La sonata ci rende più attenti

Secondo una ricerca ascoltare musica classica, soprattutto Mozart, migliora la nostra attenzione visiva.

La musica classica potrebbe essere un toccasana per il cervello, in particolare quella di Mozart. A suggerirlo, uno studio condotto da Christy Ho dell'Università di Oxford pubblicato sulla rivista «Acta Psychologica». Il cosiddetto «effetto Mozart» consiste in un miglioramento delle capacità di ragionamento spazio-temporale in seguito all'ascolto di un brano di Mozart: la Sonata in re maggiore per due pianoforti K448.

1 risultati di un esperimento del 1993, in cui alcuni volontari riportarono un notevole aumento nell'attività cerebrale di aree fondamentali per i processi spazio-temporali, non erano stati più replicati. Alcuni studiosi avevano pensato che l'opera aveva avuto effetto sui soggetti solo perché rispecchiava le loro preferenze musicali.

Ma ora i ricercatori di Oxford hanno indagato come l'effetto Mozart influisca nel tempo sull'attenzione visiva. Hanno reclutato 24 studenti volontari della stessa università, 13 maschi e 21 femmine di età compresa fra 18 e 23 anni, che hanno dovuto tentare di identificare due numeri (nel corretto ordine di presentazione) appartenenti a una serie di lettere che fungevano da elementi di distrazione.

La prova si è svolta in tre condizioni: sentendo l'opera di Mozart suonata normalmente, sentendola al contrario e nel silenzio assoluto.

I risultati dell'esperimento, durato 45 minuti, hanno mostrato che i soggetti erano molto più abili a individuare il secondo numero, oltre al primo, quando l'opera era suonata normalmente.

È così dimostrato, finalmente, che il fantomatico effetto Mozart esiste.

E che la musica stimola l'attenzione. (di sp tratto dal n.25 gennaio 2007 di M&C news)

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