RASSEGNA ALTRI PERCORSI
LA PRIMA GUERRA MONDIALE NEL MONOLOGO DI GIUSEPPE CEDERNA
L’ULTIMA ESTATE DELL’EUROPA
di Giuseppe Cederna e Augusto Golin
regia di RUGGERO CARA
con GIUSEPPE CEDERNA
musiche originali eseguite dal vivo di
Alberto Capelli chitarre e percussioni
Mauro Manzoni flauti e sassofoni
luci a cura di Giuseppe La Torre
costumi a cura di Alexandra Toesca
scenografia a cura di Rosanna Monti
Giuseppe Cederna, oltre ad essere un attore, è anche viaggiatore per vocazione e uno scrittore; ha pubblicato testi che hanno immortalato riflessioni e immagini di luoghi (spesso “rigeneratori”) da lui esplorati, continenti e fiumi come il Gange e Ticino.
Il suo viaggio immaginario nella nostra memoria bellica arriva con lo spettacolo L’ultima estate dell’Europa. Il titolo dichiara apertamente un fatto: la Prima Guerra Mondiale cambiò la storia. Nulla dopo fu come prima.
L’inizio avviene durante una assolata mattina di giugno del 1914 a Sarajevo, città orientale dell’Impero. L’atmosfera festosa per l’arrivo di un importante visitatore è repentinamente stravolta e rovinata da due colpi di pistola inferti all’Arciduca Ferdinando e che innescano il meccanismo perverso ed atroce della guerra che sconvolse il mondo.
Un sopravvissuto della Grande Guerra emerge da un tumulo di sacchi di trincea, parla avvolto da una musica balcanica che lo aiuta a ricordare. Giuseppe Cederna dà voce ai combattenti, ripercorre il dolore e le emozioni. Immerso nella memoria ci restituisce echi di paura, stupore, esaltazione di uomini comuni.
Grazie ai libri e ai resoconti scritti, si è ritrovato con una miniera di testimonianze, tante storie di uomini. Nessuna descrizione di battaglia, lo spettacolo parla di esseri umani inghiottiti nell’inferno di freddo e fame. Con particolare attenzione alle parole dei protagonisti, principalmente attraverso le lettere che i ragazzi spedivano dal fronte a casa. Giovani legati al filo della vita, che per molti si spezzò istantaneamente. Ragazzi che pagarono un prezzo altissimo.
L’ultima estate dell’Europa è uno spettacolo necessario e drammatico che produce energia a favore della vita, dimostrando che, anche nei momenti più dolorosi, l’uomo fa appello a qualcosa di profondo e misterioso. E’ diretto da Ruggero Cara con musiche dal vivo e una scena evocativa, nella quale i pochi oggetti divengono di volta in volta fiume, montagna, zattera, cimitero.
Entrano anche parole che riguardano la letteratura. Riecheggia la marinettiana “guerra solo igiene del mondo”, si materializzano “i fiumi” di Giuseppe Ungaretti nati dalla sua esperienza diretta quando, mandato al fronte, si trovò ad immergersi nelle acque dell’Isonzo durante una notte di luna piena. E ancora le parole di Wilfred Owen, Gianni Stuparich, Carlo Emilio Gadda (verso Caporetto) e un sonetto di Trilussa.
Il mondo dei non-eroi, della gente qualunque, di chi ha pagato in prima persona, mostra la più veritiera prospettiva storica.
“Eravate alti un metro e cinquanta voi spettri usciti dalle trincee, ma io vi penso giganti, ciclopi di una razza estinta”.
BIGLIETTERIA C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un’ora prima di ogni spettacolo Tel. 0382-371214
I biglietti dello spettacolo sono in vendita al Teatro Fraschini
Costo: da 14 euro a 5 euro. ACQUISTO ON LINE www.teatrofraschini.org
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