2010_01_07 Myriam Tanant al Teatro Libero di Milan0

Teatripossibili
Dal 7 al 12 gennaio 2010
Il Contato - Teatrogiacosa di Ivrea presenta
VEDOVE -Quattro volte vedova dell'arte
di Enrico Groppali
regia e interpretazione di Myriam Tanant
tutti i giorni alle ore 21.00 - domenica alle ore 16.00
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 02-8323126, e-mail: biglietteria@teatrolibero.it

A Teatro Libero va in scena il grande teatro di parola, con due atti unici firmati da Enrico Groppali

Enrico Groppali, noto giornalista, scrittore e critico di teatro, porta sul palcoscenico del Teatro Libero di Milano due monologhi ispirati a due grandi figure femminili che hanno segnato la vita di grandi artisti del Novecento.
1) Monologo
La prima scena è ambientata in un salotto liberty primo Novecento. Sul fondo, sepolta in una poltrona di velluto rosso, una signora anziana fuma un narghilè: è Alma Schindler Mahler, una donna colma di virtù, che ha ispirato quattro grandi uomini a scrivere e comporre, dipingere e creare quella cosa tanto fragile e preziosa che si chiama arte.
Giovanissima si lega a Gustave Klimt, il suo primo amore, mentre un altro Gustave, il compositore Mahler, diviene il suo primo marito. Marito adorato fin tanto che un giorno Alma conosce Walter Gropius: un architetto, un poeta che canta, nei suoi disegni perfetti, i fasti e la purezza della città futura. La sorte beffarda vuole però che, un giorno, un'amica la conduca a una mostra, dove Alma si innamora del pittore Oskar Kokoschka, segnando l'inizio di un nuovo idillio. Poi è la volta dello scrittore Franz Werfel…
Chissà perché i mariti muoiono così presto…si domanda alla fine dell'opera la sconsolata vedova delle quattro arti. Come se Mahler la musica, Gropius l'architettura, Kokoschka la pittura e Werfel la letteratura nella sua vita abbiano contato qualcosa! Sono stati un fuscello, un grano di sabbia, che Alma racconta con originale e irresistibile ironia.
2) Monologo
Il secondo monologo – affidato ad Antonietta Portulano, vedova di Pirandello – è ambientato nella clinica in cui la donna ha trascorso i vent'anni della sua malattia.
È una storia fatta di amore e di incomprensione, in cui il percorso verso la follia della donna è evocato con pochi tratti capaci di ricreare la sensazione angosciosa che si accompagna alla perdita del controllo di sé.
La protagonista conclude il monologo-confessione sottolineando come il marito stesso abbia accettato supinamente, infine, la di lei follia, arrivando al punto di trarre, dai suoi disturbi, spunto per la composizione artistica e, in particolare, per l'ideazione de Il Berretto a sonagli.
Un Pirandello inedito emerge dal testo pungente e acutissimo di Groppali che, tra la citazione di una celebre commedia e la rivisitazione di frammenti biografici, guida lo spettatore nell'oscuro tunnel della pazzia, alla fine del quale un colpo di teatro attende lo spettatore.

Myriam Tanant, attrice
Ordinaria di Arti dello Spettacolo all'Università di Paris-Sorbonne, ha scritto saggi su teatro, cinema e opera e nel 2007 un libro su Giorgio Strehler, regista con il quale ha collaborato al Teatro Dell'Europa di Parigi.
Ha curato la regia di opere di Mozart, Salieri, Paisiello, Milhaud, Britten al teatro d'opera e al teatro di prosa, opere di Carlo Goldoni, Luigi Pirandello, Alberto Savinio, e di due sue commedie come A Dimache e L'Audition. Ha scritto libretti d'opera come La station thermale, Les oiseaux de passage (musica di Fabio Vacchi) e Dédale (musica di Hugues Dufour).
Ha tradotto per il teatro L'impresario delle Smirne, Le Massere, Una delle ultime sere di Carnevale e L'uomo di mondo di Carlo Goldoni, Lumie di Sicilia, La morsa, O di uno o di nessuno e L'altro figlio di Luigi Pirandello.

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