Sto ancora meditando ... osservo i vari commenti ed in ognuno colgo qualcosa che condivido e altro che non commento.
Quello che ho pensato e detto alla fine dello spettacolo di ieri sera, ma forse questa sera non sarà lo stesso, è stato cogliere un senso di precipitazione verso la fine .. un perdere la calma e la spontaneità che invece c'era nella prova aperta.
Poi, come ho appunto detto, mi verrebbe da paragonare la messa in scena, ma ovviamente dovuta al testo, ad una delle opera di Haydn che durano ore ma con l'ultimo atto che dura solo DIECI minuti, ovvero questo è il finale e via che chiudiamo.
In quanto alla PORNOGRAFIA, concordo con tutto quello che ha detto Maria Luisa Mello infatti di eccitante non c'era proprio nulla.
Conosco personalmente una realtà di oggi che vede protagonisti come dice Monica Faggiani "Questa tragica fotografia del reale è potente!!!" i tanti "mariti" che alle due di notte sono su internet impegnati in rapporti virtuali con sconosciute o sconosciuti mentre la moglie dorme e non li ascolta (o forse perchè la moglie dorme e non li ascolta?).
il gatto si morde la coda, sarà la causa o l'effetto.
Io direi che la cifra che dovrebbe uscire da questo testo e da questa messa in scena dovrebbe essere "LA FRAGILITA'"- Le donne non sono così fragili, per niente. L'uomo invece ha paura, si chiude nell "odio gli esseri umani", nel "abbiamo chiuso, mi chiedeva una storia d'amore, figurati": ma ti immagini che impegno.
Pure l'atto sessuale dal vivo è un impegno dal quale con internet si può sfuggire mentendo: "Ce l'ho duro" ma duro dove?? Se poi i poveri uomini comprano tonnellate di viagra on-line perchè l'impotenza impera.
Il dolce della storia "Guido" si è chiuso da solo in galera, davanti ad un monitor, persino la mostra di pittura lui l'ha vista solo "sul sito" mai dal vivo, cosi si difende, chiuso nella sua paura del contatto, chiede alle donne tutto quello che dal vivo non direbbe mai, con la faccia dura al contrario della sua natura fragile (mi ripeto) che Alessandro nella prova aperta aveva reso benissimo, (forse le troppo prove hanno nuociuto alla spontaneità).
Il cattivo della storia Luca(ovvero Giovanni), si difende invece costruendosi una armatura di parolacce e descrivendo la realtà nel termine più crudo e volgare con colori non mischiati, però quando fa del male, anche se involontariamente la punizione se la sceglie da solo, deve essere sodomizzato dal dentifricio infilatogli da una finta donna, così sconta tutti i suoi peccati facendosi prendere per i fondelli anche dalle parole "Chiamami AMORE", amore? ma dovè l'amore??
Oggi c'è ancora qualcuno che sà cosa significa, forse il Vocabolario la cita ancora ma qui in questo caso nessuno lo sa, ne in fondo lo vuole.
In quanto alla messa in scena è come dice Diana Ceni molto statica, solo i siparietti musicali un po di sottofondo, la pasta che era uno snack diventa una galletta, l'abbigliamento troppo pudico in sauna e troppo insignificante nelle altre scene .. hai ragione le scritte "uccel di bosco" e "cavallo pazzo" posso indicare Luca scopa col cavolo, perchè non è vero e Guido è schizzato con internet. Ma concordo che sono inutili.
Be insomma io auguro ai due protagonisti di calibrare il ritmo e con tutto quello che c'è in giro lo trovo comunque uno spettacolo che sta in piedi. Giovanni quando dici "Adesso Daniela non viene più da me" - PAUSA SOSTENUTA - "Adesso vado io da lei!" così c'è più effetto comico se ravvicini troppo si perde. Ciao a tutti.
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