Roma, Chiesa Evangelica Battista via del Teatro Valle, 27
“I suoni impalpabili del sogno”
Musiche di Debussy, Mompou, Messiaen
eseguite dalla pianista Brunella De Socio
Biglietti: intero 12 euro, ridotto 9 euro, speciale studenti 5 euro.
Per informazioni: 347 3207707 - 339 7819869.
“I suoni impalpabili del sogno”: concerto per pianoforte
di Brunella De Socio alla Chiesa Evangelica Battista
Giovedì 15 maggio alle ore 20 altro raffinato appuntamento nel cartellone dei “Concerti in Chiesa”, la nuova stagione concertistica romana organizzata dal Conservatorio Santa Cecilia, l’Università di Tor Vergata e la Chiesa Evangelica Battista in collaborazione con l’Associazione “Incontri Mediterranei” di Orte.
La Chiesa Evangelica Battista di via del Teatro Valle farà da cornice al concerto per pianoforte “I suoni impalpabili del sogno”, con musiche di Debussy, Mompou e Messiaen eseguite dal M° Brunella De Socio.
In programma l’impressionismo musicale del grande pianista francese Claude Debussy (1862-1918), protagonista di questo concerto con la “Suite bergamasque”, composta a partire dal 1890 e poi riveduta in maniera significativa prima della pubblicazione, nel 1905; dai chiari riferimenti a Verlaine, la Suite è opera importante che oscilla tra neoclassicismo e romanticismo, barocca in alcune sue forme e vicina alle bergamasche di Frescobaldi, ma profondamente intrisa di impressionismo e simbolismo, innovativa nella ricerca dell’esotismo.
A seguire “Charmes” di Federico Mompou, per alcuni l’unico erede di Debussy, pianista e compositore schivo, poco amante delle esibizioni dal vivo, in grado di catturare l’attenzione di alcuni grandissimi, come Arthur Rubinstein e Arturo Benedetti Michelangeli. Spagnolo di Barcellona, Mompou, vissuto tra il 1893 e il 1987, è stato un grande cultore della musica novecentesca, in particolare di Satie, Debussy e Ravel.
I sei pezzi in programma, “Charmes”, sono brevi componimenti ideati nei primi anni Venti, molto vicini ai testi poetici di Paul Valéry, secondo lo stesso Mompou “una forma primitiva di incantesimo”, nella quale egli cerca di distruggere ogni idea di composizione.
I “Preludes” di Olivier Messiaen concludono “I suoni impalpabili del sogno”: composti sul finire degli anni Venti, questi otto pezzi mostrano già l'uso dei “modi a trasposizione limitata”, che diverranno uno dei tratti di riconoscimento di Messiaen, insieme ai ritmi palindromi, che l'autore chiamava “ritmi non retrogradabili”. Il musicista avignonese, organista e compositore, vissuto tra il 1908 e il 1992, si è molto interessato ai ritmi della musica indiana e dell’antica Grecia, che gli hanno permesso di realizzare una musica sinestetica, dallo stile eclettico e sempre più curioso, grazie all’utilizzo di strumenti particolari quali il gamelan e le onde Martenot.
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