2015_07_30 LE RANE di Aristofane per la regia di CHRISTIAN POGGIONI

Giovedì 30 Luglio 2015_07_30 ore 21.00
CENTRO CIVICO R. LIVATINO
Via Risorgimento 21 TAVERNERIO (CO)
Con il patrocinio del Comune di Tavernerio (Co)
e la collaborazione scientifica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
LE RANE
di Aristofane
Regia CHRISTIAN POGGIONI
Direzione drammaturgica ELISABETTA MATELLI
Musiche originali ADRIANO SANGINETO
INGRESSO LIBERO
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso l'Auditorium Comunale, in Via Provinciale per Lecco
INFO +39 342 5304844 direzione@kerkis.net

Con
FEDERICA GURRIERI (Xantia)
GIULIA QUERCIOLI (Dioniso)
LORENZO MATINO (Asino)
STEFANO ROVELLI (Eracle, Eschilo
FEDERICA SCAZZARRIELLO (Caronte, Iniziato)
VITO MARCO SISTO (Morto, Servo di Persefone, Iniziato)
MARTA BANFI (Platane, Rana, Iniziato, Plutone)
SIMONE MAURI (Eaco, Euripide)
ELEONORA FEDELI (Servo di Plutone, Rana, Iniziato)
FEDERICA DAGONESE (Ostessa, Rana, Iniziato)
LIVIA CECCARELLI (Servo di Plutone)
CHIARA ARRIGONI (Rana, Iniziato)
ERICA GALLESI (Rana, Iniziato)
ANNACHIARA FANELLI (Rana, Iniziato)
SUSANNA FOLEGATTI (Rana, Iniziato)

Scene
DINO SERRA, FILOMENA VOLZA
MARTINA DE PAOLA
FRANCESCA CASATI
FEDERICO MONTESANO
MATTIA FEDERICI

Attrezzeria
DINO SERRA
DAVIDE RUSSO

Costumi
SALVATORE AVERZANO
ELENA ADAMOU

Con la supervisione della Scuola di Scenografia dell’Accademia delle Belle Arti di Brera
Maschere
ANDREA CAVARRA e ALESSANDRA FAIENZA
(Atelier Zorba Officine Creative) con l'aiuto di MARGHERITA TURCHI
SONIA SANTORO
DAVIDE RUSSO
DINO SERRA
FLORIANA SETTI
ALICE RIZZO
Prodotto dal Corso di Alta Formazione Teatro Antico In Scena dell’Università Cattolica di Milano
In collaborazione con Kerkís. Teatro Antico In Scena e Accademia delle Belle Arti di Brera
"Un viaggio nell’oltretomba; un dio, Dioniso, travestito da eroe; un servo. Questi gli elementi iniziali di un viaggio avventuroso e ricco di colpi di scena, fatto di incontri con personaggi del mito, mostri multiformi, animali stravaganti, alla ricerca dell’unica risposta alla crisi che attanaglia Atene: far risorgere il teatro, riportando tra i vivi Euripide, sommo poeta. Dall’Atene del 405 a.C., un testo carico di riflessioni politiche, morali, poetiche, escatologiche, capace di parlare ancora, anche a un pubblico contemporaneo."
La commedia Rane di Aristofane viene rappresentata per la prima volta ad Atene nel 405 a.C., anno in cui la città stessa è costretta ad affrontare il disastroso esito della guerra del Peloponneso. In un momento storico di forti tensioni economiche, politiche e sociali, Aristofane racconta le incertezze e le difficoltà della polis ormai al termine del suo splendore e lo fa attraverso uno stile comico, a volte grottesco, ricco di riflessioni e ammonimenti dai tratti quasi nostalgici. Protagonista della vicenda è Dioniso, dio del teatro, che decide di raggiungere l’Ade per riportare in vita il grande poeta Euripide: è questo l’unico modo per salvare la poesia e l’arte dal declino.
Il dio, accompagnato dal suo servo Xantia, dopo aver intrapreso un lungo viaggio verso l’oltretomba caratterizzato da imprevedibili incontri e situazioni straordinarie (troviamo infatti anche il coro delle Rane che intona il Brekekekèk koàx koàx), giunge finalmente nel regno dei morti. Qui assume il ruolo di giudice durante un vero e proprio duello poetico tra due grandi tragediografi: Eschilo ed Euripide, in lotta tra loro su chi debba aggiudicarsi la "palma del migliore". Certo non mancherà il finale a sorpresa.
Così, con il progredire della vicenda, il desiderio di ‘riportare in vita’ la tragedia diventa anche un tentativo di salvare la città stessa. Aristofane sembra dunque voler affrontare, in modo non troppo velato, la questione cruciale del ruolo politico della cultura, dell’arte, della poesia e del teatro nella società civile e lo fa con comicità e leggerezza, attraverso una meta teatralità spontanea e vibrante.
Come si può salvare una città a cui non sta né mantello né pelliccia? Si chiede Eschilo. Come si può salvare una città che non sa distinguere il bene dal male?
Il testo, ricco di tematiche attualissime, offre allo spettatore spunti di riflessione e solleva, oggi come allora, le medesime domande.
Il viaggio sconclusionato di Dioniso è un percorso alla ricerca del senso civile e del carattere curativo dell’arte, verità alla quale la politica non sembra credere.
Dioniso cerca la salvezza della polis; Aristofane riconosce e considera attuabile questa salvezza solo attraverso la poesia, ‘ingaggia’ Dioniso, dio del teatro e della doppiezza, e lo manda nell'Ade alla ricerca degli antichi tragediografi che, resuscitando, possano restituire alla città i valori perduti.
Kerkís. Teatro Antico In Scena propone una messinscena della commedia che, con fedeltà all’originale, diverte e sensibilizza e, senza snaturare Aristofane, riconosce in un grande dramma classico la trama del nostro stesso tessuto sociale.
La produzione scenografica dello spettacolo presenta una grande ricchezza di elementi.
Le MASCHERE in pelle, realizzate da Andrea Cavarra e Alessandra Faienza (Zorba Officine Creative) affiancati dai ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, assumono un ruolo fondamentale nella caratterizzazione dei personaggi comici. L’ingombrante muso di un asino, la folta capigliatura leonina di Eracle, la fisionomia animalesca delle Rane e l’eleganza espressiva di Dioniso giudice riscoprono e alimentano la meraviglia propria di questa commedia.
I colori e gli intrecci dei COSTUMI, fedelmente elaborati da Salvatore Averzano ed Elena Adamou, e la maestosità della SCENOGRAFIA, al cui centro campeggia il nero ingresso dell’Ade, rispondono coerentemente alla medesima esigenza: conferire personalità ad ogni vicenda e ad ogni carattere.
Fondato sulla ricerca scientifica delle fonti, lo spettacolo Rane di Aristofane rispetta, sotto tutti i punti di vista, le dinamiche del dramma comico, sottolineandone la natura ambigua e la forte carica educativa.

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