2017_02_10 DON CARLO in scena al San Giovanni Bosco di Colognola

CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI
42ª STAGIONE OPERISTICA 2016-2017
direzione artistica: Damiano Maria Carissoni – Valerio Lopane
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)
Con il Patrocinio di PROVINCIA DI BERGAMO
Venerdì 10 febbraio 2017 - ore 21:00
DON CARLO
opera in quattro atti, di Joseph Méry e Camille du Locle v. it. Achille de Lauzières e Angelo Zanardini 

Musica di Giuseppe Verdi
ingressi 18 € – abbonamenti 75 €





personaggi interpreti
Filippo II, Re di Spagna FRANCESCO ELLERO D’ARTEGNA
Don Carlo, Infante di Spagna DARIO PROLA
Rodrigo, Marchese di Posa LORENZO BATTAGION
Il Grande Inquisitore FULVIO VALENTI
Un frate LUCA GALLO
Elisabetta di Valois MARIA KING
La Principessa d’Eboli CHRISTINE KNORREN
Tebaldo, paggio d’Elisabetta SONIA LUBRINI
Il Conte di Lerma LIVIO SCARPELLINI
Un araldo reale LIVIO SCARPELLINI
Una voce dal cielo ELEONORA BOARETTO
Piccola orchestra dei Colli Morenici
Coro Opera Ensemble
Maestro del coro UBALDO COMPOSTA
direttore DAMIANO MARIA CARISSONI
regia VALERIO LOPANE
scene MATTEO SCARPELLINI con EMFG costumi originali SIMONE MARTINI
elementi scenici CHIARA TAIOCCHI
animazioni ENRICO MAFFI
luci GIAMPIETRO NOZZA
capo macchinista OLIVIERO SCALVINI
macchinisti ROMUALDO SARGA, GIUSEPPE VITALI
elettricista MARCO CARMINATI
sartoria ERMINIA CASTELLETTI, LUIGINA DAMINELLI,
AMABILE GHILARDI, DELIZIA LORELLO, ANTONIETTA NAVA
trucco e acconciatura Associazione
Istituto Scolastico Sistema
omaggi floreali I fiori di Pier e Nadia

Tre intervalli di 10 minuti - Fine spettacolo 24:30 circa

Con Don Carlo (prima assoluta, 11 marzo 1867 - Opéra national de Paris (in occasione dell'Esposizione Universale) – prima dell’edizione in quattro atti 10 gennaio 1884 teatro alla Scala di Milano), il Circolo Musicale Mayr-Donizetti, mette in scena l’ultimo di tre diversi quadri dedicati alla Spagna in questa 42ª stagione operistica.
Abbiamo appena assaporato le note giocose della Spagna nobil-popolare di Barbiere; le note focose di quella passionale e drammatica di Carmen; incontreremo ora, con don Carlo, le note misteriose e catartiche di una Spagna rinascimentale, in preda alle più tragiche disfunzioni del potere temporale e religioso. In quest’opera Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901), facendo perno sull’omonima tragedia di Schiller, si allontana dai soggetti di genere privatistico e affronta, al culmine della propria parabola creativa, il dramma di un’intera nazione o meglio di tutto un continente stretto nelle esaltate contraddizioni del potere secolare e del potere imperiale. Verdi, con don Carlo, ci espone in modo sublime al “suono” delle situazioni più indivisibili dall’umanità: l’amore, l’amicizia, la soggezione, l’illusione, il dubbio, il rimpianto, l’impotenza, la morte, la speranza.
Con questa edizione di Don Carlo il Mayr-Donizetti vuole rendere un sincero omaggio ad uno dei massimi intrepreti della grande produzione verdiana: il baritono Ettore Bastianini. Ricorre infatti a fine gennaio il cinquantesimo della morte. La scelta non è casuale infatti Bastianini, per colore e spessore vocale oltre che per sensibilità di fraseggio e maestosità di timbro, ha espresso al meglio le sue qualità proprio nella nobile personificazione del Marchese di Posa.
Gli interessati potranno assistere a due conferenze presso la biblioteca/fonoteca Biblioteca Gavazzeni di piazza Mercato delle scarpe a Bergamo alta sull’arte di Bastianini, tenute rispettivamente sabato 4 febbraio 2017 alle 18:00 da Valerio Lopane; e sabato 11 febbraio 2017 alle 17:30 dall’Associazione Internazionale Culturale Musicale Ettore Bastianini con il titolo “A proposito di Ettore Bastianini attraverso audio-visivi sotto la direzione di Gianandrea Gavazzeni”.
È possibile scaricare liberamente il libretto alla pagina: http://www.librettidopera.it/zpdf/doncarlo1884.pdf

Note di regia
Don Carlo è un’opera di impianto decisamente complesso, tanto da aver richiesto allo stesso Verdi una lunga gestazione con numerose e profonde revisioni e riadattamenti. Tutto ciò ha in parte sedimentato nel pubblico e nella critica l’errata conclusione che il lavoro sia in qualche modo privo di una compiutezza perfetta e definitiva. Ad ulteriore conferma di questa falsa lettura, oggi in parte superata, sembra porsi anche un finale enigmatico e volutamente non determinato. Impegnandomi nello studio di questa regia mi sono reso conto che questo apparente limite rivela invece una grande qualità da porre in luce: in quest’opera cade infatti definitivamente la dialettica romantica del personaggio “orientato” in una solo direzione. Vorrei quindi far emergere che il labirinto di dubbi non riguarda le scelte verdiane (a ben vedere corrette e coerenti in tutte le varie edizioni dell’opera), ma piuttosto la natura di personaggi immersi in responsabilità politiche e sentimentali che prevaricano le proprie capacità umane. In Don Carlo Verdi ci regala un affresco dell’essere umano posto di fronte a troppo potere; condizione in cui non può che rispondere in maniera insufficiente e contraddittoria. L’esito è un dissidio irrisolto nelle sfere spirituali e affettive, ma anche politiche e religiose. L’allestimento, nel complesso tradizionale per la scelta dei costumi e del gesto, renderà il senso di questo cammino irrisolto del rapporto tra l’uomo e la realtà puntando su una linea narrativa superiore e simbolica scandita nei quattro temi che ho individuato per i quattro atti: il velo ingannevole; il ragionamento stravolto; la claustrofobica oppressione; la sete di evasione.

Valerio Lopane
Nelle stagioni passate si è spesso affrontata la sfida di affrontare qualche titolo “nuovo”, ma l’allestimento di un’opera della complessità di Don Carlo rappresenta senz’altro la partita più avvincente mai affrontata dal Mayr-Donizetti. La complessità della vicenda e la sua natura di grand-opéra richiedono un’ampiezza di visione paragonabile ad Aida, ma rispetto alla “sorella egiziana” ancor maggiori sono le richieste vocali. Al maestro Damiano Maria Carissoni, ancora una volta alla guida della Piccola Orchestra dei Colli Morenici, è spettato quindi un onere insolitamente complesso per la formazione della compagnia. Il ruolo del titolo sarà affidato al tenore Dario Prola, voce nuova per il pubblico del Mayr-Donizetti. I panni di Elisabetta saranno vestiti dal soprano americano Maria King, voce emersa nelle audizioni indette dal Circolo nel mese di dello scorso luglio. Altra voce nuova per il Circolo sarà quella di Christine Knorren nel ruolo di Eboli. Gradito ritorno sarà, per l’intensa parte di Rodrigo, quello del baritono Lorenzo Battagion (recentemente applaudito come Escamillo). Ellero d’Artegna offrirà voce con il suo privilegiato strumento al ruolo di Filippo II. La temibile parte del Grande Inquisitore sarà affidata al basso Fulvio Valenti. Il cast è completato da Livio Scarpellini (conte di Lerma), Luca Gallo (un frate), Sonia Lubrini (Tebaldo), e una voce dal cielo Eleonora Boaretto.  Interverrà nelle numerose scene d’insieme il Coro Opera Ensemble, istruito dal maestro Ubaldo Composta. Collaboreranno con il regista Simone Martini (costumi originali), Matteo Scarpellini (scene originali), Chiara Taiocchi (elementi scenici originali).
Si apra il sipario!
Il presidente
Federico Gamba

I promotori
Damiano Maria Carissoni, Valerio Lopane, Sara Orsini, Enrico Maffi

Come sempre, sarà possibile prenotare e ricevere informazioni telefonando al numero 035 315854 tutti i giorni dalle ore 12:30 alle ore 14:30 o scrivendo all’indirizzo info@mayrdonizetti.it.

prossimo spettacolo: VENERDÌ 3 MARZO 2017 - ore 21:00
TOSCA, melodramma in tre atti. Musica di Giacomo Puccini

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