2013_08_18 LaVerdi estate con il pianoforte di Ilia Kim

Domenica 18 agosto 2013_08_18 (ore 18.00)
Auditorium di Milano, largo Gustav Mahler
Un’estate con la musica 2013
la stagione estiva de laVerdi
Una sera con Verdi,
Wagner e Liszt

Dopo lo scoppiettante Ferragosto con laVerdi Barocca e la Crescendo Big band che hanno eseguito le “Quattro stagioni” di  Vivaldi in versione originale e jazz, Un’estate con la musica 2013 continua il suo viaggio attraverso l’estate milanese con un  recital pianistico tutto da gustare.
Domenica 18 agosto (ore 18.00) all’Auditorium di Milano, sarà la pianista coreana Ilia Kim a salire sul palco di largo Mahler per proporre un programma che vuole innanzitutto essere un omaggio a Giuseppe Verdi e Richard Wagner nell’anno del bicentenario della nascita dei due grandi compositori. Ma non solo.
Ilia Kim, stella di prima grandezza del panorama pianistico internazionale, intratterrà infatti il pubblico dell’Auditorium per questo diciassettesimo appuntamento  della stagione estiva de laVerdi con una scelta di brani che non potrà non coinvolgere lo spettatore sia sotto il profilo artistico che emozionale. 
La serata si aprirà infatti con Preludio, Corale e Fuga di Frank, uno dei brani più celebri del compositore francese. Si prosegue con due trascrizioni per pianoforte di Liszt: l’Ouverture da Tannhäuser di Wagner e Danza sacra e Duello finale da Aida di Verdi. Di grande impatto emotivo la chiusura, con Rachmaninov (Preludio in Do diesis minore op.3, n.2 Le campane di Mosca; Preludio in Si minore op.32, n.10) e Chopin (Scherzo n.2, op.31).
Per info e prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org
Biglietti: Euro 17,00

Programma
C.Franck, Preludio, Corale e Fuga
È una delle più celebri composizioni di Franck. Fu eseguita la prima volta a Parigi alla Société Nationale de Musique il 24 gennaio 1885 da Marie Poitevin, alla quale Franck la dedicò. Venne stampata da Enoch, a Parigi, alcuni anni dopo. Brano dalla struttura imponente, complesso, il Preludio, Corale e Fuga presenta chiari richiami allo stile di Johann Sebastian Bach, ma anche a quello di Wagner, al pianismo di Liszt e alla poesia di Schumann.  Il Preludio (Moderato in si minore) è costruito su due fondamentali elementi che si alternano e contrastano: il primo veloce, quasi "improvvisatorio" e il secondo a capriccio dove si accenna il tema della fuga. il Corale (Poco più lento in do minore) è una pagina di intensa poesia, ampia, imponente che sfocia nella Fuga (si minore) presentata con caratteristiche di estremo rigore. Tuttavia, dopo un crescendo e un accordo arpeggiato della dominante, Franck riprende il movimento del Preludio e del Corale riuscendo a sovrapporre le tre parti della composizione attraverso una scrittura perfettamente in equilibrio tra lo spirito classico e quello romantico.

Wagner-Liszt, Tannhäuser, Ouverture (trascrizione per pianoforte)
È certamente una caratteristica di Liszt riutilizzare sotto nuova veste materiale musicale proprio o di altri compositori. Infatti per circa sessant'anni trascrisse per pianoforte, rielaborò, ridusse e parafrasò brani di moltissimi autori, tra cui Paganini, Beethoven, Berlioz, Donizetti, Glinka, Mendelssohn, Mozart, Rossini, Schubert, Tschaikovsky, Verdi e Wagner. 
Riuscì con grande disinvoltura ad affrontare arie operistiche, sinfonie d'opera o complesse architetture sinfoniche, trascrivendo per pianoforte tutto ciò che poteva essere gradito e richiesto dal pubblico. Questi lavori rispecchiano il continuo interesse di Liszt di sperimentare le risorse timbriche e tecniche del pianoforte, sia per approfondire un nuovo linguaggio musicale sia per divulgare a un pubblico sempre più ampio la produzione di compositori del passato o a lui contemporanei. Il singolare rapporto che legò Liszt a Wagner si concretizzò in molti modi: attraverso aiuti economici e una fedele protezione (dopo i fatti che legarono Wagner ai moti insurrezionali del 1849 e che lo videro costretto a fuggire a Zurigo), ma soprattutto attraverso la diffusione e la comprensione della musica del compositore di Lipsia. Fu Liszt che nel 1849 diresse Tannhäuser segnando il primo grande successo dell'opera. Fu sempre Liszt che l'anno successivo convinse i duchi di Weimar a mettere in scena Lohengrin. Lui ne fu il primo direttore tra mille difficoltà legate a un teatro sprovvisto di impianti, scene e costumi. Liszt, nell'arco di trent'anni, trascrisse per pianoforte circa quattordici brani di Wagner. Dell'Ouverture fece anche una parafrasi per pianoforte solo, approntata nel 1848. La scrisse cercando di mantenersi fedele alla versione originale esprimendo, attraverso le potenzialità del pianoforte romantico (arpeggi, ottave, scale), le straordinarie combinazioni armoniche create dalla grande orchestra wagneriana. 

Verdi-Liszt, Aida, Danza sacra e Duello finale (trascrizione per pianoforte)
Delle molte parafrasi da concerto composte da Liszt su temi di Verdi, quella di Aida è forse la meno nota, anche se di notevole qualità musicale. L'interesse di Liszt per il Maestro di Busseto iniziò negli anni Cinquanta: trascrisse l'Ave Maria cantata da Giselda nei Lombardi alla Prima Crociata, lavorò su temi di Ernani (1847), Rigoletto (1859), Trovatore (1860), Don Carlos (1867), per arrivare all'Agnus Dei della Messa da Requiem (1877) e al Simon Boccanegra (1882). 
La Danza sacra e Duetto finale da Aida furono composti nel 1877 e fanno parte delle parafrasi del "periodo tardo". La composizione è originale nella struttura e Liszt, lavorando sulle caratteristiche timbriche del pianoforte, riesce a evocare atmosfere esotiche e a cogliere stimoli preziosi. Da taluni musicologi questo brano non è più considerato una parafrasi, bensì "una vera e propria drammaturgia ridotta nella sola componente musicale".

Rachmaninov
Preludio in Do diesis minore op.3, n.2 (Le campane di Mosca)
Preludio in Si minore op.32, n.10
I 24 Preludi per pianoforte composti da Rachmaninov (quello in do diesis minore op.3 n.2, i dieci dell'op.23 e i tredici dell'op.32) hanno intenti ben diversi da quelli scritti da Bach o da Chopin, non solo perché non rispettano le dodici tonalità maggiori e minori, ma soprattutto perché si accostano a un tipo di composizione più varia ed articolata. 
Il Preludio op.3 n.2 è uno dei brani più famosi del compositore russo. Venne composto nel 1892, poco dopo il diploma al Conservatorio di Mosca. E' scritto nella tonalità di Do diesis minore, è in forma tripartita (ABA) e si svolge in 62 battute. Fa parte dei Cinque pezzi per pianoforte op.3. 
Il Preludio op.32 n.10, andamento "Lento" nella tonalità di Si minore, risale al 1910. Rachmaninov lo scrisse, insieme con gli altri Preludi di quell'opera, al rientro da una tournée negli Stati Uniti nella quale aveva presentato il suo Terzo Concerto per pianoforte e orchestra.

Chopin, Scherzo n.2, op.31
L'estrema popolarità dello Scherzo in Si bemolle minore, composto nel 1837 e pubblicato a Parigi e a Londra nello stesso anno, è dovuta senz'altro all'incisività dei suoi temi bellissimi. Ma il carattere euforico e gioioso di questa pagina, che parrebbe contraddire la tonalità minore d'impianto, è rapportabile al momento di particolare serenità vissuto dal compositore e al raggiungimento del più grande successo presso la società parigina dell'epoca. Come spesso accade nella produzione chopiniana, le opere che raggiungono più direttamente il gusto del pubblico sono anche quelle nelle quali la moderna musicologia ha ritrovato elementi di estremo interesse per l'analisi formale. In particolare, riguardo al famoso inciso di quattro note di apertura, che Chopin stesso definì "la chiave di tutto il pezzo", in quanto "cellula" ricorrente nei vari episodi del brano. [Testi di Laura Nicora]

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