Giovedì 22 aprile 2010 ore 20.30
Venerdì 23 aprile 2010 ore 20.00 2010_04_23
Domenica 25 aprile 2010 ore 16.00 2010_04_25
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Venerdì 23 aprile 2010 ore 20.00 2010_04_23
Domenica 25 aprile 2010 ore 16.00 2010_04_25
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
A tutto Mozart
al pianoforte Roberto Cominati, sul podio Helmuth Rilling
al pianoforte Roberto Cominati, sul podio Helmuth Rilling
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 38 in Re maggiore K. 504 Praga
Concerto n. 23 in La maggiore per pianoforte e orchestra K. 488
Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K. 543
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Roberto Cominati
Direttore Helmuth Rilling
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Largo Gustav Mahler
tel. 02.83389.401/2/3
orario biglietteria
dal martedì alla domenica 14.30 – 19.00
Biglietti Euro 13,00/18,00/23,50/31,00
Torna sul podio della Verdi il Maestro Helmuth Rilling, specialista del repertorio Settecentesco, in un programma dedicato interamente a Wolfgang Amadeus Mozart.
Rilling ha scelto tre brani importantissimi del catalogo mozartiano, tutti scritti in date ravvicinate: siamo tra il 1786 e il 1788 e Mozart si divide tra Vienna e Praga, in uno dei periodi più felici del compositore.
In programma la Sinfonia n. 38 in Re maggiore K. 504 Praga, il Concerto n. 23 in La maggiore per pianoforte e orchestra K. 488, con il pianista Roberto Cominati vincitore del Primo Premio al Concorso Internazionale “Alfredo Casella” di Napoli nel 1991; nel 1993 si è imposto all’attenzione della critica e delle maggiori istituzioni concertistiche europee con il Primo Premio al Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano.
Infine, la Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K. 543.
Il concerto sarà replicato a Monza, al Teatro Manzoni, mercoledì 21 aprile alle ore 20.30 e a Lecco, al Teatro della Società, sabato 24 aprile alle ore 20.30.
In occasione del concerto di giovedì 22 aprile il Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Milano festeggia il bicentenario dell’Indipendenza.
Così, il Vice Console Luis Lugo Garcia: “La celebrazione del Bicentenario dell’Indipendenza è di estrema importanza poiché vuole ricordare quanto rilevante è stato il processo d’indipendenza iniziato 200 anni fa nell’America Latina, dove i popoli hanno lottato per il rispetto della loro dignità e per il diritto alla loro autodeterminazione. Riuscirono così a liberarsi dalla dominazione spagnola, dando vita a più di 30 repubbliche, oggi paesi moderni dove sono riconosciuti i diritti civili e la sovranità del popolo. I risultati del movimento d’indipendenza iniziato nel 1810 hanno influenzato l’orientamento politico anche nel Vecchio Continente, dove si sono affermate le idee repubblicane”.
Programma:
Superati tutti gli ostacoli preliminari derivanti dalle censure imperiali, Le nozze di Figaro vanno in scena nel maggio 1786 a Vienna con pieno successo. Ma il clima della città era cambiato per Mozart, che in breve verrà sostituito da compositori alla moda. A Praga, invece, un grande entusiasmo lo attendeva: è proprio in vista di un nuovo invito nella città che Mozart nell’autunno del 1786 mette a punto, assieme al Concerto in Do maggiore K. 503 per pianoforte, la Sinfonia n. 38 in Re maggiore K. 504, terminata il 6 dicembre. Tre anni erano trascorsi dall’ultimo lavoro sinfonico, la “Linz” K 425, ma Mozart sembra riprendere con naturalezza un cammino ormai segnato e proseguirlo verso quella intensificazione espressiva che lo condurrà alle inquietudini protoromantiche delle ultime tre sinfonie. Il modello “Linz”, la prima tra le sinfonie di Mozart ad aprirsi con un’introduzione lenta di tipo haydniano, ritorna più volte nella “Praga”, al di là della vistosa anomalia costituita dall’avere quest’ultima tre soli movimenti in luogo dei canonici quattro. La mancanza del consueto minuetto quale terzo tempo non ha motivazioni documentate.
Nel giugno del 1781, dopo otto lunghi anni di servizio, Mozart è finalmente messo alla porta dall’arcivescovo di Salisburgo, e, giunto a Vienna, decide di volgersi alla libera professione, impegnando tutto se stesso tra attività didattica e accademie (ovvero concerti pubblici a pagamento). Dal 1782 al 1786 Mozart compone un gran numero di Concerti per pianoforte e orchestra che esegue pubblicamente, segnando così profondamente quello che è il periodo più felice della sua carriera. Il 1786 rappresenta il momento di massima affermazione nell’ambiente viennese di Mozart, che in quest’anno organizza tre accademie con centoventi sottoscrittori, in ognuna delle quali esegue un nuovo concerto, dedicandosi anche a un’attività compositiva che non conosce soste. Il Concerto in La maggiore K. 488 occupa un posto di riguardo nelle composizioni del genere concertante, non solo per la prevedibile felicità creativa e per la bellezza delle idee melodiche ma anche per l’ambizioso sforzo di realizzare forme d’insolita elaborazione e complessità.
Come s’era verificato per la rappresentazione delle Nozze di Figaro, anche la prima di Don Giovanni del maggio 1788 a Vienna segnò un clamoroso insuccesso. Nella corrispondenza mozartiana dei mesi di giugno e luglio 1788 ricorrono frequenti e sempre più pressanti le richieste d’un aiuto finanziario per sbarcare il lunario, come emerge da alcune lettere indirizzate all’amico Puchbergh. Pochi giorni dopo aver scritto quell’appello disperato d’aiuto, Mozart ultimava la stesura della Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K. 543, sperando di poterla presentare in qualche Accademia a Vienna. L’introduzione lenta apre la sinfonia con un clima espressivo di marcata solennità, sorretto dai severi ritmi puntati e da un pathos che ricorda Don Giovanni nell’avvio tenebroso e cupo. Il secondo movimento si articola in due parti, fondate sui medesimi incisi tematici, la prima di carattere sereno, la seconda d’impronta più animata.
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