2010_03_25 Concerto Palatino con musica sacra

CIRCUITO LOMBARDO di MUSIA ANTICA - EDIZIONE 2010
VIII STAGIONE DI CONCERTI DEL COLLEGIO GHISLIERI - Primavera Barocca
Tutti i concerti a Pavia si svolgeranno presso l’Aula Magna del Collegio Ghislieri, Piazza Ghislieri 6, Pavia.
L’apertura della sala è prevista alle ore 20.30. Per informazioni: info@ghislierimusica.org
Giovedì 25 marzo 2010 - Pavia, Aula Magna del Collegio Ghislieri
Venerdì 26 marzo 2010 - Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
CONCERTO PALATINO
De Profundis – Musica sacra per basso e fiati
Concerto Palatino
Harry van der Kamp, basso
PRIMA PARTE:
Hans Leo Hassler Intrada (Augsburg, 1601)
Francesco Usper Vulnerasti cor meum (Venice, 1614)
Samuel Scheidt Canzon Belgicam à 5 (Hamburg, 1621)
Sisto Reina De profundis (Milan, 1660)
Heinrich Schütz Ich liege und schlafe (Dresden, 1639)
Andreas Hammerschmidt Gott sei mir gnädig (Freiberg, 1642)
Johann Jacob Löwe Capriccio à 2 (Jena, 1664)
Johann Rudolf Ahle (Mühlhausen,1657) Herr nun lässestu deinen Diener
Giovanni Picchi Canzon quarta decima à 6 (Venice, 1625)
Hans Leo Hassler Intrada (Augsburg, 1601)
Heinrich Schütz Fili mi Absalon (Venice, 1629)
Samuel Scheidt Canzon Bergamasca à 5 (Hamburg,1621)
Johann Hermann Schein Herr, nun lässt Du deinen Diener (Leipzig, 1626)
Thomas Selle Domine exaudi (Hs.)
Tarquinio Merula Credidi (Venice, 1652)
Ascanio Trombetti Cantemus Domino à 7 (Venice , 1589)
Giovanni Picchi Canzon quinta decima à 6 (Venice, 1625)
ORGANICO:
Bruce Dickey, cornetto
Gebhard David, cornetto
Simen van Mechelen, trombone
Charles Toet, trombone
Catherine Motuz, trombone
Wim Becu, trombone
Klaus Eichhorn, organo
Simon Linée, tiorba

Concerto Palatino di Bruce Dickey presentarsi in compagnia di Harry van der Kamp; le profonde risonanze della sua celebre voce di basso riecheggeranno nel legno dei cornetti e nel metallo dei tromboni, in un viaggio nel suggestivo repertorio per voce e fiati tra cinque/seicento.

De profundis:
Musica sacra per basso e strumenti a fiato, 1580 - 1650

“De profundis ”: abbiamo dato questo titolo a un programma molto particolare di musica per basso e strumenti a fiato. Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo il registro del basso era particolarmente apprezzato nell’ambito del canto virtuosistico e alcuni dei più grandi solisti del nuovo stile barocco erano bassi. Sebbene i bassi fossero ammoniti a non eccedere nell’uso dell’ornamentazione (essendo il loro un ruolo “fondamentale”) questi pezzi solistici spesso disattendevano tali ammonimenti, insistendo in passaggi esuberanti che al contempo mostravano una grande sottigliezza espressiva.
Nei primi anni del Seicento, la scrittura strumentale viveva la propria infanzia. Fino a quel momento gli strumenti venivano infatti impiegati nella musica sacra solo per raddoppiare o sostituire la voce umana.
Dal momento in cui essi cominciano ad assumere una nuova importanza, si sviluppa l’uso di scrivere mottetti solistici con parti strumentali obbligate. Questo tipo di piccoli “concerti sacri” sono stati pubblicati dalle famose case editrici veneziane in un lasso di tempo che va dal 1610 al 1650. L’invenzione del basso continuo favorì il canto solista ed un approccio più personale all’espressione. Il nuovo stile era particolarmente adatto alla difficile situazione politica ed economica nella quale versavano sia la Repubblica di Venezia che le principali città libere della Germania nella prima metà del XVII secolo. A Venezia la crescente austerità economica combinata con una della peggiori epidemie di peste della sua storia portò ad una drastica riduzione del numero di cantanti e strumentisti, anche a San Marco, nelle principali altre chiese della città e nelle famose “Scuole Grandi”. In Germania il vasto sconvolgimento provocato dalla guerra dei trent’anni danneggiò molte delle corti e colpì duramente l’organizzazione musicale delle città, creando la necessità di composizioni per un organico ridotto.
Venezia fu il centro del nuovo stile, sia per il rilievo dei musicisti di San Marco che per il potere e l’influenza delle famose case editrici e fu riferimento non solo per i musicisti italiani delle varie cappelle musicali, ma anche per quelli tedeschi, molti dei quali, come Heinrich Schütz e Hans Leo Hassler, vi si trasferirono per studiare e furono profondamente influenzati dalla sua cultura musicale.
Anche i compositori tedeschi che non erano mai stati in Italia erano esposti alla grandissima influenza del nuovo stile che era stato portato a nord delle Alpi da musicisti e cantanti italiani e favorito dalla circolazione di partiture stampate, primariamente prodotte a Venezia.
Mentre in Italia gli strumenti obbligati preferiti nei concerti sacri erano i violini e le cornette, in Germania ebbe una grande popolarità l’uso del trombone. Qui veniva utilizzato largamente un insieme di due, tre, quattro o anche cinque tromboni come basso continuo risonante o “cappella fidicinia”, come era chiamato, per accompagnare una voce solista, spesso un basso. Il più famoso di questi pezzi è il commovente “Fili mi Absalon” di Heinrich Schütz, nel quale quattro tromboni conferiscono una magnifica solennità al lamento di Davide per la perdita di suo figlio Absalon. La sonorità è stata usata come mezzo d’effetto anche in “Ahle e Selle” di Hammerschmidt, che sicuramente conosceva il capolavoro di Schütz, scritto qualche anno prima.
Sebbene la musica vocale dominasse la discussione teorica sulla musica intorno al 1600, il periodo fu rivoluzionario anche per quanto riguarda la scrittura strumentale.
Le sonate e le canzoni per più strumenti del primo Seicento rappresentano il primo esempio di scrittura strumentale idiomatica e indipendente. Non sorprende inoltre che tra i compositori in programma questa sera siano presenti alcuni tra i più conosciuti strumentisti dell’epoca. Sebbene sia rimasta poca musica strumentale per ensemble di Samuel Scheidt, le canzoni del primo volume dei “Ludi Musici” sono piccoli capolavori del loro genere. La “Canzon super Cantilenam Belgicam” è basata sulla canzone popolare fiamminga “Windecken daer het bosch afdrilt”.
Per quanto riguarda i compositori della restante musica in programma questa sera, Tarquinio Merula e Giovanni Picchi erano organisti molto noti, Giovanni Battista Buonamente era un brillante ed innovativo violinista e Ascanio Trombetti era un cornettista ed uno dei più conosciuti membri dell’originale “Concerto Palatino della Signoria di Bologna”. Meglio conosciuto come “Ascanio del cornetto”, pubblicò diverse raccolte di mottetti di grandissimo valore e fu ampiamente conosciuto per il suo virtuosismo, così tanto che in una lettera viene definito come “il più famoso d’Italia”. Nonostante ciò Ascanio morì tragicamente. Coinvolto in un tradimento con la moglie di un libraio fu colto in flagrante adulterio dal marito geloso che lo uccise, lasciando il suo cadavere sulla soglia di casa sua.

Nessun commento:

Posta un commento