018_04_27 Sabato 28 Aprile 2018_04_28 Domenica 29 Aprile 2018_04_29 Skené Company Milano LA FORTUNA Da Il Giocatore di Carlo Goldoni e Fëdor Dostoëvskij drammaturgia Marika Pensa e Omar Nedjari regia Omar Nedjari con Enrico Ballardini, Michele Bottini, Giulia D'Imperio, Sergio Longo, Enrico Maggi, Marika Pensa luci Ornella Banfi in collaborazione con la Compagnia Teatrale dell'Università degli Studi di Milano e Compagnia Teatrale Odemà Il gioco d’azzardo non è solo una malattia contemporanea, è anche il sintomo di una distorta idea della realizzazione personale e del rapporto con il proprio Ego, promossa spesso dalle dinamiche economiche e sociali. In un’ambientazione estremamente contemporanea, che tende quasi al futuro, lo spettacolo vede in scena un caleidoscopio di personaggi, che i cinque attori interpretano aiutati da maschere non più della commedia dell’arte, ma del mondo moderno, come la maschera della donna rifatta per il personaggio di Gandolfa, anziana donna che vuole a tutti i costi apparire giovane e sposare Florindo. In un incubo serrato e incalzante il protagonista vivrà la sua discesa nel baratro della dipendenza da se stesso. Mercoledì 02 Maggio 2018_05_02 Giovedì 03 Maggio 2018_05_03 Sabato 05 Maggio 2018_05_05 Domenica 06 Maggio 2018_05_06 Lunedì 07 Maggio 2018_05_07 Martedì 08 Maggio 2018_05_08 Mercoledì 09 Maggio 2018_05_09 Giovedì 10 Maggio 2018_05_10 Venerdì 11 Maggio 2018_05_11 Sabato 12 Maggio 2018_05_12 Domenica 13 Maggio 2018_05_13 prima nazionale TLLT - Teatro Libero Liberi Teatri KOBANE di Fabio Banfo regia Manuel Renga con Corrado Accordino, Cinzia Spanò, Nicola Stravalaci, Matteo Vitanza, Roberta Lanave produzione TLLT Il testo è stato presentato in forma di lettura/studio al Milano Playwright Festival 2015 Maria ritorna a casa, convertita all'Islam, dopo essere stata rapita in territorio Siriano dai miliziani dell'Isis. Suo padre è un anziano docente di storia, malato di Alzheimer. Sua madre, Elena, sta sacrificando la sua vita per accudire il marito. Teo, il fratello, è un giovane omosessuale. Il vicino di casa, un carabiniere divorziato, cerca di aiutare Elena, di cui è innamorato. In questa piccola cellula di conflitti ideologici e di sangue, si sintetizza il magma ribollente che è oggi il Mediterraneo. Un testo che per parlare dell'Isis sceglie il tema dei foreign-fighter e di ambientare la storia in Italia, un paese di frontiera, il luogo ideale per raccontare la contrapposizione tra Occidente e Terrorismo Islamico. Una storia che si svolge in una famiglia, perché è un luogo sacro per entrambe queste due religioni, perché è un luogo di conflitti di sangue, così come lo sono i territori di guerra. Lunedì 14 Maggio 2018_05_14 Martedì 15 Maggio 2018_05_15 Mercoledì 16 Maggio 2018_05_16 Giovedì 17 Maggio 2018_05_17 Teatro dell'Allodola LE LACRIME AMARE DI PETRA VON KANT - UNO STUDIO di Rainer Werner Fassbinder con Monica Faggiani, Valentina Ferrari, Bianca Iannaccone, Marisa Miritello, Elisabetta Torlasco, Greta Zamparini e una giovane attrice da definire regia Tiziana Bergamaschi Il testo, del quale è stata realizzata anche una versione cinematografica con la nota attrice Hanna Schygulla nel ruolo di Karin, è sicuramente uno dei capolavori del drammaturgo regista tedesco e apre il ciclo dei suoi grandi melodrammi. E' la vicenda di una stilista di moda, Petra von Kant, ricca, affascinante, intelligente, tipica figura di donna emancipata e cosciente che cade però preda dell'amore per Karin, una ragazza di estrazione proletaria spregiudicata e senza scrupoli. I ruoli si ribaltano: la donna di successo, abituata a dominare gli altri, diventa schiava del suo oggetto amoroso. La grandezza del personaggio consiste proprio nella disperata determinazione di far vivere il proprio sentimento ad ogni costo, infrangendo passo dopo passo tutte le convenzioni sociali che lo impedirebbero: il rapporto con la figlia, l'amicizia con l'amica Sidonie, il rispetto per la madre ed infine l'equilibrio "ambiguo" con Marlene, una factotum onnipresente e completamente asservita, muto testimone per tutto lo spettacolo. Venerdì 18 Maggio 2018_05_18 Sabato 19 Maggio 2018_05_19 Domenica 20 Maggio 2018_05_20 Rassegna Palco Off CHRONOS3/ La Memoria del Teatro LA COSA BRUTTA di Tobia Rossi regia Manuel Renga con Francesca Vitale e cast in via di definizione Premio Hystrio 2016 La storia di una famiglia come tante, senza eroi e senza vincitori, l’avventura tragicomica, allo stesso tempo comunissima e straordinaria, di un piccolo nucleo di esseri umani che affronta il tracollo finanziario, la perdita, la paura, lo smarrimento, la tristezza, l’indicibile tabù del dolore, della depressione. Fino all’invocazione della morte come liberazione e salvezza. Guardare i nostri famigliari da vicino, affacciarsi sul loro baratro e affrontare la vertigine della messa in discussione di ciò che riteniamo saggio, giusto, sensato: così una madre scopre che suo figlio è diventato un uomo e suo figlio scopre che la madre è una donna oramai anziana, fragile e fallibile, piena di ferite, meschinità e menzogne che racconta a sé stessa e agli altri, sola. Questa storia così intima e privata è adagiata sul manto muschiato della favola nera, con atmosfere che rimandano ai Fratelli Grimm e ai racconti di Hoffman, un incubo lungo una notte popolato da esseri umani, animali, forse anche mostri. Giovedì 24 Maggio 2018_05_24 Venerdì 25 Maggio 2018_05_25 Sabato 26 Maggio 2018_05_26 Domenica 27 Maggio 2018_05_27 Lunedì 28 Maggio 2018_05_28 Martedì 29 Maggio 2018_05_29 Teatro del Simposio/A3 Apulia Project STORIA DI UN IMPIEGATO da Fabrizio De Andrè drammaturgia Antonello Antinolfi regia Francesco Leschiera con Francesco Leschiera, Fabio Bagnato (chitarre e voce), Walter Bagnato (pianoforte, fisarmonica, voce), Umberto Gillio (batteria) assistente alla regia Alessandro Macchi “La Storia di un impiegato l’abbiamo scritta io, Bentivoglio, Piovani, in un anno e mezzo tormentatissimo e quando è uscita volevo bruciare il disco. Era la prima volta che mi dichiaravo politicamente e so di aver usato un linguaggio oscuro, difficile”- (Fabrizio De Andrè in un’intervista tratta dalla Domenica del Corriere del gennaio 1974). Uno spettacolo musicale che abbina la scrittura originale alle musiche e alle canzoni dell’artista suonate dal vivo. Uno spettacolo delicato perché…“le guerre quotidiane si vincono e si perdono nel più assoluto silenzio”. Giovedì 31 Maggio 2018_05_31 Venerdì 01 Giugno 2018_06_01 Sabato 02 Giugno 2018_06_02 Domenica 03 Giugno 2018_06_03 Lunedì 04 Giugno 2018_06_04 Martedì 05 Giugno 2018_06_05 Compagnia Óyes IL PREFERITO drammaturgia e regia Dario Merlini con Daniele Crasti e Dario Sansalone assistente alla regia Greta Gentilomo scenografia Dario Merlini Due fratelli. Un odio antico. Irrazionale. Uno l'opposto dell'altro e allo stesso tempo uno lo specchio dell'altro. Si combattono, si invidiano, si feriscono a vicenda da tutta una vita, rubandosi a turno ciò che hanno di più caro. Saranno costretti ad allearsi per salvare la cosa più importante: il buon nome della Famiglia, non importa a prezzo di quali menzogne e quali crimini. Perché è solo sulla famiglia che puoi contare per sopravvivere in un mondo cinico e corrotto. Faranno i conti con il loro passato e si strapperanno le reciproche maschere nell'ultimo, disperato tentativo di conquistarsi l'amore di una donna e il favore di un padre anziano, agonizzante in un letto d'ospedale carico di segreti vergognosi. Giovedì 07 Giugno 2018_06_07 Venerdì 08 Giugno 2018_06_08 Sabato 09 Giugno 2018_06_09 Domenica 10 Giugno 2018_06_10 Lunedì 11 Giugno 2018_06_11 Martedì 12 Giugno 2018_06_12 PianoInBilico in collaborazione con Amor Vacui MATER CERTA-Storie di donne che vorrebbero essere madri di Michele Ruol regia Lorenzo Marangoni con Andrea Bellacicco, Silvia Giulia Mendola, Silvia Rubino, Andrea Tonin aiuto produzione Silvia Borsari Una coppia vorrebbe un figlio, ma non ci riesce. “Mater certa” s’infila in questa discrepanza privata per raccontare cosa succede quando desiderio di maternità e paternità si scontrano con una realtà difficile e a volte impossibile da accettare. Il testo è strutturato in due atti: il primo, dedicato maggiormente alla figura maschile, si confronta direttamente con il mito, rivisitando la tragedia a lieto fine di Euripide, Ione, nella quale Creusa e Xuto si recano all’oracolo di Delfi perché non riescono ad avere un figlio. Il secondo atto invece è ambientato nel presente e dedicato alla sfera femminile. Segnalato al premio Hystrio Scritture di Scena 2017, questo lavoro affronta l’ossessione contemporanea per la maternità, idealizzata e indotta in forma di nevrosi collettiva. Giovedì 14 Giugno 2018_06_14 Venerdì 15 Giugno 2018_06_15 Sabato 16 Giugno 2018_06_16 Domenica 17 Giugno 2018_06_17 Lunedì 18 Giugno 2018_06_18 Martedì 19 Giugno 2018_06_19 Teatrouvaille DOVE CRESCONO LE ORTICHE di Tobia Rossi ispirato al film documentario “Grey Gardens” (1975) di Albert e David Maysles regia Alessandro Castellucci con Monica Faggiani, Paola Giacometti e la speciale partecipazione di Justine Mattera aiuto regia Alessandro Milone scenografie Andrea Colombo costumi Arionne Monique Medici Un inconsueto pezzo di storia americana: il punto di vista di Big Edie e Little Edie Bouvier Beale, rispettivamente zia e cugina di Jacqueline Kennedy, indimenticata first lady e icona di stile. Una pièce dolceamara e desolata che racconta di due anime alla deriva passate alla storia come le parenti povere di Jacky, figure femminili border line perennemente sospese tra i ricordi di un passato di fasti e un futuro opaco e incerto. Lo spettacolo mostra allo spettatore, privilegiato e occasionale voyeur, la vita di questi due personaggi reali – icone cult in America ma poco conosciuti in Italia – e lo conduce alla scoperta del mondo di “mammina” e “tesoro”, creature fragili e disperate che si mantengono vive tra offese reciproche, vivono di ricordi, perlustrano la loro tenuta, i loro corpi e i loro cuori alla ricerca disperata di brandelli di umanità. NOVITA’ ASSOLUTA! TEATRO LIBERO ADERISCE A CLAPS – SPETTACOLO DAL VIVO CIRCUITO LOMBARDIA ARTI PLURIDISCIPLINARI NASCE LA PRIMA STAGIONE DI DANZA CONTEMPORANEA FOCUS DANZA Direzione artistica: CLAPS – Spettacolo dal Vivo “Siamo felici di poter ospitare e rendere parte integrante della nostra stagione teatrale, la rassegna Focus Danza, con la direzione artistica di Luisa Cuttini e di CLAPS – Spettacolo dal Vivo. Una programmazione continuativa da gennaio a giugno, che porterà sul palco di Teatro Libero cinque fra le compagnie più interessanti della danza contemporanea italiana, in un percorso che possa arricchire il nostro campionario umano di DISQUILIBRI”. Corrado Accordino, Manuel Renga, codirettori artistici di Teatro Libero IL PROGRAMMA DI FOCUS DANZA29-30 gennaio 2018: NEW HORIZON - coreografie di Francesco Marilungo Nel 2009 la sonda sviluppata dalla NASA per l’esplorazione di Plutone e le sue lune abbandonerà il sistema solare portando con sé un messaggio costituito da immagini e suoni, un breve autoritratto dell’uomo e della Terra destinato ad eventuali forme di vita extraterrestri. 26-27 febbraio 2018 :CHENAPAN - Compagnia MF, coreografie di Francesco Colaleo La compagnia già ospite di diverse rassegna internazionali approda a Milano con una produzione, in prima regionale, che debutta nell’ambito della rassegna. 28-29 marzo 2018: TRE/14 - Dejà Donné, Coreografia di Virginia Spallarossa Ogni momento esistito, che sta esistendo, che esisterà, che non è mai esistito e che mai esisterà qui, contenuto nel rapporto di una circonferenza e del suo diametro. 23-24 aprile 2018: ESEMPLARI FEMMINILI - Fattoria Vittadini, coreografia di Francesca Penzo, Tamar Grosz Il lavoro nasce dalla volontà di comprendere i diversi aspetti che arricchiscono il genere femminile e cosa significhi per due donne essere tali all’interno della società contemporanea. 21-22 maggio 2018: GEOOGRAFIE DELL’ISTANTE - TIR Danza/Manfredi Perego L’istante è la frazione temporale che attiva il tempo dell’anima, della coscienza. Si muove tra le fratture di un tempo ordinato. Coglie, scuote, pizzica la geografia dell’anima. Genera energia, stimola percezioni, muta il corpo in funzione di ciò che è stato e lo attiva.
In “ENIGMA” di Massini, la protagonista femminile ad un certo punto dice: “In quegli anni non so cosa cambiò di più: io, i ragazzi, la Germania… Me ne resi conto tutto insieme. Durante? No. E’ incredibile come puoi continuare a vivere, un giorno dopo l’altro, con la sensazione che in fondo sia tutto come il giorno prima. La forza dei cambiamenti – quelli veri – sta nel fatto che non li senti. Ci ha fatto caso? E non li senti perché ci stai dentro. Immerso, anche tu. Sono talmente chiari che non li vedi. Fatto sta che in quei dieci anni molto cambiò. Tutto sembrava fermo, eppure tutto si muoveva. Io? Dentro. Lì. Ma eravamo dentro il frullatore, tutti.” La società oggi è all'interno di una profonda crisi, in una fase di ricerca di nuovi modelli. La crisi per sua definizione porta turbamento, sovverte una situazione. Come accade per la terra dopo un terremoto, per una stella dopo un’esplosione, per qualsiasi sistema in equilibrio che si conosca, la ricerca di nuovi modelli porta degli scompensi. Dei disquilibri. Il lavoro artistico che ha portato alla costruzione della stagione teatrale di Teatro Libero è stato quello di fotografare lo stato di disequilibrio della nostra società attraverso spettacoli che trattino tematiche contemporanee, oppure che raccontino personaggi che hanno fatto di questi disquilibri la loro scelta di vita. Sovvertire è stata la parola d'ordine. Disquilibrio indica un’evidente mancanza di equilibro, una situazione instabile. Così è il nostro modo di far teatro: instabile, evanescente, poetico, intenso, perennemente in disequilibrio rispetto alle correnti che sembrerebbero condurre il sistema. Il disequilibrio porta a cadere, porta a dover rischiare, a compiere passi inaspettati: scoprire il nuovo, il non consensuale, il diverso è una vera ricchezza. Essere messi in condizione di vivere qualcosa di non stabilito è un privilegio, scoprire un raggio di luce nelle difficoltà è un'ancora di salvezza. Concediamoci di fotografare quei momenti delicati e fragili. Concediamoci di sentirci, grazie ad essi, profondamente umani.
TEATRO LIBERO: STAGIONE 2017-2018
Corrado Accordino, Manuel Renga
Spazio della contemporaneità sui tetti di Milano… Teatro Libero attraverso la sua programmazione intende tracciare un percorso creativo fatto di sollecitazioni provenienti dalla realtà che ci circonda. Che siano rivisitazioni di autori noti o nuove drammaturgie originali, i titoli che si susseguono parlano del nostro presente. E lo fanno raccontando storie di oggi e di ieri, fatti di cronaca, accadimenti reali o immaginari che possano rappresentare un forte collegamento con il nostro sentire. Riletture di grandi personaggi della storia e dell’arte, nuove produzioni incentrate su temi di urgente attualità, spettacoli che ci rappresentano nelle nostre sensibilità e contraddizioni: DISQUILIBRI è un viaggio nella contemporaneità. Dal 2016, con la direzione artistica di Corrado Accordino e Manuel Renga, Teatro Libero è la casa di TLLT - Teatro Libero Liberi Teatri - l'associazione presieduta da Renato Lombardo che raggruppa sei diverse compagnie: La Danza Immobile, CHRONOS3, Palco Off, Effetto Morgana, Giorni Dispari, Fenice dei Rifiuti. Un Progetto di Residenza Urbana unico nella città di Milano. Oltre alle produzioni delle compagnie residenti, il teatro ospita spettacoli di compagnie scelte tra le proposte giovani più interessanti presenti sul territorio. E, per il primo anno, in forza dell’adesione a CLAPS – Spettacolo dal Vivo, Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari, si apre alla danza contemporanea.
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INFO BIGLIETTERIA: Email: biglietteria@teatrolibero.it Telefono: 02.8323126 ORARI SPETTACOLI: dal lunedì al sabato alle ore 21.00 e domenica alle ore 16.00 Da maggio 2018 tutti i giorni alle ore 21 PREZZI BIGLIETTI PROSA STAGIONE 17-18: INTERO € 18,00 RIDOTTO UNDER 25 / OVER 60 E TESSERE CONVENZIONATE € 13,00 UNDER 18 E SCUOLE DI TEATRO € 10,00 PREZZI BIGLIETTI FOCUS DANZA: PREZZO UNICO € 13,00 ABBONAMENTI: CARTALIBERA (5 ingressi) € 60,00 CARTALIBERA PLUS (10 ingressi) € 100,00 Teatro Libero di Milano via Savona, 10 – 20144 Milano | www.teatrolibero.it |
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