dal 13 febbraio – 16 febbraio 2017 | Compagnia Ospite
LA CARNE E' DEBOLE
di e con Giuseppe Lanino
Produzione Giuseppe Lanino e LAV (Lega Anti
Vivisezioe)
SPETTACOLO PRO-VEGAN: NON LA SOLITA ZUPPA!
la storia degli allevamenti intensivi fra riflessioni
profonde e sagace ironia
Date e orari:
da lunedì 13 a giovedì 16 febbraio ore 21.00
biglietti: interi 16 euro, ridotti 12 e 10 euro
Info biglietteria: biglietteria@teatrolibero.it telefono: 02.8323126 www.teatrolibero.it
Purtroppo siamo riusciti a vedere lo spettacolo solo ieri sera, per cui rimane una ultima occasione solo oggi, giovedì 16 febbraio 2017_02_16, per assistere a questo monologo "La carne è debole" dove Giuseppe Lanino dovrebbe parlare dell'essere o meno vegetariano, e quando uno si avvicina a questo tema ci si aspetta che sia trattato in un certo modo, che invece non è quello che poi si vedrà in scena.
Si, perché quello che in realtà si vede durante questo lunghissimo monologo, è una fotografia ai raggi X - nei minimi particolari - di un crudelissimo sistema alimentare che la società moderna sta utilizzando per soddisfare non il proprio bisogno primario, ma i propri extra appetiti, utilizzando una produzione di cibo sconsiderata che sta praticamente distruggendo il mondo nel quale noi viviamo.
La serata si apre con la gentilissima apparizione di una signora che richiamerebbe più Grace Kelly che non Marilyn Monroe, in veste di Lady minestrone che offre gentili omaggi verdureschi al pubblico, questo per dire che durante tutta la serata non si è in clima di veglia funebre ma si alterna la tremenda descrizione della realtà con dei momenti di puro divertimento.
I dati vengo presentati dal nostro professor-attore sulla lavagna con il gesso e non si possono certo smentire, oggi la polpettina che ci mettiamo nel piatto è la causa innocente di ogni nostra sventura e il singolo ne deve prendere coscienza per condizionare con le sue scelte quelle più globali che tanti danni causano al nostro povero mondo. "Non posso parlare di tutti i danni che stiamo subendo, altrimenti dovrei parlare per tre ore ..." ci dice Giuseppe Lanino al termine del suo lungo monologo, appena deterso dal sangue che lo ricopre nell'ultima scena, quasi in veste di "Cristo" sacrificale mentre descrive l'incubo della "cavallina massacrata" da Dostoevskij tirando fuori una grinta da Amleto che si scaglia con il marcio in ... ogni marca.
Belissima serata senza posizioni estremiste ma con un lucido esame ed esposizione della situazione attuale, poi sta ad ognuno decidere da che parte mettersi di fronte a questo problema, anche senza abbracciare una nuova "religione alimentare" ma con scelte più attente e consapevoli. (by mm)
§§§
“Poche persone risultano
antipatiche come chi mette le mani nei nostri piatti, dicendoci cosa
mangiare e cosa no: questo vale per me e per il vostro dietologo”, scrive
Giuseppe Lanino, attore e autore con una laurea in medicina veterinaria nel
cassetto. “La carne è debole” è uno spettacolo che fa riflettere ma senza giudicare chi non ha intrapreso la strada del
vegetarianesimo e senza rinunciare all’ironia del racconto. E’ un affondo
lucido e ironico su ciò che si nasconde dietro questa realtà e sulle sue
conseguenze a livello globale. Che relazione esiste fra l’industria bellica della seconda guerra
mondiale e il pollo a 3 euro, che mangiamo quando abbiamo molta fame e pochi
soldi? Cosa unisce il filetto al pepe verde appena ordinato al ristorante con
lo scioglimento dei ghiacci?
“E’ tutto collegato. Siamo in
una rete o, forse, siamo nella rete”. La carne è debole” è un'approfondita critica degli
allevamenti intensivi odierni, caratteristici dell'occidente industrializzato e
non di quello soltanto. Partendo da una breve introduzione storica, che spiega
come mai si è arrivati a questa forma estrema di sfruttamento, lo spettacolo,
dati alla mano, analizza le ricadute drammatiche di una politica tanto
scellerata da andare incontro a sfruttamento animale e umano, esaurimento delle
risorse idriche, inquinamento, problemi alimentari nei Paesi in via di sviluppo
e problemi climatici. Come fosse un viaggio fra futuro e futuribile, questo
monologo, fra interrogativi e spunti divertenti, ci accompagna attraverso
abitudini alimentari e stili di vita più moderati, traghettandoci verso un
modello fatto di responsabilità e sostenibilità. Il cibo è tradizione, cultura,
amicizia, divertimento, scambio, comunicazione, ritualità, comunione; e, però,
è anche tabù, sfruttamento, inganno, spreco, inquinamento, disperazione, morte.
L'argomento è certo complesso,
perché s'insinua in una fitta rete di relazioni causali, che vanno da problemi
etici a questioni sanitarie, da interessi economici a non meno delicate urgenze
ambientali. Poche volte un argomento così tecnico è stato rappresentato in
teatro.“Ma il teatro è il luogo della gente, no? E allora perché non portare
sul palcoscenico un problema che riguarda tutti?”, ,è la disarmante
riflessione dell'autore, che getta una sfida che ci piace raccogliere.
Giuseppe Lanino nasce a Palermo nel 1976. Dopo il diploma di maturità classica si trasferisce a Milano per studiare Medicina Veterinaria, dove si laurea a pieni voti nel 2005. Durante il corso di laurea intraprende però la carriera attorale. Entra quindi all’Accademia dei Filodrammatici di Milano dove si diplomerà nel 2001.Nel 2002 incontra Antonio Latella con il quale comincerà una lunghissima collaborazione che lo vede in molti spettacoli del famoso regista: Querelle de Brest di Genet, Porcile e Bestia da Stile di Pier Paolo Pasolini, Edoardo II di Marlowe, Studio su Medea (Premio Ubu come Miglor spettacolo 2007), Progetto Non Essere-Hamlets Portraits, La trilogia della villeggiatura di Goldoni e Mamma Mafia a Colonia (dove recita in lingua tedesca), Un tram che si chiama desiderio e Natale in casa Cupiello. Nel 2012 parte per l’India, dove segue un corso intensivo per diventare istruttore di yoga. Durante il suo percorso formativo incontra la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli, con la quale è in turné in Svizzera, Russia, Polonia e Germania. Incontra registi come Danio Manfredini, Renzo Martinelli, Claudio Collovà, Benedetto Sicca, Claudio Tolcachir.Nel 2015 debutta a Torino all’interno del festival Playwithfood, con un testo scritto da lui, un monologo-denuncia contro gli allevamenti intensivi e il consumo di carne, dal titolo “La carne è debole”.
Nessun commento:
Posta un commento