2011_04_01 Giuliana Lojodice interpreta Anna K nella riduzione teatrale di Ugo Chiti tratta dalle Metamorfosi di Kafka

Stagione di ALTRI PERCORSI Teatro Fraschini Pavia
Venerdì 1 aprile 2011_04_01 alle 21
Le conversazioni di Anna K
opera del drammaturgo Ugo Chiti ispirata a Le metamorfosi di Franz Kafka
Protagonista Giuliana Lojodice, che ritorna al Teatro Fraschini
Con questo testo Ugo Chiti, che è anche regista dello spettacolo, ha ricevuto il prestigioso Premio Riccione per il Teatro, perché ha saputo, ribaltando il punto di vista dell’opera originale a cui si è ispirato, creare una straordinaria figura femminile, personaggio marginale all’interno dell’opera letteraria, qui rigenerata e assurta a presenza centrale e particolarmente ricca di umanità.

Solo un’attrice di rango, come Giuliana Lojodice, che interpreta la figura della protagonista, poteva infondere questa forte valenza emotiva e sentimentale, “vivendo” il personaggio e non solamente rappresentandolo.  Questa interpretazione le è valsa il Premio E.T.I. gli Olimpici del Teatro come miglior attrice protagonista nel 2009.

La storia dell’impiegato kafkiano che un bel giorno si trasforma in scarafaggio, sconquassando gli equilibri familiari, si trasforma in uno spaccato domestico in cui, a tener testa alla situazione, si ritrova Anna, la serva di casa Samsa, alla quale spetta un compito ingrato, quello appunto di accudire l’enorme insetto in cui si è trasformato Gregor. L’anziana vedova è senza un cognome, sarà Anna K. E’ trattata con disprezzo, sfruttata al massimo possibile,  mostra subito un carattere pieno di buoni propositi, tipico di quelle domestiche animate dalla voglia di fare,  ma lentamente lascia intravedere, sotto una scorza un po’ ruvida, un’umanità solida e fortificata da molte ferite.  Prende in mano la situazione, per altruismo e semplicità di sentimenti, ma anche per via di un profondo dolore e per uno struggimento nascosto. Accudisce il povero malcapitato con una tale solerzia da risultare a tratti comica. Non perde mai  però quel fondo di umanità e dolcezza che la contraddistinguono: Anna è lo sguardo tollerante su un mondo sempre diffidente ed ostile nei confronti della diversità. Di un mondo senza sentimenti.

Ugo Chiti, nella pienezza del suo talento artistico di drammaturgo, sceneggiatore e regista, mette insieme un bel congegno teatrale: oltre al testo, costruisce un impianto scenico con pareti mutevoli atte a suggerire angolature diverse dell’anonimo appartamento, luci suggestive (livide),  un coro di attori che creano intorno ad Anna una tensione efficace per dare pieno sfogo ad un personaggio pienamente centrato e scaturito dalla sua inesauribile e preziosa fantasia.
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