2022_11_03 IL CROGIUOLO di Arthur Miller al Piccolo Teatro Strehler di Milano con regia e interpretazione di Filippo Dini

 Piccolo Teatro - Teatro Strehler  Milano (MI)

Largo Greppi 1, Milano

In scena: 01/11/2022 - 10/11/2022

Arthur Miller (New York 1916 - Roxbury 2005)

IL CROGIUOLO - 1953

regia Filippo Dini

scene Nicolas Bovey

costumi Alessio Rosati

luci Pasquale Mari

musiche Aleph Viola

collaborazione coreografica Caterina Basso aiuto 

regia Carlo Orlando

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro Stabile di Bolzano / Teatro di Napoli – Teatro Nazionale 

Con il sostegno della Fondazione CRT


queste le date al Piccolo Teatro Strehler

Martedì 01 Novembre 2022_11_01 alle 19:30

Mercoledì 02 Novembre 2022_11_02 alle 20:30 

Giovedì 03 Novembre 2022_11_03 alle 19:30

Venerdì 04 Novembre 2022_11_04 alle 20:30

Sabato 05 Novembre 2022_11_05 alle 19:30

Domenica 06 Novembre 2022_11_06 alle 16:00

Lunedì 07 Novembre 2022_11_07 chiuso

Martedì 08 Novembre 2022_11_08 alle 19:30

Mercoledì 09 Novembre 2022_11_09 alle 20:30

Giovedì 10 Novembre 2022_11_10 alle 19:30  

biglietteria telefonica (02 21126116) 


Era il maggio del 1971 quando un ragazzo di soli 19 anni - ovvero io - appassionato di teatro da quando ne avevo 15 vide alla televisione in bianco e nero “Il CROGIOLO” di Arthur Miller un testo che ha formato il mio carattere “ribelle per sempre”, non avevo neppure VENTI ANNI  e questo testo mi ha rovinato la vita ..oppure mi ha reso migliore.

Non appena ho visto che era in programma al Piccolo di Milano non ho potuto lasciarmi sfuggire l’occasione di rivederlo con gli occhi di 50 anni più vecchi. 

Così mi sono ritrovato con un dramma umano che ha ancora la stessa forza, anche se i meccanismi rappresentativi sono molto diversi.

La pacatezza quasi ieratica del cast sotto la regia di Sandro Bolchi del 1971 ha lasciato il posto alla violenza dei rave party e allo scontro violento, verbale e materiale, tra le due parti in gioco. I potenti esercitano la loro smania di possesso usando qualsiasi arma e cosa meglio di Dio stesso possono invocare per uccidere i propri rivali.

La scena quindi si apre con il “rave party” delle ragazze che si ritrovano nel bosco in un ballo delirante, stordite dalla musica e dagli intrugli magici, coinvolte e succubi di una sola di loro, una bambolina che per un gioco sessuale di cui è stata vittima (ma davvero vittima? o non piuttosto essa stessa regista?) vuole ora rivendicare il possesso dell’uomo che l’ha posseduta, oppure distruggere lui e la sua donna, e per farlo scatena una ridda di violenze che porteranno alla morte tante persone oneste e incolpevoli.

La coppia perfetta di John ed Elizabeth Proctor scoppia quando l’uomo tradisce la moglie e poi crolla definitivamente quando Elizabeth, la donna che non mentirebbe mai, per la prima volta e la più tragica della sua vita “mente” credendo di salvare il marito.

Le due lunghe parti in cui è suddiviso lo spettacolo (100’ + 15’ + 70’) partono entrambe con scontri violenti tra i vari personaggi, una lotta fisicamente rappresentata, sullo sfondo di una scenografia molto semplice con grandi pareti grigio scuro che ricreano i vari ambienti. 

Lo svolgersi della vicenda, pur dando spazio ad una delineazione dei caratteri dei personaggi, tutti monolitici, tranne per l’esorcista John Hale che ha un rigurgito di umanità, ma solo dopo avere fatto impiccare in nome di Dio ed in suo nome torturare diverse persone, secondo me vuole più concentrarsi sulla disumanità della massa, che, incapace di esprimere una autentica umanità e compassione per i propri simili, e si lascia guidare più facilmente verso l’odio e la discriminazione.

Alla fine non resta che soccombere e come dice uno dei protagonisti sotto tortura, con le pietre che gli schiacciano il torace: “mettete più peso” [mm]


Dalla rassegna stampa hanno ben scritto:


La morale? Ignoranza, chiusura e paura sono gli ingredienti del crogiuolo, ovvero di una società che cessa di poggiarsi sul diritto per farsi mero strumento del “flagello di Dio”. Per Dini e la sua troupe, il riferimento è a quanto accaduto e sta ancora accadendo in questi anni, dalle folli ondate delatorie scatenate dalla pandemia, alle assurde motivazioni della guerra in Ucraina. “Il crogiuolo” è una pièce colta, interessante e ben montata, che però perde mordente nell’esagerare i toni farseschi e i riferimenti all’America dell’epoca (in scena campeggia un’enorme bandiera scolorita a stelle e strisce): come hanno mostrato René Girard e Wu Ming 1 tra gli altri, il meccanismo della delazione e del capro espiatorio sono originari almeno quanto le prime società organizzate e poi aggravati nella modernità: meccanismo fondamentale con cui il potere e i più ricchi (i Putnam nella pièce di Miller), ordendo o favorendo complotti si rafforzano a scapito dei più deboli. Sta tornando l’oscurantismo? Assistendo alla prima de “Il crogiuolo”, la nuova pièce di e con Filippo Dini in prima milanese al Teatro Strehler, la risposta è: sì. «Non è del tutto chiaro se sia solo alle porte o se ci siamo già dentro fino al collo», spiega il regista nelle note di regia, che da anni aveva in mente di portare in scena la drammaturgia più nota di Arthur Miller, stranamente poco rappresentata in Italia.

di MICHELE WEISS La Stampa

https://www.lastampa.it/milano/2022/11/02/news/il_crogiuolo_al_piccolo_teatro_la_caccia_alle_streghe_diarthur_millere_sempre_tra_noi-12214074/



Inevitabile, per il regista Filippo Dini, volgere lo sguardo al contemporaneo: «l’esplodere della pandemia e della guerra in Ucraina, in forme diverse, hanno generato diversi stili di follia e di isteria collettive, sia mentale sia intellettuale, sia ovviamente sociale», che minano il nostro vivere quotidiano.  di Claudia Cannella ViviMilano
https://vivimilano.corriere.it/concerti-e-spettacoli/teatro/teatro-strehler-il-crogiuolo/


Alla fine non fu nient’altro che una pandemia. Anche se in quel caso i sintomi causati dal virus (dalla follia) furono parecchio particolari: un’ingovernabile pulsione a calunniare il prossimo, a lasciarsi sedurre dalla delazione, dall’intolleranza, dalla violenza. Un panico collettivo. Che torna ciclicamente nelle masse. di Diego Vincenti - Il Giorno

https://www.ilgiorno.it/cultura/sale-teatro-piccolo-filippo-dini-1.8231805



Un assurdo dramma giudiziario  "Riscatto e coerenza, infine, rappresentano l’essenza del personaggio del reverendo Hale, nell’appassionata interpretazione di Fulvio Pepe; chiamato a Salem, come “esorcista”, è il primo a rendersi conto del terrore ingiustificato che si insinua in maniera perversa nella comunità per mantenere l’ordine costituito.
I quattro atti scritti da Arthur Miller, ciascuno con uno stile differente, sono condensati nella regia di Filippo Dini in un primo atto dai toni grotteschi e surreali, in gran parte troppo “urlato”. Il secondo atto diventa una sorta di dramma giudiziario, che sfocia nel tragico epilogo finale. Essenziali ed evocative le scelte a livello scenografico, tra giochi di luci e ombre capaci di restituire lo stato d’animo dei vari personaggi nel corso della pièce.

Evidente – e perdonabile – libertà registica sul finale: il sacrificio di John Proctor è sottolineato dall’intero cast che canta, con apprezzabile impegno, una versione corale di The House of the Rising Sun: e il palco è “invaso” dalla enorme bandiera a stelle e strisce."

di  Roberto Mazzone Teatro.it


Una tragedia (spettacolarizzata), che tiene per tre ore l'attenzione dello spettatore, spingendolo – più o meno inconsciamente, insieme ai protagonisti – all’incessante e ossessiva ricerca di un “male assoluto” sul quale proiettare le proprie paure, frustrazioni e sogni infranti.  Allo stesso modo, la vicenda di Salem dimostra la necessità squisitamente politica da parte di chi detiene il potere di riconoscere e mettere alla gogna un capro espiatorio qualsiasi, puntandogli il dito contro, per giustificare guerre, pandemie e catastrofi di ogni sorta. di Roberto Canavesi Teatro.it


Intervista a Filippo DINI

https://www.altoadigeinnovazione.it/filippo-dini-il-crogiuolo/



Arthur Miller (New York 1916 - Roxbury 2005)

IL CROGIUOLO - 2022

Personaggi ed interpreti dell'edizione 2022:

Abigail Williams, sua nipote VIRGINIA CAMPOLUCCI

John Proctor FILIPPO DINI

Elizabeth Proctor, moglie di John MANUELA MANDRACCHIA

Mary Warren, servente dei Proctor

Reverendo Samuel Parris, parroco di Salem

Betty Parris, sua figlia

Tituba, la sua schiava nera

Signora Ann Putnam

Thomas Putnam, suo marito

Mercy Lewis, servente dei Putnam

Rebecca Nurse, santa donna

Francis Nurse, marito di Rebecca

Susanna Walcott

Giles Corey 

Reverendo John Hale, parroco di Beverly FULVIO PEPE

Ezekyel Cheever

Herrick, maresciallo

Giudice Hathorne 

Vicegovernatore Danforth NICOLA PANNELLI

Sarah Good 

Hopkins, guardia del carcere

e con (in ordine alfabetico): Virginia Campolucci, Gloria Carovana, Pierluigi Corallo, Gennaro Di Biase, Andrea Di Casa, Didì Garbaccio Bogin, Paolo Giangrasso, Fatou Malsert, Valentina Spaletta Tavella, Caterina Tieghi, Aleph Viola musiche


Info

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_crogiuolo

http://www.teche.rai.it/teatro-1971-1972/

Arthur Miller (New York 1916 - Roxbury 2005)

Erano tutti miei figli (1947)

Morte di un commesso viaggiatore (1949)

Il crogiuolo (1953)

Uno sguardo dal ponte (1955)


Edizione RAI 1971

IL CROGIUOLO - 1953 

Versione italiana di Luchino Visconti e Gino Bardi

Riduzione televisiva in due parti di Sandro Bolchi

Scene Maurizio Mammì

Costumi Maurizio Monteverde

Regia di Sandro Bolchi

Personaggi ed interpreti dell'edizione RAI:

Abigail Williams, sua nipote  ANNA MARIA GUARNIERI

John Proctor  RENZO MONTAGNANI

Elizabeth Proctor, moglie di John ILEANA GHIONE

Mary Warren, servente dei Proctor  STEFANIA CASINI

Reverendo Samuel Parris, parroco di Salem TINO CARRARO

Betty Parris, sua figlia  CINZIA DE CAROLIS

Tituba, la sua schiava nera FLORA LILLO

Signora Ann Putnam  GIANNA PIAZ

Thomas Putnam, suo marito  ANTONIO PIERFEDERICI

Mercy Lewis, servente dei Putnam  PIA MORRA

Rebecca Nurse, santa donna  KAROLA ZOPEGNI

Francis Nurse, marito di Rebecca  RAFFAELE GIANGRANDE

Susanna Walcott  STEFANELLA GIOVANNINI

Giles Corey 

Reverendo John Hale, parroco di Beverly  NANDO GAZZOLO

Ezekyel Cheever ANDREA MATTEUZZI 

Herrick, maresciallo  STEFANO VARRIALE

Giudice Hathorne 

Vicegovernatore Danforth  CARLO D'ANGELO

Sarah Good 

Hopkins, guardia del carcere  MARINO MASÈ

Data:  19 e 21 maggio 1971

https://concertodautunno.blogspot.com/2020/03/20200318-evviva-la-rai-ma-quella-dei.html

Il video è possibile rintracciarlo su Youtube:

Parte prima

https://youtu.be/W-tvmo4IXdo

Parte seconda

https://youtu.be/Ft8kn21vytg

 


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