2013_05_17 PAVIA BAROCCA al Ghislieri con una Messa di Michael Haydn


PAVIA BAROCCA 2013

RASSEGNA INTERNAZIONALE DI MUSICA ANTICA DEL COLLEGIO GHISLIERI





Pavia Barocca tornerà all’Aula Magna del Collegio Ghislieri, in occasione del concerto che vedrà insieme per la prima volta Ghislieri Choir e l’Orchestra Barocca Zefiro. L’appuntamento è inserito nel cartellone del Circuito Lombardo di Musica Antica, il network che mette in rete le rassegne di Pavia, di Mantova, Brescia e Monza.



Venerdì 17 maggio 2013_05_17

Aula Magna del Collegio Ghislieri, ore 21.00

 Missa Sancti Hieronymi. La messa per coro e fiati di J.M. Haydn.

 Johann Michael Haydn

Missa Sancti Hieronymi MH 254

Christus factus est MH 38

Timete Dominum MH 256

Ave Regina caelorum MH 140

 Caterina Iora soprano

Maria Chiara Gallo alto

Luca Cervoni tenore

Sergio Ladu basso

Ghislieri Choir

 Ensemble Zefiro



Alfredo Bernardini direttore

Ingresso al concerto da euro 6.00 a euro 18.00

Fratello più giovane di Franz Joseph, Johann Michael compose moltissima musica di quasi tutti i generi in voga nella Salisburgo del tempo, ambiente musicale ricco di stimoli; ma, in controtendenza rispetto ai più, fece della musica sacra un vero e proprio campo di sperimentazione e di studio. In questo contesto vede la luce la Missa Sancti Hieronymi, commissionata molto probabilmente in occasione del proprio onomastico dal principe-arcivescovo Hieronymus, conte di Colloredo, al servizio del quale Haydn era impiegato, protagonista delle celebri liti con il giovane Mozart, anch’esso alle sue dipendenze. Il particolare organico per voci e fiati – coro, soli, oboi, fagotti, tromboni e continuo – rende questa messa un unicum nel repertorio sacro salisburghese; un piccolo capolavoro che offre anche un’occasione ideale per far interagire le specifiche vocazioni di due formazioni lombarde riconosciute e apprezzate sul piano internazionale: Ghislieri Choir e Ensemble Zefiro.





Il concerto è organizzato nell’ambito del Circuito Lombardo di Musica Antica

Prima prova d’insieme della Missa Sancti Hieronymi di J.M. Haydn e prima volta insieme per Ghislieri Choir e Ensemble Zefiro
B. In verità ci conosciamo da molti anni, perché siamo stati più volte ospiti reciproci nelle nostre stagioni, Mantova Musica Antica e Pavia Barocca. Finalmente riusciamo a fare un progetto insieme. Per fortuna Michael Haydn ci ha dedicato questa messa con un organico importante di fiati e coro.

Un piccolo aneddoto su questa Messa
L’arcivescovo neo eletto a Salisburgo era Hieronymus Colloredo, che diede tanto filo da torcere a Mozart, perché troppo severo, tanto che non assunse Mozart ma proprio Haydn. Questa dedica era probabilmente per mettersi in buona luce con lui.

L’elemento innovativo di questa messa
L’orchestrazione non è quella classica con gli archi ma con soli fiati e, inoltre, non con la solita harmonie di fiati ma con un organico di 6 oboi, 2 fagotti, 3 trombe, 2 tromboni, contrabbasso e organo. Quindi un organico insolito, che Leopold Mozart apprezza moltissimo in una lettera al figlio. Dopo aver ascoltato la messa corse a casa a scrivere a Wolfgang questa lettera, parlando della musica più bella che si potesse immaginare, troppo corta per quanto era bella.
I fiati, infatti, sono molto vicini al timbro delle voci umane e il coro ne viene esaltato e risulta quasi moltiplicato.

Questo organico non riappare molto nella storia, c’è una ragione particolare?
C’era un oboista, un grande virtuoso bergamasco, Giuseppe Ferlendis, che è rimasto a Salisburgo per un solo anno, il 1777: è per lui che Mozart ha scritto l’unico concerto per oboe e orchestra. Il fatto della presenza in città di questo musicista ha sen’altro influenzato la scelta di prediligere i fiati agli archi per questa messa.
Dalla lettera di Leopold Mozart impariamo una cosa molto buffa: i violinisti c’erano ma erano impegnati a battere il tempo sulle spalle dei fiati, perché la cantoria era troppo piccola e non potevano vedere il direttore.

Ci sono 47 messe di Michael Haydn , è bello vedere come il compositore riesce a dare allo stesso testo un carattere diverso in ogni composizione. ( Alfredo Bernardini )

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