2017_02_27 La storia vera di Hertzko Haft, IL RING DELL’INFERNO

27 febbraio – 5 marzo 2017 | Compagnia Ospite
Teatro Libero di Milano via Savona, 10 – 20144 Milano
IL RING DELL’INFERNO  
drammaturgia Antonello Antinolfi e Giulia Pes
regia  Francesco Leschiera
con Ettore Distasio, Giulia Pes e Ermanno Rovella
luci Luca Lombardi
scene e costumi Eleonora Rossi
elaborazioni sonore Antonello Antinolfi
assistente regia Alessandro Macchi
scenografie digitali Dora Visual Art
produzione Teatro del Simposio
PRIMA NAZIONALE
Date e orari:
da lunedì 27 febbraio a sabato 4 marzo ore 21.00
domenica 5 marzo ore 16.00
biglietti: interi 16 euro, ridotti 12

Info biglietteria:
biglietteria@teatrolibero.it
telefono: 02.8323126

www.teatrolibero.it
Lo spettacolo è liberamente ispirato alla storia vera di Hertzko Haft, un ebreo polacco, che, per sopravvivere ai campi di sterminio, è costretto a gareggiare fino all'ultimo sangue in incontri di boxe contro gli altri deportati. Non di rado, infatti, le SS organizzavano incontri-spettacolo dalla crudeltà efferata per sadico divertimento. Sulla fine degli anni ’40, dopo la liberazione da parte degli americani, Haft cambia nome ed affronta una nuova vita come pugile professionista, diventando uno dei più forti pesi massimi dell’epoca. La sua carriera però è stroncata dal combattimento contro il celebre Rocky Marciano. Solo all’età di 78 anni, a distanza di quasi sessant’anni dalle vicende nei lager tedeschi, l'ex pugile trova il coraggio di raccontare la storia al figlio. Nasce così “Il ring dell'inferno”, che ripercorre le tappe del cammino di sofferenza e speranza di un sopravvissuto, grazie anche ad un amore mai dimenticato che gli dà la forza di non gettare la spugna. Il progetto teatrale intende raccontare una storia realmente accaduta che riesce ancora a coinvolgerci. Adatto ad un pubblico adulto, lo spettacolo tratta di temi forse ancor più appassionanti per i ragazzi delle scuole superiori, a cui potrà fornire una prospettiva differente da quella normalmente studiata sui libri di storia o vista al cinema o in tv. La compresenza di attori e pubblico innesca un’empatia in grado di far entrare nel vivo della storia, dove testimonianza e memoria sono elementi chiave del racconto.  Offrire al pubblico uno spunto di riflessione sul mondo, su esperienze realmente vissute e sull'uomo, è l'intento della drammaturgia alla base di questo spettacolo, effetto che la regia intende raggiungere mixando teatro di narrazione e teatro d’immagine secondo la poetica propria del Teatro del Simposio.

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