VALFURVA: TRA GHIACCI E MEMORIE
DAL 6 AL 10 LUGLIO, LA QUARTA EDIZIONE DI
«IN VIAGGIO SULLE OROBIE»
VALFURVA: 1916 – 2016. Cento
anni sono passati: le trincee come attonite caverne, le cime gelide dei
monti come monito per un presente dimentico. La quarta edizione de «In viaggio sulle Orobie»,
cammina sulle orme di uomini valorosi. Scalatori e soldati.
Escursionisti e combattenti. Perché la montagna è una, dai mille volti.
In diciotto, dal 6 al 10 luglio prossimo, attraverseranno San Matteo, Tresero, Vioz, Gran Zebrù, Ortles.
Là, attorno al Confinale, dove la terra racconta la storia. Un viaggio
di contaminazioni, tra generi, tempi e anime che vedrà in cammino: la
campionessa di sci Deborah Compagnoni, l’alpinista Marco Confortola, la guida alpina Giulio Beggio, gli scalatori Hervè Barmasse, Annalisa Fioretti e il grande Mario Curnis decano degli arrampicatori orobici e ormai presenza abituale dell’iniziativa, l’attore Stefano Panzeri, la regista Alessandra Locatelli, il musicista Martin Mayes, il gruppo dei Verbal e lo chef Michele Sana, i fotografi Umberto Isman e Stefano Viganò, il ricercatore Giampietro Verza e il filosofo Dimitri D’Andrea, la blogger Simonetta Radice, il giornalista di Radio Popolare, Claudio Agostoni, e l’inviato del Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi.
Tutti, in cammino, dalla Val Cedec alla Val Zebrù al cospetto e accompagnati Forni delle cime Tredici Cime e dell’inconfondibile sagoma piramidale del Gran Zebrù,
con i ghiacciai in ritirata eppure sempre spettacolari. Anfiteatri di
roccia e cielo, tra impervi ghiaioni e creste affilate. Un viaggio per
veri appassionati, sostando nei rifugi Forni, Branca, Pizzini e V alpini,
vere e proprie icone delle terre alte. Un cammino dell’anima per
respirare l’aria tersa dei tremila metri e ammirare tutta la varietà
degli scenari della Valfurva.
Luoghi
tanto meravigliosi quanto amari: il Confinale a cento anni dalla Grande
Guerra impone una riflessione profonda sull’ieri e sull’oggi, tra
memorie che evocano un’epopea di sacrifici e il presente che espone
momenti drammatici. Spazio alle analisi di guerre lontane e tutt’ora in
corso, dunque, per camminare sui sentieri della Valfurva come se si
stesse camminando su quelli dell’Afghanistan, della Libia o dell’Iraq, ma anche dell’Himalaya, del Karakorum o dei Balcani.
Il
Trekking «In viaggio sulle Orobie» è organizzato dalla rivista Orobie
grazie al contributo di Fondazione credito bergamasco e Italcementi
Group con la collaborazione di numerose realtà locali tra cui il Comune
di Valfurva, la Pro Loco di Santa Caterina, il Parco Nazionale dello
Stelvio e lo Sport Hotel di Santa Caterina Valfurva.
L’ARTE: «Quando le gambe sono stanche si può continuare a camminare con il
cuore» - scriveva Paulo Coelho. E allora, spazio alle
emozioni d’arte con i concerti di Martin Mayes , le colazioni a teatro di Stefano Panzeri con lettura di brani tratti
dallo spettacolo «Camminando lungo una
vita» straordinaria autobiografia scritta dal ragazzo del ’99 Vincenzo
Rabito, le foto di Stefano Viganò,
tra viaggi e solidarietà, e quelle di Umberto Isman con «La montagna più che la guerra», reportage da Sarejevo a Mostar
vent’anni dopo. E ancora: l’incontro con la regista
Alessandra Locatelli con la proiezione dei film «Il rumore dell’erba» e «Karakorum», lungometraggio, girato in occasione della
Spedizione Geografica italiana al Karakorum, ideata nel 1926 e svoltasi nel
maggio - agosto del 1929, sotto la guida di Aimone di Savoia, duca di Spoleto,
con la sonorizzazione dal vivo che
verrà eseguita dai Verbal. Fino a concludere con la riflessione «Alpinismo, un grande viaggio» a Santa
Caterina, con Mario Curnis , Hervè
Barmasse, Marco Confortola, Annalisa Fioretti, il professor Dimitri D’Andrea,
Docente di Filosofia politica all’Università degli studi di Firenze, e il
saluto musicale di Martin Mayes.
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