2009 03 31 Renzo Arbore

Mecoledì 31 marzo 2009 ore 21.00
Sporting Palace
 di Novara

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RENZO ARBORE & L'ORCHESTRA ITALIANA
in concerto

Biografia

Per risalire agli albori dell'amore di Arbore per il jazz in generale, e per il clarinetto in particolare, bisogna partire da quando, trasferitosi dalla città di Foggia che gli ha dato i natali, giunse a Napoli, dove frequentò il quartiere americano. Il Club Uso (United States Organization) di Calata San Marco vide in lui passione e talento e gli permise le prime performance pubbliche facendolo suonare ogni sera davanti ai militari della Nato. Una passione infinita, assieme a molte altre. Ma non è un caso che Renzo si definisca ancora oggi, dopo una lunga carriera costellata di successi radiofonici, televisivi e cinematografici, "semplicemente" un clarinettista jazz.
Debutta come cantante e clarinettista proponendo come sigla del programma televisivo "Telepatria International" (che trattiamo nella sezione TV), l'ironica "Smorza 'e llights" (un must nei suoi futuri concerti live).
Sull'onda di 800.000 copie di dischi venduti della hit "Ma la notte" (celebre sigla televisiva dell'omonima trasmissione TV), a cui segue a ruota l'Album "Meglio dal vivo che dal morto" che vende 500.000 copie, nel 1986 "Il Clarinetto" diventa una canzone, facente parte del suo secondo album da cantautore ("Prima che sia troppo tardi", che segue "Ora o mai più, ovvero cantautore da grande", col quale esordì nel 1981). "Il clarinetto" è una canzone goliardica e pregna di divertenti doppi sensi, in cui tuttavia non si perde di vista la qualità, culminata con due assoli di clarinetto eseguiti da Renzo all'interno del pezzo. E' con questa ironia che Arbore propone la canzone al Festival di Sanremo, esorcizzando la seriosità della gara canora. Subito premiato dal pubblico, "il clarinetto sping'(e)" - parafrasando il testo della canzone - e si toglie anche lo "sfizio" di un 2° posto dietro al "fenomeno Ramazzotti" di quell'anno. Dà così avvio ad una lunga tournée di concerti con la "Barilla Boogie Band", con la quale incide un L.P. live dal titolo "Viaggiare oh,oh".
Parte la sfida di portare musica di qualità in televisione e nasce "D.O.C.", striscia quotidiana condotta da Gegè Telesforo e Monica Nannini, con ospiti rigorosamente dal vivo. Un anno dopo trasforma il programma in un club notturno dove jazz, soul e la musica di qualità in generale sono assolute protagoniste in uno swing televisivo collocato nella sua fascia oraria preferita.
Tra un successo televisivo e l'altro prende il largo la carriera musicale e i successi internazionali: nel 1991 fonda L'Orchestra Italiana con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra l'altro, al mandolino. Il debutto internazionale avviene al Montreaux Jazz Festival presentato da Quincy Jones. Un anno dopo L'Orchestra Italiana si esibisce in uno show in collegamento con la Carnegie Hall di New York facendo il proprio debutto televisivo. Il 1° album con l'Orchestra s'intitola "Napoli. Punto e a capo" e nel 1993 al Radio City Hall di New York un concerto memorabile e trionfale ne sancisce la caratura internazionale.
Il 2° album de L'Orchestra italiana è già alle porte: "Napoli, Due punti e a capo" e nuovo tour in Italia ed all'estero.
In occasione dei Mondiali di calcio del 1994 negli USA, conduce via satellite dal Paramount Madison Square Garden di New York "Festa Azzurra", dove L'Orchestra Italiana accompagna ospiti del calibro di Ray Charles.
Il 1995 è l'anno del terzo album con L'Orchestra Italiana: "Napoli Punto Esclamativo", al quale fa seguito una tourneé fino al Royal Albert Hall di Londra.
L'anno seguente, presentando il quarto album ("Pecche' nun ce ne jammo in America?"), il tour arriva in Australia, Nord America e Spagna, culminando col concerto sulla Piazza Rossa di Mosca dove è l'unico italiano ad essersi esibito.
Quando nel 1997 inizia il suo nuovo tour con L'Orchestra Italiana, il primo, indimenticabile concerto è all'Olympia di Parigi. Poi in giro per il mondo: San Paolo in Brasile, Buenos Aires in Argentina, poi Canada e ancora Stati Uniti.
Il quinto album con L'Orchestra Italiana s'intitola "Sud(s)" e coincide con un aumento di "coefficente latino americano" nell'Orchestra Italiana. "Per far vedere che i "Suds" del mondo hanno molto in comune", dice Renzo in un'intervista rilasciata alla vigilia della seguente tappa canadese del tour che culmina con lo sbarco in terra nipponica: cinque concerti nella città di Tokio.
Già Presidente di "Umbria Jazz", nel 2002 fonda una nuova band: "Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs". Il 1° album ("Tonite! Renzo Swing") vince il "Disco di Platino". Non scioglie, tuttavia, L'Orchestra Italiana, assieme alla quale continua ad esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band.
Nel 2004 si esibisce in tre entusiasmanti concerti con L'Orchestra Italiana: alla Carnegie Hall di NewYork, al CasinoRama di Toronto ed al Teatro dell' Opera di Roma alla presenza del Presidente Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, l'album "Vintage, ma non li dimostra", premiato col "Disco D'Oro". Molti brani di questo disco, assieme ad altri "cavalli di battaglia" realizzati negli anni, che rappresentano un pezzo insostituibile della cultura musicale italiana tutta, sono interpretati da Renzo Arbore e L'Orchestra Italiana il 28 giugno 2005 in un concerto memorabile in Piazza del Popolo a Roma, davanti a 150 mila persone!
Il 27 gennaio 2006 esce il CD (doppio) live "Renzo Arbore L'Orcherstra Italiana at Carnegie Hall New York", relativo al mitico concerto di New York, in concomitanza col DVD "Finalmente Live!", fantastica testimonianza dell'indimenticabile serata di Piazza del Popolo a Roma.

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