2009 03 17 Traviata, traviata da un regia proprio stupida


A costo di sollevare una novella querelles de bouffons dirò ancora una volta che sarebbe ora di smetterla di mettere in scena simili astrusità. Per me, che amo, dico AMO, l'opera lirica è come se dessero della (scusate) baldracca a mia moglie. Minimo faccio una strage.
Alla fine del primo atto mi sono sentito talmente offeso da questa regia da fare fatica a riprendere l'illustrazione di quanto stavamo vedendo agli oltre 300 presenti al Cinema Teatro Odeon di Vigevano.
Martedì 17 marzo 2009 h. 19:45
Dall'Opera de Wallonie di Liége
Live!
La Traviata
Opera in tre atti
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi e interpreti
Violetta Valéry Cinzia forte
Flora Bervoix Tineke Van Ingelgem
Annina Federica Carnevale
Alfredo Germont Saimir Pirgu
Giorgio Germont Giovanni Meoni
Gastone di Letorières Cristiano Cremonini
Barone Douphol Chris De Moor
Dottor Grenvil Lorenzo Muzzi
Marchese d'Obigny Patrick Delcour
Giuseppe Marcel Arpots
Un commissionario Marc Tissons
Un domestico di Flora Youri Lel
Orchestra e Coro OPÉRA ROYAL DE WALLONIE
Direttore d'orchestra: Paolo Arrivabeni
Regia: Stefano Mazzonis Di Pralafera <- mandiamo a qualche semaforo a pulire i parabrezza
Maestro del coro Marcel Seminara
Scene Edoardo Sanchi
Costumi Kaat Tilley <- questa la mandiamo a qualche corso di taglio e cucito organizzato dalla Università della Terza Etaà
Luci Franco Marri
Nuova produzione OPÉRA ROYAL DE WALLONIE
Pensate che all'iniziao mi è proprio piaciuta la trovata di inscenare durante il preludio la vendita all'asta dei beni di Alphonsine Duplessis, asta alla quale giunse Alexander Dumas (figlio) che era tornato a Parigi troppo tardi per i funerali ma in tempo per aggiudicarsi le lettere che si erano scambiati e che eranon state messe appunto all'asta.
FINE!!!
Passata questa invenzione tutto cade nell'assurdo. Faccie bianche, costumi dei colori più inutili, trovate senza senso ed errori botanici, con le camelie dipinte sui muri ma con le peonie nel vaso di centro tavola. Con Alfredo che porta un bel mazzo di camelie ( nel primo atto non so, nell'ultimo almeno le foglie erano di sicuro di camelie) dal quale Violetta ne strappa uno pe rmetterselo sul seno e poi passarlo ad Alfredo come clessidra per segnare il tempo prima del loro prossimo incontro. Chissà che Di Pralafera sapeva delle camelie rosse (= fuori servizio) o bianche (=l'ufficio è aperto) che la bella Alfonsine portava per avvertire clienti e mecenati di quali fossero le sue condizioni "metereologiche".
L'unico vero personaggio è stata la Violetta di Cinzia Forte che mi ha dato l'impressione di stare cantando una Violetta tutta sua. Come se lei fosse sulla terra e tutto quello che la circondava stesse accadendo da un'altra parte. Forse dovevano anche gli altri abbandonare il pianeta Pralafera/Tilley e seguire la nostra Cinzia Forte e mi sa che ne avremmo tutti guadagnato.
Non mi si venga a dire "... ma il canto ti è piaciuto?" cosa che mi sento dire ogni volta che ci si imbatte con oscenità del genere.
Cosa vuol dire se il canto mi è piaciuto? Mica ero alla Radio!!! Certo che alla Radio l'avrei apprezzato molto di più, non avrei visto Meoni impalato accettare suo malgrado l'abbraccio di Violetta "Qual figlia mi abbracciate forte cosi sarò!" oppure chinarsi a raccogliere i soldoni che la bella non ha accettato per rimetterseli in tasca.
L'inespressivita della scena non l'avrei mai imaginata se avessi SOLO SENTITO questa esecuzione.
Anche Saimir che sfodera le coscie uscendo dal letto anzichè tornando da una partita di caccia non è mica poi stato molto credibile nei suoi turbamenti e rimorsi.
Ripeto l'unica vera è stata Violetta, che ci ha messo tutto di suo (credo). E' stata come una pezza nuova su di un panno usurato.
Credo che Verdi e Piave siano andati a bere un caffè da San Pietro ed abbiano spento il televisore.

Nessun commento:

Posta un commento