2011_03_24 Flauto Magico dalla Scala al grande schermo

Tornano gli appuntamenti con l’Opera lirica sul grande schermo, questa sera alle ore 20 in collegamento diretto con il Teatro alla Scala di Milano sia all’Odeon di Vigevano che all’Agorà di Robecco. 
Sarà la volta di un bella favola “Il flauto magico” che W.A.Mozart ammalato e provato da gravi difficoltà economiche scrive per l’amico Schikaneder ed il suo teatro.
Le difficoltà della vita non impedirono a Mozart di creare un’opera piena di gioia, nella quale veicolare attraverso personaggi fantastici il suo desiderio di un mondo migliore governato dalla saggezza e dalla libertà.
Il regno del Sole, della luce contro il quale invano le tenebre lottano per sopraffarlo, e la regina delle notte, Astrifiammane, finirà sconfitta e sprofonderà nelle profondità della terra.
Ma l’uomo, che avrà al suo fianco per la prima volta una donna, riuscirà a purificarsi, vincendo le prove di iniziazione, e rendersi degno del regno della luce grazie all’aiuto della musica.

AGORALIRICA 2010-2011

Giovedì 24 marzo 2011 ore 20.00

Wolfgang Amadeus Mozart
IL FLAUTO MAGICO
Dal Teatro alla Scala di Milano
Sarastro, Re del Tempio del Sole - Günther Groissböck
Tamino, principe - Saimir Pirgu
Oratore / I Sacerdote Detlef Roth
II Sacerdote - Roman Sadnik
Astrifiammante, Regina della Notte - Albina Shagimuratova
Pamina, figlia di Astrifiammante - Genia Kühmeier
I Dama Aga Mikolaj - II Dame Heike Groetzinger
III Dame Maria Radner
Papageno, cacciatore di uccelli - Alex Esposito
Papagena, sua futura sposa Ailish Tynan
 Monostatos, al servizio di Sarastro Peter Bronder
I Uomo armato Roman Sadnik
II Uomo armato Simon Lim
Direttore Roland Böer
Regia William Kentridge
Scene William Kentridge e Sabine Theunissen
Costumi Greta Goiris
Luci Jennifer Tipton
Video editor Catherine Meyburgh
PER INFORMAZIONI:
cineteatro Agorà
Piazza XXI Luglio, 29
Robecco S/N  (MI)
tel. 02 – 94975021 //  348.0453756 e 349.8253070

Può la musica essere la nostra salvezza??? 
Questo mi pare il messaggio che Mozart, alla vigilia della sua morte vuole lasciarci in eredità. Il regno del Sole deve vincere sulle Tenerbre e gli uomini diventare sacerdoti di un mondo di pace, saggezza e giustizia. Ma per raggiungere la purezza si devono affrontare delle prove e la musica ci può essere di aiuto per affrontarle. L’uomo però non è solo in questa accanto a lui se la accetta, la donna le può affrontare al suo fianco ed entrare insieme nel tempio della Luce. Soggetto: L’azione si svolge in un antico Egitto immaginario. 

Atto I 
Paesaggio montuoso, sullo sfondo un tempio: Tamino, vestito da cacciatore, entra in scena inseguito da un serpente-drago Zu Hilfe! zu Hilfe!. Sopraffatto dal terrore, cade svenuto. Le porte del tempio si aprono ed escono tre Dame che, ucciso il serpente, ammirano il volto del giovane e in fretta si allontanano insieme per avvertire la Regina della Notte perchè invano ognuna ha tentato di restare sola con lui. Tamino, ripresi i sensi vede il serpente morto, si stupisce e crede di dovere la sua salvezza a uno strano personaggio Papageno, un uccellatore vagabondo vestito di piume, che suona un piccolo flauto Der Vogelfänger bin ich ja. Papageno non smentisce, ma quando tornano le tre Dame gli portano acqua e pietre e lo puniscono per la sua bugia chiudendogli la bocca con un lucchetto d’oro. Le Dame mostrano a Tamino il ritratto della figlia della Regina della Notte e Tamino ne rimane incantato Dies Bildnis ist bezaubernd schön. Gli raccontano che la fanciulla è stata rapita dal malvagio Mago Sarastro; e Tamino rimane conquistato dalla sua avvenenza. Giunge Astrifiammante, Regina della Notte che gli chiede di aiutarla a liberare la figlia O zittre nicht, mein lieber Sohn, Tamino si offre di salvarla. Le Dame allora porgono a Tamino un flauto d’oro, dotato di poteri magici, liberano Papageno dal lucchetto Hm! Hm! Hm! e gli ingiungono di seguire Tamino fino al castello di Sarastro consegnando a lui un magico un carillon. 
Sala nel palazzo di Sarastro. Pamina ha tentato di fuggire per sottrarsi alle insistenze di Monostatos, ma è stata ripresa da costui e ora viene ricondotta con la forza nel palazzo. Monostatos vede Papageno, si spaventa e fugge; così Papageno può avvicinare Pamina, rivelarle di essere stato mandato dalla madre di lei, con un giovane principe, per liberarla. I due fuggono.
Un bosco. Entra Tamino guidato da tre geni. Si vede il tempio di Iside: due porte sono chiuse, quella della Ragione e quella della Natura Zurück!; un’altra, quella della Sapienza, si apre e un sacerdote spiega a Tamino che Sarastro non è uno stregone crudele e che è stato indotto per giusti motivi a sottrarre Pamina all’influenza della madre. Lo rassicura comunque che la fanciulla è viva. Tamino e Papageno, che scorta Pamina, si cercano a lungo nel bosco, servendosi dei loro strumenti per farsi sentire, e il carillon si dimostra utilissimo per mettere in fuga Monostatos e i suoi uomini che stanno per catturare Papageno e Pamina. Compare Sarastro, Es lebe Sarastro! Sarastro lebe! Pamina chiede perdono della fuga e ne spiega i motivi. Sarastro si dichiara pronto a concederla in sposa a un cavaliere degno di lei, ma non potrà mai lasciarla tornare dalla madre. Tamino viene trascinato in scena da Monostatos; i due giovani, che non si sono ancora mai visti, si gettano l’uno tra le braccia dell’altro, mentre Monostatos, che ha chiesto una ricompensa per il suo operato, viene punito.

Atto II 
Bosco di palme con architetture. Sarastro si rivolge ai suoi sacerdoti O Isis und Orisis perché si prendano cura di Tamino desideroso di affrontare le prove che gli verranno assegnate per entrare a far parte della schiera degli iniziati e per sposare Pamina. 
Atrio del tempio. Tamino e Papageno incappucciati si preparano, saldo nel suo proposito il primo, colto da improvvisi terrori il secondo. La prima prova che li aspetta è il silenzio. Rimasti soli, i due sono avvicinati dalle tre damigelle della Regina della Notte che cercano in ogni modo di dissuaderli dall’impresa,ma invano.
Un boschetto. Monostatos si avvicina furtivamente a Pamina addormentata e cerca di baciarla. Sopraggiunge la Regina della Notte a proteggere la figlia che si getta nelle sua braccia felice, cercando consolazione per quello che lei crede l’abbandono di Tamino, tutto preso dalle sue pratiche d’iniziazione. La Regina della Notte affida alla figlia un pugnale per uccidere Sarastro, ma Monostatos, che tutto ha sentito, minaccia di rivelare l’intrigo. Sopraggiunge Sarastro, che caccia Monostatos e rassicura la fanciulla dicendo che non la vendetta, ma l’amore, conduce alla felicità. 
Atrio del tempio. Tamino e Papageno continuano la loro prova. Compare una vecchia orrenda che dichiara di essere Papagena e si mette a parlare con Papageno, finché non scompare con grande fragore di tuoni. Nel cielo appare una tavola imbandita a cui i due iniziati possono rifocillarsi prima di continuare la prova. Richiamata dal flauto di Tamino, Pamina entra in scena, ma l’amato non può parlare ed ella, sconvolta, tenterà di uccidersi: la salveranno i tre geni rassicurandola sui sentimenti dell’innamorato. Ora Tamino deve superare altre prove: quella del fuoco e quella dell’acqua. Pamina ha seguito l’innamorato e gli consiglia di suonare il flauto magico. Le prove sono così superate. 
Un giardino. Papageno si dispera perché per un attimo gli è apparsa Papagena, divenuta giovane e bella, ma subito è sparita. Il suono del carillon la farà ricomparire.
Paesaggio di rupi scoscese. La Regina della Notte, con Monostatos e le tre damigelle, cerca di avvicinarsi nascostamente al tempio per introdursi e uccidere Sarastro. Ma la terra, scossa da un terremoto, si apre per inghiottirli.Nel tempio del Sole.Sarastro in trono, circondato dai sacerdoti, con Tamino e Pamina celebra la vittoria del Sole sulle Tenebre.



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