2009 08 15 Riparte Un paese a sei corde

Sabato 15 agosto 2009
Associazione Culturale "La Finestra sul Lago"
Nonio (VB), nel cortile di Casa Moglini ore 21.00
Un Paese a Sei Corde 2009
Chitarre sul lago d'Orta e non solo
Beppe Gambetta e Dan Crary
 
Riparte, dopo le breve pausa, la rassegna di concerti proposta da Un Paese a Sei Corde.
Con una proposta davvero eccezionale, un modo fantastico per trascorrere la sera di Ferragosto in maniera divertente e po' diversa dal solito. A Nonio, nel cortile di Casa Moglini (vicino alla biblioteca e alla scuola), in caso di pioggia nella chiesa di San Rocco, si alterneranno sul palco Beppe Gambetta, uno dei più grandi chitarristi acustici in circolazione, e Dan Crary, artista e compositore che ha fatto la storia della musica contemporanea.
La serata, come tutte le altre in programma nella rassegna, comincia alle 21 ed a è ingresso gratuito, grazie al patrocinio e al contributo della Regione Piemonte, della Provincia di Novara, dell'Unione dei Comuni del Cusio e della Banca Popolare di Novara per il Territorio.
 
Per informazioni ulteriori informazioni: Lidia 328.4732653, Domenico 347.4683319, oppure visitate su internet il sito www.unpaeseaseicorde.it, dove troverete il programma completo della manifestazione, le foto e le news degli artisti, i link ai loro siti e le foto dei concerti delle scorse edizioni e tanto altro.
Il Comune ospitante riunisce tre insediamenti (Nonio, Oira e Brolo) che, nel corso dei secoli, all'attività agro-pastorale hanno unito quella artigianale con la produzione di chiodi e ferramenta, la tornitura del legno e la lavorazione del serpentino di Oira, un marmo pregiatissimo e raro impiegato anche nella costruzione e decorazione del Duomo di Milano, con il quale è stato realizzato l'ambone della Basilica di S.Giulio sul'Isola.
Ristoranti e trattorie di buon livello, ma chi cerca la specialità locale deve assaggiare l'impagabile "focaccina"!
 

Beppe Gambetta, chitarra
Ha fatto del vagabondaggio un'arte, componendo il suo personale mosaico di suoni e sapori. In giovanile pellegrinaggio lungo le mitiche "blue highways" della profonda America cantate da Woody Guthrie, quel giovane chitarrista genovese sulle tracce del country e del bluegrass ne ha macinata, è proprio il caso di dirlo, di strada. Virtuoso dello stile "flatpicking" consacrato, ormai, a livello internazionale, autore di dieci dischi, quattro libri didattici, tre video e un DVD, Gambetta è oggi considerato dagli stessi maestri americani un loro pari, degno continuatore di una tradizione musicale sempre viva e rinnovantesi. Di casa negli States (è di quattro mesi, in media, la sua permanenza annuale in terra americana), una fama consolidata grazie alle numerose tournées, alle partecipazioni ai più prestigiosi festival, dal Walnut Valley Festival di Winfield in Kansas al Merlefest di Wilkesboro in North Carolina, da quello di Chico in California ai Festivals canadesi di Edmonton e Winnipeg, e all'attività didattica nell'ambito di seguitissimi workshop – uno su tutti: lo Steve Kaufman Flatpicking Camp di Maryville nel Tennessee -, Gambetta nel corso della sua carriera ha avuto l'opportunità di suonare con i più grandi artisti della scena folk internazionale, quali, per citarne alcuni, Doc Watson, Tony Trischka, Gene Parsons, Norman Blake, David Grisman. E, naturalmente, Dan Crary, Tony McManus e Don Ross, membri insieme a Beppe dei Men of Steel, il fantastico quartetto chitarristico che più cosmopolita non si può - Usa, Scozia, Canada, Italia sono infatti le nazioni di provenienza di questi "fab four" delle sei corde – e che ha mietuto unanimi consensi di pubblico e critica in tutto il mondo. L'America nel cuore, le radici tra il sole e gli ulivi del Mediterraneo, è con estrema naturalezza che Gambetta riesce a saldare le sponde dei due continenti, creando, alla faccia di quell'oceano frapposto lì in mezzo, una "koiné" musicale in cui country e tradizione ligure, canti dell'emigrazione e ballate popolari, mandolini e chitarre-arpa non solo coesistono ma vanno a interagire, intrecciando un fitto dialogo ignaro di ogni rigida (e supponente) classificazione.
 
Dan Crary, chitarra
E' una leggenda della musica, il pioniere di una delle più complesse ma coinvolgenti tecniche della musica Americana, un asso della chitarra, maestro del flatpicking conosciuto internazionalmente per inventiva, gusto e brio. Da più di 50 anni sui palcoscenici, Crary è uno dei pochi artisti, si può ben dire, che trascenda i confini degli stili e dei generi. Nato in Kansas, il suo interesse per la chitarra risale all'infanzia e si approfondisce in gioventù verso la fine degli anni '50. Le sue prime esibizioni nelle chiese del Midwest crearono e fissarono uno stretto rapporto che continua a pervadere la sua musica di una particolare dimensione spirituale: "Lo si chiami Dio, divinità, spirito del mondo - dice Dan Crary – non si può provare un'esperienza estetica se non si è in contatto con qualcosa che esiste, ma che non si riesce a comprendere appieno." Da questa punto di partenza essenzialmente spirituale, ha sviluppato un approccio alla chitarra acustica che esplora nuove dimensioni, trasformando uno strumento da sempre considerato d'accompagnamento, in un solista che produce linee melodiche fluenti ed espressive e una incredibile gamma di arpeggi. Nei suoi viaggi negli Stati Uniti, Crary ha appreso stili musicali e motivi tipicamente Americani, rielaborandoli in forma personale e creativa e restituendoli in opere profondamente legate alle radici culturali americane ma al tempo stesso assolutamente nuove. Una carriera lunga e piena di riconoscimenti, sia come solista, che in gruppo oltre a molte apparizioni come ospite, hanno consacrato Dan Crary come versatile musicista capace di spaziare da Mozart ai brani della tradizione anglo-americana, fino a pensose ed evocative composizioni originali. La sua abilità di relazionarsi sia musicalmente che a livello personale lo ha portato al successo non solo in Nord America, ma in tutto il mondo, con concerti e workshop dall'Europa al Giappone, fino al Pacifico meridionale. In questi tempi in cui le star di ieri sono oggi troppo spesso degli sconosciuti dell'oggi, e i generi passano di moda troppo rapidamente, una musica come la sua che attraversa gli stili e i decenni restando gradevole e coinvolgente, è una vera rarità. Se profondità, creatività e longevità sono le stimmate di un processo artistico, Dan Crary va riconosciuto come uno dei più grandi artisti della musica tradizionale Americana dei nostri giorni.

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