Sabato 19 ottobre 2013_10_19 ore 21.00 – Turno A
NON È VERO, MA CI CREDO
di Peppino De Filippo
con Sebastiano Lo Monaco e Lelia Mangano De Filippo e con Alfonso Liguori
Scene e costumi Alida Cappellini e Giovanni Licheri
Luci Luigi Ascione
Regia di Michele Mirabella
Produzione
Associazione Sicilia Teatro
Personaggi e interpreti
Gervasio Savastano – Sebastiano Lo Monaco
Teresa, sua moglie – Lelia Mangano De Filippo
Rosina, sua figlia – Maria Laura Caselli
Alberto Sammaria – Antonio De Rosa
Avv. Donati – Alfonso Liguori
Ragioniere Spirito – Vincenzo Borrino
Mazzarella, la dattilografa – Margherita Coppola
Belisario Malvurio – Carmine Borrino
Tina, la cameriera – Monica Maiorino
Musciello – Salvatore Felaco
Dottor Bottola – Salvatore Felaco
Invitata – Cristina Darold
Invitato – Matteo Bianco
Non è vero ma ci credo: il titolo di una delle più divertenti commedie di Peppino De Filippo è presto assurto a “modo di dire”, dato l’atteggiamento frequente che ritrae... Le superstizioni appartengono alla vita quotidiana, in certe zone sono così diffuse da diventare folclore e rallegrare finché la loro gabbia non diventa troppo angusta tanto da compromettere il normale andamento dell’esistenza.
È quest’eccesso che in Non è vero ma ci credo stigmatizza il grande autore napoletano, figlio d’arte e celebre per il tono leggero delle sue commedie e per il suo saper bonariamente “canzonare” i “tic” della società.
Vittima della superstizione nella pièce è il commendator Gervasio Savastano: i suoi affari sono in crisi ed in famiglia deve dissuadere la figlia Rosina da un’inopportuna infatuazione per un impiegato che non è all’altezza del suo rango.
Tutte queste difficoltà, secondo Savastano, vanno attribuite al malefico influsso di un impiegato iettatore: Malvurio Belisario.
Le cose però a un certo punto migliorano: il commendatore assume ancora un impiegato e col suo arrivo scompare ogni nube. Gli affari ingranano e persino la figlia sembra dimenticare lo scomodo pretendente... Sarà perché il suo nome (Sammaria) suona soave? O ancor meglio perché il povero neoassunto ha la gobba? Tutto fila perfettamente finché Sammaria dichiara al commendatore di essersi innamorato della figlia e questa, nello sbigottimento generale, accetta la proposta di nozze. Il commendatore è costretto ad accondiscendere, terrorizzato però dalla prospettiva che i suoi futuri nipotini ereditino la gobba paterna: un difetto fisico che porta bene, ma non è certo augurabile! Quando sembra vicina la catastrofe, con Savastano deciso a far annullare le nozze, i giovani gli svelano il raggiro: il gobbo Sammaria non è altri che il primo pretendente di Rosina, debitamente truccato per entrare nelle grazie del futuro suocero.
Il lieto fine sorprendente non può mancare nella commedia del grande Peppino De Filippo.
… Quanto a noi, muoviamo i pupi con amore perchè vivano il loro tempo sulla scena con il compito appassinante di fare un mestiere bellissimo: il teatro. In questo spettacolo si tende a recuperarne i segreti intramontabili, dalla Commedia dell’arte, all’Arte della Commedia. E poniamo la nostra scena in Italia, ovviamente, in quegli ultimi anni cinquanta che furono la vigilia della prosperità del Paese, in quegli indimenticabili anni in cui essere scanzonati non voleva per forza dire essere scostumati. La sola nostalgia potrà scaturire da questo, ma fermo resta l’intento di ridere dell’ignoranza e delle superstizioni sopportando l’urgenza della scaramanzia e ricordando il filosofo che, pazientemente sornione avverte: “Non è vero, ma ci credo”.
Michele Mirabella
FONDAZIONE TEATRO COCCIA
Via f.lli Rosselli, 47 - 28100 Novara (NO) – P. Iva 01980910036 – Tel. +39.0321.233200 – Fax +39.0321.233250
www.fondazioneteatrococcia.it – info@fondazioneteatrococcia.it
Non è vero ma ci credo Prove aperte al Teatro Coccia Giovedì 17 e venerdì 18 ottobre
Novara, 15 ottobre 2013. Il Teatro Coccia regala una grande opportunità a tutti gli appassionati del teatro, del lavoro dell’attore e di tutte le fasi che precedono la messa in scena di uno spettacolo.
Nei giorni di giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, in vista delle date di sabato e domenica di Non è vero ma ci credo, sarà possibile assistere alle prove della compagnia che riallestirà lo spettacolo proprio nel teatro di Novara prima di ripartire per la tournè.
A partire dalle 17.00 fino alle 18.30 di giovedì e venerdì sarà possibile accomodarsi in platea e godere delle prove di questa esilarante piéce teatrale scritta da Peppino De Filippo e interpretata da Sebastiano Lo Monaco e Lelia Mangano De Filippo, per la regia di Michele Mirabella.
L’originale appuntamento darà anche la possibilità di scoprire qualcosa in più della commedia che sarà messa in scena, inserita nel cartellone di Prosa 2013/2014, sabato 19 ottobre alle 21.00 e domenica 20 ottobre alle 16.00.
Non è vero ma ci credo è il titolo di una delle più divertenti commedie di Peppino De Filippo, presto assunto a “modo di dire”, dato l’atteggiamento frequente che ritrae... Le superstizioni appartengono alla vita quotidiana, in certe zone sono così diffuse da diventare folclore e rallegrare finché la loro gabbia non diventa troppo angusta tanto da compromettere il normale andamento dell’esistenza. È quest’eccesso che in Non è vero ma ci credo stigmatizza il grande autore napoletano, figlio d’arte e celebre per il tono leggero delle sue commedie e per il suo saper bonariamente “canzonare” i “tic” della società.
Dice lo stesso Mirabella “in questo spettacolo si tende a recuperarne i segreti intramontabili, dalla Commedia dell’arte, all’Arte della Commedia. E poniamo la nostra scena in Italia, ovviamente, in quegli ultimi anni cinquanta che furono la vigilia della prosperità del Paese, in quegli indimenticabili anni in cui essere scanzonati non voleva per forza dire essere scostumati. La sola nostalgia potrà scaturire da questo, ma fermo resta l’intento di ridere dell’ignoranza e delle superstizioni sopportando l’urgenza della scaramanzia e ricordando il filosofo che, pazientemente sornione avverte: “Non è vero, ma ci credo”.
L’ingresso alle prove è gratuito. Per maggiori informazioni si rimanda al numero della biglietteria (aperta dalle 10.30 alle 18.30) 0321.233201.
Non è vero ma ci credo Prove aperte al Teatro Coccia Giovedì 17 e venerdì 18 ottobre
Novara, 15 ottobre 2013. Il Teatro Coccia regala una grande opportunità a tutti gli appassionati del teatro, del lavoro dell’attore e di tutte le fasi che precedono la messa in scena di uno spettacolo.
Nei giorni di giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, in vista delle date di sabato e domenica di Non è vero ma ci credo, sarà possibile assistere alle prove della compagnia che riallestirà lo spettacolo proprio nel teatro di Novara prima di ripartire per la tournè.
A partire dalle 17.00 fino alle 18.30 di giovedì e venerdì sarà possibile accomodarsi in platea e godere delle prove di questa esilarante piéce teatrale scritta da Peppino De Filippo e interpretata da Sebastiano Lo Monaco e Lelia Mangano De Filippo, per la regia di Michele Mirabella.
L’originale appuntamento darà anche la possibilità di scoprire qualcosa in più della commedia che sarà messa in scena, inserita nel cartellone di Prosa 2013/2014, sabato 19 ottobre alle 21.00 e domenica 20 ottobre alle 16.00.
Non è vero ma ci credo è il titolo di una delle più divertenti commedie di Peppino De Filippo, presto assunto a “modo di dire”, dato l’atteggiamento frequente che ritrae... Le superstizioni appartengono alla vita quotidiana, in certe zone sono così diffuse da diventare folclore e rallegrare finché la loro gabbia non diventa troppo angusta tanto da compromettere il normale andamento dell’esistenza. È quest’eccesso che in Non è vero ma ci credo stigmatizza il grande autore napoletano, figlio d’arte e celebre per il tono leggero delle sue commedie e per il suo saper bonariamente “canzonare” i “tic” della società.
Dice lo stesso Mirabella “in questo spettacolo si tende a recuperarne i segreti intramontabili, dalla Commedia dell’arte, all’Arte della Commedia. E poniamo la nostra scena in Italia, ovviamente, in quegli ultimi anni cinquanta che furono la vigilia della prosperità del Paese, in quegli indimenticabili anni in cui essere scanzonati non voleva per forza dire essere scostumati. La sola nostalgia potrà scaturire da questo, ma fermo resta l’intento di ridere dell’ignoranza e delle superstizioni sopportando l’urgenza della scaramanzia e ricordando il filosofo che, pazientemente sornione avverte: “Non è vero, ma ci credo”.
L’ingresso alle prove è gratuito. Per maggiori informazioni si rimanda al numero della biglietteria (aperta dalle 10.30 alle 18.30) 0321.233201.
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