2010_10_19 Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi

Martedì 19 ottobre · 21.00 - 23.00
Chiesa di Sant'Agostino - MODENA Largo Sant'Agostino
XIII Festival Musicale Estense
CLAUDIO MONTEVERDI (1610-2010)
VESPRO DELLA BEATA VERGINE
ORCHESTRA E CORO DEL CONSERVATORIO REALE DELL'AJA
Direzione CHARLES TOET
1. Domine ad adjuvandum Sex vocibus & sex Instrumentis, si placit
2. Dixit Dominus (Salmo 109) Sex vocibus & sex Instrumentis
3. Concerto: Nigra sum Motetto ad una voce
4. Laudate pueri (Salmo 112) a 8 voci sole nell'organo
5. Concerto: Pulchra es a due voci
6. Laetatus sum (Salmo 121) a sei voci
7. Concerto: Duo seraphim tribus vocibus
8. Nisi Dominus (Salmo 126) a dieci voci
9. Concerto: Audi coelum ad una voce sola, poi nella fine a 6
10. Lauda Jerusalem (Salmo 147: 12-20) a sette voci
11. Sonata sopra Sancta Maria a 8
12. Hymnus: Ave Maris stella a 8
13. Magnificat (Luca 1: 46-55) a sette voci e sei strumenti
I Magnificat

Un anniversario importante viene festeggiato in Sant'Agostino martedì 19 ottobre alle ore 21: i quattrocento anni dalla pubblicazione del Vespro di Monteverdi, ampio affresco musicale di straordinaria bellezza ed intensità che vide, infatti, la luce nel 1610. Vespro è un termine mutuato dalla liturgia delle ore ed è rimasto invariato per più di 1500 anni. Esso è costituito da un determinato numero di salmi biblici. In particolare il Vespro della Beata Vergine è costituito da una introduzione,"Deus in adjutorium", cinque ricchi salmi con coro e strumenti, alternati a splendidi concerti di voci e strumenti, un inno, un sontuoso Magnificat e si conclude con un "Benedicamus Domino". Prosegue per il secondo anno consecutivo, la prestigiosa collaborazione tra Grandezze & Meraviglie e il Conservatorio Reale dell'Aja.
Con questa esecuzione il Dipartimento di Musica Antica dell'Aja torna alle sue origini, infatti I Vespri di Claudio Monteverdi costituiscono uno dei momenti più rilevanti nel vasto movimento di riscoperta della musica antica avvenuto nei Paesi Bassi. Nel 1972 il Conservatorio Reale dell'Aja, invitò Nikolaus Harnoncourt a guidare un progetto dedicato esclusivamente alla musica di Monteverdi, a cui parteciparono tutti i dipartimenti della scuola. Harnoncourt aveva appena realizzato una vera e propria rivoluzione, eseguendo con strumenti antichi le Passioni di J.S. Bach. In quel periodo innovativo, egli riuscì ad affascinare e a ridestare un amore sfiorito da tempo per Monteverdi nel pubblico, grazie ai numerosi concerti che riscossero un incredibile successo, memorabile quello alla Scala di Milano. Restituì così al musicista il posto di assoluto valore che di diritto gli spettava. Con queste tournée Harnoncourt cancellò anche i molti pregiudizi che ancora esistevano sugli strumenti antichi, a torto considerati inferiori e insufficienti. Le sue scelte incontrarono dapprima l'interesse e poi il plauso di molti al Conservatorio Reale, ebbe così origine uno dei più grandi dipartimenti di musica antica del mondo.
Dopo circa quarant'anni di successo senza declino si può affermare che la musica di Monteverdi possiede ancora la forza di appassionare il pubblico. Nondimeno l'imperativo di continuare a studiarne l'originalità è sempre valido. L'essenza dell'armonia, in cui suono e significato del testo sono magicamente coniugati in una tavolozza di colori fatta di voci e strumenti, rende uniche le composizioni di Monteverdi. Un vero mistero di accurato equilibrio, al pari di quello realizzato da Piero della Francesca nell'arte pittorica.
L'evoluzione è comunque inevitabile nella riscoperta di nuove verità su un capolavoro. Le tradizionali prassi esecutive risalenti ad Harnoncourt sono superate da nuove letture. Gli studiosi del Conservatorio Reale tornano ora alla stampa originale di esattamente 400 anni fa e si interrogano a lungo prima di allestire gli spettacoli. Il risultato è di fatto un'interpretazione briosa e ispirata, che riscopre la grande ricchezza di composizioni che variano dallo stile antico allo stile rappresentativo.
Il concerto, in prima nazionale, si replicherà a Mantova e Verona.


Orchestra
Violini Annegret Hoffmann, Matthew Greco
Viole Jazek Kurzydlo, Seung Rok Baek
Violoncello Anton Baba
Cornetti Andrea Inghisciano, Pietro Modesti, Nicholas Emmerson
Tromboni Klaas van Slageren, Dominic Sierat, Kentaro Wanda
Organo Isaac Alonso Molina, Iason Marmaras
Tiorbe Christian Gutierrez, Guzman Ramos Gutierrez
Violone Marta Vicente
Coro
Soprani Kristen Witmer, Beatriz Lafont
Controtenori Barnabás Hegyi, Kasper Kröner
Tenori Henry Villca, Satoshi Mizukoshi, Niels Berentsen
Bassi Seung Taek Lee, David Greco, Yusuke Watanabe



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