Sabato 27 Novembre 2010-11_27 ore 21:00
Teatro Besostri - MedePV)
Giuseppe Verdi
Il trovatore
Opera lirica su libretto di Salvatore Cammarano
Produzione Teatro dell’Opera di Milano
Corale Lirica Ambrosiana diretta da Roberto Ardigò
Orchestra Filarmonica di Milano
Ideazione scenica e regia di Mario Riccardo Migliara
I prossimi appuntamenti con la lirica al Besostri saranno:
5 febbraio 2011 ore 21,00: Madama Butterfly
19 marzo 2011 ore 21,00: Rigoletto
2 aprile 2011 ore 21,00: Don Pasquale
In cartellone anche l'operetta CIN CIN LA per il 15 gennaio 2011 ore 21,00 e un un evento fuori abbonamento il 18 dicembre 2010 ore 21,00 con un Concerto dedicato a Chopin nel bicentenario della nascita, pianista Massimo Cottica.
Mario Riccardo Migliara, note di regia
Il Trovatore - Il Male - La rappresentazione di uno spirito demoniaco
Il male si percepisce nel racconto, nelle parole dei protagonisti, nell’odio dei due ignari fratelli, nell’avvicinarsi della tragedia che li tocca. Il dramma immobile, il racconto degli antefatti sviluppa una sensazione di mistero e la latenza di una disgrazia che deve accadere o che potrebbe rimanere insoluta.
Il viaggio dentro l’amore diventa metafora del viaggio dentro l’impossibilità di raggiungerlo e l’orrore della guerra altro non è che il giusto contrasto e l’evoluzione di questa impossibilità voluta da un Male superiore.
Il senso di frustrazione da parte di Leonora, Manrico e il conte di Luna viene interrotto da esplosioni liriche e momenti di estrema musicalità. Dolcezza contrapposta ad orrore , inamovibilità a spostamenti improvvisi. Patti d’amore e profezie che ritornano sono nel Trovatore quegli elementi che avvolgono di un velo invisibile tutta la storia. Una storia che procede a strappi e ad antefatti. Ma l’elemento più importante è la rappresentazione di uno spirito demoniaco che si manifesta in simboli continui e totali.
Le ispirazioni
Una eclissi può dar la sensazione di qualcosa di gigantesco e di orrificante che ci sovrasta e che fa sentire i nostri fatti e le nostre quotidianità cosi umanamente rette da meccanismi naturali superiori. Il male mostra la sua energia nei confronti della rappresentazione.
Rende il tutto inquietante , oscuro , pericoloso.
Quasi un feccioso unto che ammanta il tutto di una ineluttabilità al limite del spaventoso.
L’eclissi di luna [n.d.r. il baritono è il Conte di Luna che storicamente fu l'inviato della Spagna al Concilio di Trento] diventa simbolo e motore ispirativo alla storia di Trovatore.
Come se qualcosa di passeggero andasse a coprire il fulgore di una armata e la contrapposizione tra vita militare e libertà degli zingari cui appartengono sia Manrico che Azucena. I mantelli del conte hanno una eclisse e le immagini su palco ricalcano un esercito terrificante che fa del fenomeno naturale il suo volere e il suo obbiettivo. Così come l’uroboros , il serpente che si divora, è un altro segno del Male che incede verso il nulla cosi come gli strumenti di tortura presenti nella scena e il trono incastonato in un simbolico abisso.
La scena muta velocemente mantendo un velo, esattamente un tulle che evidenzia la tridimensionalità della storia, ovvero il potere di leggere altri aspetti della musica e del testo e altri fatti che avvengono proprio dietro questo velo. Tre cubi in scena che rappresentano i tre personaggi, Manrico, Leonora e il Conte di Luna e il rapido susseguirsi di luci che li adombrano e li esaltano a seconda della magia del momento.
Ecco le torri di Castellor dove è rinchiusa Azucena piene di scheletri ed ecco il momento della preghiera
Queste sensazioni sviluppate dalla musica che alterna momenti di enfasi guerresca , cori tripudianti e delicatezze estreme si legano ad una messa in scena essenziale ma esplicita.
Cosi nella scena e nella musica, il sole si congiungerà alla luna come nell’indelicato e mortale abbraccio due fratelli Manrico e il conte di Luna, un abbraccio che termina con la rivelazione e nella luce che tocca Azucena rivelatrice. Una luce nera come il demoniaco che influenza tutta la tragedia.
Nessun commento:
Posta un commento